Marco Mengoni è il vincitore della 73esima edizione del Festival di Sanremo, condotto da Gianni Morandi e Amadeus. Co-conduttrici sono state Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini.
Secondo posto per Lazza, terzo Mr. Rain, quarto Ultimo, quinto Tananai. Mengoni ha conquistato an che il premio Bigazzi, i Coma_Cose il premio per il miglior testo con “L’addio”, Colalpesce Dimartino vincono il premio della sala stampa con “Splash”. Intorno all’1 e un quarto di notte, anche il messaggio inviato dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a proposito dell’evoluzione delle guerra in Ucraina, e in suo onore anche una performance della band ucraina Antytila.
“Cari partecipanti, organizzatori e ospiti del Festival”, ha scritto Zelensky in apertura di messaggio, “da più di sette decenni il Festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia, la sua vittoria. Ogni anno sulle rive del Mar ligure vince la canzone, vincono la cultura e l’arte. La musica vince e questa è una delle migliori creazioni della civiltà umana” Sfortunatamente per tutto il tempo della sua esistenza l’umanità crea non solo cose belle e purtroppo oggi nel mio Paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra: vincerà insieme al mondo libero, vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e certamente della cultura”.
Sanremo 2023: il festival dei record
I dati Auditel hanno segnato uno share mai così alto dal 1987, con una media di 11 milioni di telespettatori a serata. Uno dei record segnati da Amadeus riguarda anche il lancio del suo profilo personale Instagram che, in pochi giorni, è passato da 30 mila a 1 milione e 600 mila followers.
Le presenze abruzzesi al Festival: il maestro aquilano Leonardo direttore dell’orchestra di Sanremo
A dirigere l’orchestra, per il quarto anno consecutivo c’era il maestro aquilano Leonardo De Amicis, che nella serata dedicata alle cover ha sfoggiato i gemelli d’oro con lo stemma della città dell’Aquila, donati dalla municipalità dopo la Perdonanza 2022. “È il festival che Amadeus aveva sognato”, ha detto il maestro nell’intervista rilasciata al Capoluogo.it. Nell’orchestra diretta De Amicis anche il violinista aquilano Fabrizio De Melis.
Altra presenza abruzzese, il maestro e direttore d’orchestra Enrico Melozzi, teramano, che quest’anno ha diretto Grignani, Mr. Rain e Sethu. Lo ricordiamo, Melozzi ha diretto nel 2021 i Mäneskin, nell’edizione che ne ha decretato il trionfo e li ha consacrati alla scena musicale internazionale. Durante la serata dedicata alle cover il maestro Melozzi ha riportato sul palco un altro direttore storico del Festival, il “mitico” Beppe Vessicchio, insieme hanno diretto Grignani e Arisa. Presenze dall’Abruzzo anche nello staff: c’era il massaggiatore pescarese Stefano Brighenti, 5 lady chef che hanno preparato una media di 250 pasti al giorno a Casa Sanremo, tra cui l’aquilana Letizia Cucchiella che non poteva non portare con sé l’oro rosso aquilano.
Sanremo è Sanremo è nell’epoca dei social ha abbracciato davvero ‘urbi et orbi’ il mondo digitale: non potevano mancare ovviamente cover e parodie… Per restare in tema Abruzzo, su Instagram in questi giorni hanno spopolato le cover in abruzzese del Pretuziano, archeologo teramano residente in Inghilterra. Sempre su Instagram, sulla pagina di ‘natoecresciutoinAbruzzo’ ci sono Mäneskin di Morro D’oro con “LA FURNACELLE”, un brano di denuncia contro chi cucina gli arrosticini abruzzesi sopra la padella.
Il Pretuziano e la cover dei Måneskin: Partò da Atre 10 anni fa
28 erano i cantanti in gara, tra vecchie glorie come I cugini di campagna o nuovissime proposte, fresche a anti conformiste, come nel caso di Rosa Chemical o Ariete. E si è partiti per la serata finale come si era cominciato: “l’Inno di Mameli” ha risuonato dentro l’Ariston, non c’era Morandi ad intonarlo, ma la banda dell’Aeronautica Militare: il piglio insomma è stato molto istituzionale, fin da subito. Gianni Morandi questa sera è stato il vero attore protagonista dell’edizione: dopo l’inno ha imbracciato la chitarra e, in mezzo al pubblico, ha omaggiato l’amico Lucio Dalla con un medley, prendendo alla fine una giusta e meritatissima standing ovation.
Un edizione che non si è risparmiata nemmeno sul fronte delle polemiche: dalle mise ‘fake nude’ di Chiara Ferragni, (a proposito, se vi siete persi le pagelle dello stilista teramano Filippo Flocco ai look delle prime due serate li trovate a questo link), alla sfuriata di Blanco durante la prima serata che ha preso a calci fiori e vasi sul palco, all’appello di Fedez sulla legalizzazione della Cannabis e la foto strappata del vice ministro Bignami.
