Simone Gozzano e la coscienza sul Corriere della Sera: l’importanza della divulgazione filosofica

Il Corriere Della Sera ha selezionato 25 parole, provenienti dal mondo scientifico e filosofico, accostando loro 25 filosofi contemporanei; tra questi il professore Univaq Simone Gozzano, con il suo “Coscienza”.
Simone Gozzano, professore di Logica e Filosofia della Scienza all’Università dell’Aquila, selezionato tra i 25 filosofi contemporanei per alcuni approfondimenti sul mondo scientifico e filosofico presto in edicola sul Corriere della Sera.
L’AQUILA – Sono 25 i filosofi scelti dal Corriere Della Sera, ognuno con la propria parola chiave. Un progetto costruttivo, che vede tra i partecipanti attivi anche Simone Gozzano, professore di Logica e Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.
Ovviamente non poteva che essere “coscienza” la parola accostata al professore, da sempre dedito all’approfondimento della percezione umana, dalla scienza cognitiva ai più banali costrutti fenomenologici. Al contempo, il termine sigla il titolo di questa pubblicazione.
Qual è stata la motivazione che ha spinto alla stesura di questi piccoli contenuti?
“Il libretto esce con il Corriere Della Sera – afferma il professore – sono stati selezionati 25 filosofi per contenuti divulgativi. Tutti i libri hanno la stessa struttura: alcune stesure ci costringono a riflettere su cose su cui non riflettiamo abbastanza”.
In effetti si parla di contenuti estremamente densi: apparentemente non alla portata di tutti, ma in realtà strutturati per esserlo.
Come ha snocciolato la sua tematica? Tratta un aspetto in particolare?
“Qui poniamo la coscienza sviscerando due termini: origine e destino – segue Gozzano – se parliamo dell’origine, la domanda che sopraggiunge è: da quando siamo coscienti? Ad un certo punto dobbiamo porci la domanda su quando è iniziato questo fenomeno naturale. Pensate solo che nell’antica Grecia la parola non c’era: il modo di pensare a noi stessi per loro non era importante, erano importanti i gruppi, radicati nella decisione di sopravvivere come tali. Un istinto chiaro e primitivo, appartenente al mondo animale”.
E il destino?“Nessuno è il mago Otelma – scherza il professore – però quello che mi ha sollecitato è stato questo: quando una scienza diventa matura e solida, sorgono numerose parole specifiche; per esempio, prima la parola nuvola bastava per tutto ciò che riguarda il cielo; oggi, con la meteorologia, la parola nuvola non basta più. Viene da pensare che si stia arricchendo il vocabolario e dunque aumenta anche la ‘semantica’ della parola coscienza. Il destino della storia umana si basa anche su questo, è ciò che scrive la nostra storia”.
Come ci si approccia a questo genere di analisi in una società frenetica come la nostra? Ci sono i termini per una comprensione omogenea?
“Distinguerei due piani – spiega Gozzano – in primis, il piano professionale, in cui la specializzazione è progressiva: come tutte le realtà scientifiche, ci si specializza sempre di più e quindi aumentano gli input.
Il secondo piano è il punto di vista della società civile: ci confrontiamo con il problema della curiosità, capire, esporsi; anche con il concetto del confronto, in senso lato, il fatto che gli specialisti sono ‘sempre più specialisti’ “.
La stesura di Simone Gozzano sarà disponibile in edicola con il Corriere dal 24 febbraio; un piccolo manuale divulgativo, adatto e dedicato a tutti.
“Normalmente è compito del filosofo parlare e far capire i concetti – conclude Gozzano – la conoscenza è un ‘oggetto pubblico’: tutti devono averla, tutti devono avere accesso facilitato”.