La rubrica “Tutti i Santi Giorni” del 6 febbraio: Santa Dorotea.
Il 6 febbraio si ricorda Santa Dorotea. Non vi sono notizie storiche certe su Dorotea: sarebbe nata in Cesarea di Cappadocia, sotto Diocleziano all’inizio del IV secolo. Gli Atti del suo martiri, narrati in una antica passio del Martirologio Geronimiano, raccontano fosse figlia di un senatore e che subì la persecuzione perché si rifiutò di sposarsi e sacrificare agli dèi.
La fama della leggiadria di Santa Dorotea giunse fino a Sapricio, governatore del paese, che tentò, dapprima con le buone, di convincerla ad abiurare la sua fede, ma non riuscendovi, la condannò alla tortura: la giovane subì la flagellazione e altre efferatezze, ma per lei avevano lo stesso effetto di carezze di piume di pavone. Infine, fu condannata alla decapitazione e mentre veniva condotta al martirio si narra che disse alla folla che andava a nozze, abbandonando il freddo mondo per un paese senza inverno e senza neve. Fu allora che Santa Dorotea venne derisa da un giovane di nome Teofilo che la apostrofò chiedendole dei fiori e dei frutti del giardino del suo sposto. La Santa glieli promise e l’inverno successivo il giovane ricevette la visita di un angelo con un cesto pieno di frutti e fiori; visto il prodigio, Teofilo si convertì al Cristianesimo e fu anch’egli denunciato a Sapricio, che lo fece torturare e decapitare. Viene ricordato insieme a Dorotea il 6 febbraio.
Le reliquie di Santa Dorotea sono conservate a Roma, nella chiesa omonima a Trastevere.
Le immagini che rappresentano la Santa fanno riferimento al racconto agiografico: è raffigurata come una giovane che reca nell’abito, o in un cesto, fiori e frutti; oppure con l’angelo che le porge il medesimo attributo. Nell’altra mano, la palma del martirio.
