L'aquila

Mario Tozzi in Commissione: “L’Abruzzo si orienti verso un turismo senza neve”

L'AQUILA - Il professor Mario Tozzi in collegamento con la Commissione d'inchiesta sull'acqua: "Con i cambiamenti climatici in atto, inutile investire sull'industrializzazione del turismo della neve".

L’AQUILA – Il professor Mario Tozzi in collegamento con la Commissione d’inchiesta sull’acqua: “Con i cambiamenti climatici in atto, inutile investire sull’industrializzazione del turismo della neve, che andrà sempre diminuendo”.

Cambiamenti climatici, risorse idriche e futuro del turismo, di questo e altro si è parlato questa mattina in Commissione d’inchiesta sull’acqua presieduta da Sara Marcozzi, che si è collegata in videoconferenza con il professor Mario Tozzi, divulgatore scientifico e primo ricercatore del Cnr, nonché volto noto del piccolo schermo. Il professor Tozzi ha sottolineato che con l’attuale processo in atto rispetto ai cambiamenti climatici, la neve sugli appennini andrà man mano a diminuire. Allo stesso tempo, il noto divulgatore scientifico ha anche messo in guardia rispetto alle criticità dell’innevamento artificiale, a impatto scarsamente sostenibile. In sostanza, il professor Mario Tozzi ha invitato i commissari a programmare il futuro dell’Abruzzo, per quanto riguarda il settore turistico, in uno scenario in cui la neve sarà sempre meno protagonista, per questo “è inutile investire sull’industrializzazione del turismo della neve”. Inutile anche innalzare il livello degli impianti. Per l’Abruzzo, però, fortunatamente l’alternativa c’è: “il turismo lento“. Per lo stesso professore, infatti, la natura e la biodiversità della Regione possono rappresentare il punto di forza su cui programmare il turismo del futuro. Un futuro con sempre meno neve.
Per quanto riguarda le risorse idriche, al di là dei noti problemi di dispersione dell’acqua potabile, il professor Tozzi ha puntato l’attenzione soprattutto sulle attività agricole, portate avanti con metodi “tradizionali”, che non tengono conto delle mutate esigenze di risparmio dell’acqua. Per il settore, ci sono tecnologie utilizzabili per ridurre il consumo d’acqua.

Uno stralcio dell’intervento:

“Ho voluto convocare in audizione il Prof. Tozzi – ha spiegato la presidente Sara Marcozzi – per ascoltare la voce di uno scienziato che è, per definizione, scevra da posizioni politiche e interessi particolari. Il professore ha delineato un quadro di visione a lungo termine, spiegando l’importanza di programmare adesso una gestione della risorsa idrica sempre più oculata, perché il cambiamento climatico è una realtà, i prossimi anni saranno lentamente sempre più caldi e l’acqua diventerà sempre più preziosa. Va certamente iniziato un processo di utilizzo virtuoso dell’acqua, una gestione più oculata della risorsa idrica in termini di riduzione delle dispersioni, razionalizzazione ed efficientamento dell’uso agricolo e industriale (che sono quelli che consumano più acqua) e anche cominciare a investire su infrastrutture per conservare l’acqua”. Riguardo alle ipotesi emerse nella scorsa seduta della Commissione sul comparto della montagna, il Prof. Tozzi non lascia adito a dubbi con queste parole: “Pensare di risolvere il problema della scarsità delle precipitazioni nevose alzando la quota degli impianti è come pensare di dimagrire facendo un buco in più alla cinta. Nessuno di noi lo vorrebbe ma dobbiamo fare i conti con la realtà: il clima sta cambiando ed è impossibile e dannoso pensare di poter continuare a fare in futuro tutto quello che facciamo oggi. Si sciolgono i ghiacciai, come possiamo pensare che non accadrà anche a noi. Bisogna solo capire se vogliamo farci trovare impreparati o se vogliamo pianificare sin da oggi la progressiva riconversione della montagna”.
“La scienza – prosegue quindi Marcozzi – è unanimemente concorde alle posizioni espresse oggi dal Prof. Tozzi, tuttavia, noi abruzzesi abbiamo la fortuna di vivere in una regione ricca di acqua e allora possiamo e dobbiamo programmare gli investimenti di oggi orientandoli a quello che sarà il nostro futuro. Abbiamo tutto il tempo per non trovarci – tra qualche anno – impreparati”.
“A seguire il Dottor Mario Marzovilla, commercialista Revisore dei Conti, ha presentato alla Commissione il lavoro di analisi comparata dei bilanci delle sei società di gestione (ACA, SASI, SACA, RUZZO, GSA e CAM). Come sottolineato nel corso dell’audizione, unire le forze tra i sei enti del servizio idrico è una necessità per affrontare le sfide del domani ed efficientare la gestione. A questo si somma la necessità di fare squadra per affrontare insieme e con maggiore forza le problematiche più gravi che stanno emergendo in questo momento storico, come l’incremento del costo dell’energia. Per riuscirci, bisogna fare una programmazione chiara, perseguire economie di scala, virare progressivamente alla unicità della gestione, che sia espressa in un consorzio o nella fusione delle sei società in una, utilizzando gli strumenti migliori per tutelare e uniformare il diritto all’acqua in Abruzzo”, conclude.

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