Telefono, con l’inflazione aumenti anche per le tariffe su fissi e mobili

Aumenti in vista anche per le tariffe telefoniche, colpa dell’inflazione. Rete fissa e mobile, i nuovi costi per il telefono.
Neanche il telefono si salva dal caro prezzi: rincari in vista per i diversi gestori telefonici a partite dal 2024. Già nei mesi scorso sono partite le comunicazioni ai clienti in vista degli aumenti automatici.
Novità in vista per la linea del proprio telefono. Il 2023 è appena iniziato, eppure si va già incontro ad aumenti anche nell’anno che verrà. Questa volta riguarderanno i gestori di telefonia. Rincari automatici, a partire da gennaio 2024, in virtù dell’inflazione: condizione, questa, che non lascerebbe neanche la possibilità di recesso dal contratto precedentemente stipulato. Le associazioni dei consumatori non ci stanno ed hanno già inoltrato al Governo una lettera per chiedere un intervento in tempi rapidi a tutela degli utenti.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore i rincari riguarderebbero in primis Tim e Wind Tre.
Quello dei rincari automatici sarebbe un meccanismo che “limita la libera scelta del consumatore di disdire senza costi il contratto — spiegano le organizzazioni nella comunicazione, di cui ha preso visione il Sole 24 Ore —, in quanto esclude che si tratti di una modifica contrattuale unilaterale“. Per questo i due gestori hanno cominciato ad avvertire i propri clienti delle prossime modifica contrattuali. La richiesta che arriva delle associazioni a tutela dei consumatori è prima di tutto un intervento delle autorità. Sottolineano che “il settore deve trovare una nuova dimensione nel panorama economico del Paese e non può essere lasciato a sé stesso”.
“Durante una valutazione condotta con Agcom — ha spiegato Giovanna Capuzzo, vice presidente di Federconsumatori —, in Italia si trovano i prezzi più bassi nel rapporto tra la quantità di giga a disposizione per il proprio smartphone e il costo per tale servizio. Negli anni, quindi, si è innescato un meccanismo vantaggioso per il consumatore, ma che ha portato alla crisi del settore, che deve fare i conti con utenti che, a causa di smart working e piattaforme di video streaming, fanno un utilizzo molto più assiduo della linea internet.È evidente che per rendere sostenibile il sistema dovranno esserci degli aumenti — continua Capuzzo —. Noi abbiamo suggerito alcune soluzioni: aumentare la tariffa riducendo l’Iva, ad esempio,mantenendo lo stesso prezzo; sicuramente anche dare vita al progetto di rete unica per l’implementazione della digitalizzazione e della banda larga”.
Rincari gestori telefonia, le previsioni
Secondo quanto annunciato da Tim in fatto dei adeguamenti delle offerte, ci sarà un coefficiente di maggiorazione predeterminato, in base all’andamento dell’inflazione. Quindi il costo mensile per i clienti aumenterà “ogni anno in misura pari all’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, non tenendo conto di eventuali valori negativi, maggiorato di un coefficiente fisso pari a 3,5 punti percentuali”. Complessivamente, i rincari non potranno superare il 10%. Inoltre, l’azienda specifica che, entro 15 giorni dalla pubblicazione da parte dell’ISTAT del valore dell’IPCA per ciascun anno di riferimento, pubblicherà sul proprio sito web uno specifico avviso, con l’indicazione del valore percentuale dell’aumento che sarà applicato. La variazione del costo mensile sarà anche comunicata ai clienti interessati, per ciascun anno di riferimento, con un messaggio dedicato.
Aumenti anche per i nuovi contratti Wind: gli utenti dovranno accettare, da gennaio 2024, la possibilità di un rincaro del canone mensile in base alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo Foi, rilevato dall’Istat rispetto ad ottobre dell’anno precedente. L’aumento dovrebbe essere di circa il 5% “laddove tale variazione fosse inferiore a detta percentuale”.