Dal comune

Movida e disagio giovanile, più controlli in centro e un Piano di sorveglianza

L'Aquila, contro la movida e il disagio giovanile il Consiglio comunale approva un ordine del giorno che impegna il Comune ad attivare più progetti formativi e sociali, con un Piano di Classificazione acustica e lo sviluppo di attività di sorveglianza

L’Aquila, più progetti educativi e maggiori disposizioni, che convoglieranno nel nuovo Piano di classificazione acustica e nello sviluppo di mirate attività di sorveglianza. I lavori del Consiglio comunale su movida e disagio giovanile. 

Impegna la giunta “ad attivare progetti educativi, formativi e sociali sul tema della povertà educativa e del contrasto alle diseguaglianze socio economiche l’ordine del giorno approvato stamani dal Consiglio comunale dell’Aquila. L’assemblea si è riunita in seduta aperta sull’argomento movida e disagio giovanile. Il documento è stato approvato con 17 voti a favore (dei gruppi consiliari Fdi, Fi, L’Aquila Futura, Lega, Civici e Indipendenti per Biondi, + Azione noi al centro) e 11 contrari (Pd, L’Aquila coraggiosa, Il Passo possibile, L’Aquila Nuova). L’ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Fabio Frullo (Civici e Indipendenti per Biondi), sollecita inoltre anche altri interventi da parte della giunta comunale, tra cui l’attivazione e il potenziamento dei servizi informativi per i giovani con particolare riferimento all’accesso al lavoro, l’esecuzione di misure necessarie per la tutela collettiva degli spazi pubblici, lo svolgimento di controlli della polizia municipale per il rispetto di consumatori, esercenti e residenti e l’azione per la tutela della salute pubblica attraverso la redazione del Piano comunale di classificazione acustica e lo sviluppo delle attività di sorveglianza (l’ordine del giorno completo è allegato).
In precedenza, il Consiglio ha respinto un ordine del giorno su analogo argomento presentato dall’opposizione, di cui era primo firmatario, Alessandro Tomassoni, de Il Passo Possibile.

Trattandosi di seduta aperta, erano stati invitati, tra gli altri, soggetti istituzionali rappresentati delle categorie produttive e i comitati cittadini interessati alla problematica. Nel corso della seduta sono intervenuti il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, Roberto Di Stefano, e il presidente dell’ordine degli Psicologi d’Abruzzo, Enrico Perilli. Hanno partecipato anche rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale.

Come ha sottolineato Enrico Perilli, “L’argomento va affrontato prendendo in considerazione due ambiti: l’organizzazione e gestione della movida, di competenza strettamente comunale, che include il relativo impiego delle forze dell’ordine, e il disagio giovanile. Personalmente, ritengo non sia da accostare – generalizzando – la movida al disagio dei giovani, altrimenti tutto diventerebbe psicopatologico e si dovrebbe intervenire in maniera specifica anche dove non c’è bisogno di interventi psicologici, poiché è sufficiente l’intervento sociale e comunitario. Sottolineerei, inoltre, che non parliamo di un problema aquilano, ma di un problema occidentale: caos, dispersione emotiva giovanile sono infatti problemi generalmente diffusi. Anzi, la nostra città sul fronte degli episodi violenti continua ad avere, fortunatamente, standard molto contenuti rispetto ad altri simili contesti. Inquadrato il problema su queste due dimensioni, ciò che mi compete è il tema legato al disagio giovanile: un problema sociale generazionale, che attiene la generazione dai 30 anni in giù, cresciuta negli anni del consumismo e della frammentazione sociale. Oggi ci confrontiamo con i tempi della modernità, che inevitabilmente influiscono sul processo di crescita e incontriamo patologie dure da trattare, penso all‘hikikomori. Fino a qualche anno fa poco comune, ora sicuramente maggiormente presente. Si tratta di una patologia, questa, che attiene all’isolamento sociale. Ma siamo di fronte anche a una forte dispersione scolastica legata proprio all’isolamento sociale. Numerosi i disturbi dell’apprendimento che incontriamo e, ancora, l’analfabetismo emotivo. Molti adolescenti non sanno neanche rispondere alla domanda: come stai? Non si è in grado di consapevolizzare le emozioni. E ancora disturbi dell’alimentazione, estremamente emergenti, disturbi ansiosi-depressivi anche in età pre-puberale e dipendenze: da sostanze, dal gioco, dal web.
Un quadro estremamente complesso, per il quale si può pensare ad interventi concreti da mettere in campo: come la costruzione dei luoghi. Chi ha più di 40 anni ricorda i Portici. Colonne che ospitavano diverse generazioni: adolescenti, ultras, uomini politicizzati. Una sorta di microcosmo. Ora invece ci sono luoghi riservati ad alcuni e luoghi riservati ad altri. Ma i luoghi non devono essere micro ghetti, bensì aree di integrazione e condivisione, spazi di confronto positivo intergenerazionale. 
C’è bisogno poi di avere dei servizi – ha concluso Perilli – La Regione Abruzzo ha votato il progetto dello psicologo di base. Invito oggi il vice sindaco, la massima autorità qui presente, ad incentivare la Regione ad accelerare questo processo per avere finalmente la figura dello psicologo che affianchi quella del pediatra”. 

In audizione al consiglio comunale di L’Aquila anche il Nuovo Sindacato Carabinieri, che ha portato la voce reale dei Carabinieri impegnati come parte sociale attiva nel tessuto cittadino nelle loro attività quotidiane. “Qualsiasi attività di lotta per la inclusione sociale e l’eliminazione dei fattori di marginalità deve essere frutto di unità nelle varie componenti e deve essere accompagnata da un’attenzione circa la sicurezza delle Forze dell’Ordine che ne sono attori protagonisti” ribadisce Roberto Di Stefano, segretario generale aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri. “Qualsiasi soluzione deve essere risolta dalla politica in termini legislativi e di risorse economiche. La drammatica deficienza organica che colpisce l’Arma territoriale influisce sugli obiettivi da perseguire. Se le pattuglie sono distolte dal servizio nel territorio della Compagnia territoriale di L’Aquila per affrontare i problemi derivanti dalla mala movida o da altre esigenze del capoluogo, ci saranno sempre dei territori scoperti e non può esserci  una prevenzione efficace per tutte le Comunità aquilane” – conclude Di Stefano –Videosorveglianza, classificazioni acustiche, esigenze dei cittadini e degli esercenti, possono essere affrontati solo con personale adeguato nel numero, nella formazione e nella partecipazione di tutte le Forze in campo, senza mai dimenticare che vanno coinvolti anche i giovani per limitare le degenerazioni che causano questi fenomeni disgregativi”. 

La nota de Il Passo Possibile: “Per diversi giorni anche la stampa ha tenuto a ribadire che nel Consiglio straordinario su movida violenta e disagio giovanile in centro storico sarebbero stati presenti 25 punti che trattavano in maniera dettagliata di sicurezza, di prevenzione e proposta di azioni sociali, di rigenerazione socio-urbanistica e di pianificazione di interventi volti alla costruzione dei servizi mancanti in centro storico. 25 punti, frutto del lavoro, durato mesi, di ascolto e confronto con residenti, commercianti e professionisti del territorio; 25 punti che la maggioranza non ha inteso accettare e sui quali non ha neanche voluto dibattere nei pochi interventi che si sono susseguiti. È evidente che a chi governa la città importino poco le crescenti preoccupazioni che hanno destato le recenti cronache, che raccontano di un’escalation di episodi di teppismo senza controllo, di bullismo, di violenza gratuita e atti vandalici, fino ad arrivare ai gravissimi episodi di furti e rapine in centro storico, uno persino a mano armata e in pieno giorno. Eppure le regole ci sono, basterebbe farle rispettare. A questa Amministrazione non interessano il disagio sociale, la regolamentazione e il controllo degli spazi urbani, e quindi la gestione della vivibilità in centro storico, il rispetto delle regole, la sicurezza dei cittadini. Pur trattando tematiche importanti sulle quali non dovrebbero esserci preclusioni di contrarietà, ma solo il bene comune della città, la maggioranza, in spregio alla richiesta di opposizione costruttiva e collaborativa, boccia ancora una volta ciclicamente le proposte dell’opposizione, forte solo del voto in più”.

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