Carnevale 2023

Carnevale 2023, storia e tradizioni: la festa a tema Mercoledì a L’Aquila

Carnevale: dai travestimenti in onore della dea Iside ai giorni nostri. Torna a L'Aquila l'evento firmato L'Aquila Young e Mamme per L'Aquila.

Finalmente, dopo 2 anni di emergenza Covid, anche il Carnevale torna nel vivo con tutta la sua allegria: una festa per i più piccoli, ma che anche per i grandi che quest’anno cade nei giorni che vanno dal 16 al 21 febbraio, la cosiddetta “settimana grassa”. Appuntamento sabato 18 e domenica 19 febbraio alla Villa Comunale: Mercoledì Addams, Tommy Dali, un dj set con ospite a sorpresa ed tanto altro.

Carnevale L’Aquila, un week end a tema Mercoledì Addams

In Italia ogni regione festeggia a suo modo, ma colori e voglia di divertirsi accomunano le feste di tutto lo Stivale. È una festa antica, legata a tante tradizioni in Abruzzo, ma in generale è legata anche al periodo di chiusura ufficiale della parte più lunga dell’inverno; dopo il Carnevale comincia la Quaresima aprendo così le porte al periodo che precede la primavera. All’Aquila questo periodo dell’anno è anche legato a una triste ricorrenza: durante il periodo del Carnevale, nel 1703, nel giorno della Candelora, un terremoto distrusse e colpì duramente la città, motivo per cui vennero cambiati i colori dal bianco e rosso al verde e nero e, da allora, il Carnevale all’Aquila non è stato più festeggiato prima del 2 febbraio.

Terremoto 2 febbraio 1703, quando L’Aquila cadde

È una festa che solitamente si trascorre in strada, nelle piazze e nel cuore dei centri storici, così infatti è stato all’Aquila per tanti anni sia prima che dopo il sisma. L’anno scorso finalmente, dopo lo stop dovuto alla pandemia, è stato rifesteggiato anche il Carnevale in Piazza Duomo. Quest’anno, per il ponte di Carnevale, le scuole saranno chiuse in Abruzzo da lunedì 20 a mercoledì 23 febbraio. 

Tornando ai ricordi del passato giovedì grasso per molto tempo è stato un vero e proprio giorno di festa: si faceva “festa a scuola” e gli adolescenti di allora, quelli nati a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, si ritrovavano in centro, sotto i portici, per passare la mattinata insieme, in allegria, anche senza mascherarsi. Per molti quella mattinata però diventava un incubo perchè, una volta raggiunto il mercato in Piazza Duomo, si incappava nei burloni che si divertivano a lanciare uova e farina ai poveri malcapitati che passeggiavano. La mattinata trascorreva lenta dentro la Spaten o la birreria Gran Sasso, oppure si compravano frappe e castagnole, se il tempo lo consentiva si andava al Castello o al Parco del Sole per una merenda improvvisata. Erano gli anni in cui ci si divertiva anche senza i social, non c’erano i selfie e Instagram, ma i ricordi sono rimasti indelebili lo stesso. Per i più piccoli, ma anche per i più grandi, l’appuntamento a Carnevale nell’Aquila pre sisma era al Mythos, la discoteca di Via Sallustio, dove c’era la festa sia per i più grandi la sera e, la domenica tra giovedì e martedì grasso per i bambini, con la sfilata sulla passerella della discoteca, con il premio finale per la mascherina più bella. Le mamme, all’epoca, cucivano i costumi, dopo aver comprato metri e metri di pannolenci, quel feltro sintetico che con poca spesa dava tanta resa. Chi non aveva avuto a casa il permesso per andare in discoteca, aveva nascosto nella borsetta quella maglietta carina, comprata di nascosto, per cambiarla velocemente in bagno e fare Carnevale anche solo con un velo di rossetto, l’oggetto proibito rubato alla mamma. Per molte quella festa era l’occasione per rivedere quel ragazzetto che faceva battere il cuore, le cui iniziali colorate, campeggiavano su ogni pagina della Smemoranda o del diario segreto. Dopo il terremoto si è cercato a lungo di ricomporre questa dimensione sociale: Carnevale, come tutti gli altri eventi, è stata non solo una festa, ma occasione per aggregarsi, per stare insieme, per ricucire quel tessuto che il sisma aveva sfilacciato. Nell’immediato post-sisma alcuni eventi sono stati organizzati nei centri commerciali, per ricreare quel senso di aggregazione e di appartenenza, reso più debole dalla furia del terremoto. Alcuni anni dopo il sisma, le mamme aquilane hanno riportato il Carnevale in centro.

Perchè ci si maschera? Le origini della festa più matta dell’anno

La festa affonda le sue radici in tempi lontanissimi; si ritiene che proprio durante il Medioevo, nel corso del XIII secolo, sia nato il termine Carnevale: probabilmente dal latino carnem levare, cioè “eliminare la carne”, un riferimento alle ultime libagioni prima del periodo di astinenza, digiuno e penitenza della Quaresima. Perché la festa del Carnevale è considerata anche “sovversiva”? Il Carnevale così come lo conosciamo, affonda le proprie radici nell’antichità, nei saturnali romani, nelle feste dionisiache greche, “dove tutto era concesso”. Un momento in cui si ribaltavano gli obblighi sociali, l’ordine costituito veniva dimenticato per un breve periodo di tempo e ci si poteva nascondere dietro “l’impunità” data dalla mascherina. Caratteristica comune era la celebrazione di un rinnovamento simbolico, una sorta di rinascita. Per pochi giorni era dunque possibile mantenere un comportamento che altrimenti sarebbe stato sanzionato; questo dava libero spazio alla dissolutezza e allo scherzo, anche violento o dissacrante. In epoca medioevale, ad esempio, le persone comuni potevano salire sull’altare di una chiesa e tenere un sermone sconcio, senza timore di ripercussioni. Per quanto riguarda i travestimenti, secondo numerose fonti, tra cui Apuleio, il “travestimento” deve essere fatto risalire a una festa in onore della dea egizia Iside, durante la quale erano presenti numerosi gruppi mascherati. Questa usanza venne importata anche nell’impero Romano: alla fine del vecchio anno un uomo coperto di pelli di capra veniva portato in processione e colpito con bacchette. In molte altre parti del mondo, soprattutto in Oriente, c’erano molte feste con cerimonie e processioni in cui gli individui si travestivano: a Babilonia, ad esempio, non era strano vedere grossi carri simboleggianti la Luna e il Sole sfilare per le strade rappresentando la creazione del mondo. In generale però lo spirito della festa è quello di livellare l’ordine delle cose, ribaltare la realtà con la fantasia e travestirsi da ciò che non si è.

L’Aquila, nonostante il Covid 19 è pur sempre Carnevale

“A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti”. (Nicolaï Evreïnov)

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