Stefano Bonaccini ed Elly Schlein verso il “ballottaggio” del 26 febbraio. Il governatore PD dell’Emilia-Romagna avanti su base regionale, la sua vice sfonda a L’Aquila.
Tutto come previsto per la prima fase delle primarie PD, con il voto degli iscritti che in Abruzzo ha assegnato una netta maggioranza al governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con un robusto 61,80% su base regionale. Segue Elly Schlein, sua vice nella stessa regione, con il 32,70%. A distanza, invece, Gianni Cuperlo, con un 3,57% e Paola De Micheli a 1,83%. Se questi dati, con i normali aggiustamenti, si confermeranno a livello nazionale, Bonaccini e Schlein sembrano quindi destinati a giocarsi il turno di “ballottaggio” ai gazebo del 26 febbraio. Se tutto è andato come da previsione, però, interessante notare il risultato dell’Aquila, dove in controtendenza ha ottenuto più voti Elly Schlein, 358 su base provinciale, contro i 232 di Bonaccini. Se si passa dal dato provinciale a quello comunale, però, sul capoluogo abruzzese la controtendenza è ulteriormente accentuata, con Schlein che arriva al 75%, con 159 voti, contro il 19% di Bonaccini (41 voti). Un dato significativo che in qualche modo “pesa” l’influenza dei principali attori politici che si sono spesi per i due candidati. “Ecumenico” il commento del senatore Michele Fina, segretario regionale, che – pur nel rispetto del ruolo – non ha fatto mistero della sua preferenza per Elly Schlein, che in provincia dell’Aquila ha “ribaltato i pronostici”: “Voglio ringraziare – scrive Fina – tutte e tutti coloro che si sono impegnati a rendere possibile anche nella nostra regione questa importante manifestazione di democrazia. Nel Pd questa è davvero compiuta, nel senso che si dispiega attraverso regole certe e controlli credibili. Ora saranno le primarie aperte a stabilire chi sarà il nuovo segretario o la nuova segretaria nazionale. Quello che è certo è che in Abruzzo non verrà meno il profilo unitario, di collaborazione tra tutte e tutti i militanti e dirigenti, con cui opera il Pd oramai da tre anni e mezzo. In più il percorso congressuale sarà motivo e occasione di rafforzamento di un partito che vogliamo perno di un’alleanza larga delle forze che si contrappongono all’amministrazione Marsilio, per costruire e rendere vincente l’alternativa a questo fallimentare governo regionale”.
Intanto i sostenitori di Bonaccini festeggiano il risultato complessivo: “Grande soddisfazione – scrive il capogruppo PD in consiglio regionale, Silvio Paolucci – per i risultati dei congressi territoriali: gli iscritti del PD in Abruzzo hanno consegnato un consenso largo a Bonaccini e alla sua mozione, che ha raccolto il 62 per cento e che hanno dato un segnale importante per quanto riguarda la necessità di ricostruire un partito popolare, una rete che parta dal territorio e che possa dare un contributo a livello nazionale. Un successo importante, per cui abbiamo lavorato in tanti e in cui speravamo, tutti siamo stati parte di una grande e democratica partecipazione, fatta di confronto e di lavoro ed è questa la dote più grande con cui affronteremo le Primarie del 26 febbraio”, il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci, promotore della candidatura di Bonaccini alla segreteria nazionale. Ovunque Bonaccini ha registrato una percentuale altissima e ovunque c’è stata partecipazione, di questo mi preme ringraziare tutti coloro che hanno fatto da motore ai congressi, li hanno animati e portati avanti perché, a prescindere dal candidato di riferimento, la forza che da sempre ci caratterizza, tornasse ad essere evidente – aggiunge Paolucci – Una rete larga, che è pronta a scommettere su un futuro migliore. Dei risultati ero certo, sono contento che anche in Abruzzo sia stata riconosciuta con tale forza l’affidabilità di Bonaccini, la sua esperienza, che abbia convinto il suo programma che pone al primo punto proprio il coinvolgimento dei territori perché tornino ad avere voce e tutti si impegnino su temi come lavoro, scuola, sanità che sono quelli prioritari per la comunità. Ha convinto anche la sua campagna a braccia aperte, la disponibilità a riconoscere il valore degli altri contendenti e a portarlo dentro il nuovo PD che si prepara a costruire. Questo è il valore aggiunto che ci prepariamo a portare a tutti gli appuntamenti costituenti della nuova segreteria e a questo dobbiamo pensare come base di un partito che deve tornare ad essere l’alternativa, la più forte e convincente, al potere della destra e che deve aprire una strada per tornare a fare da guida, nei Comuni, nelle Regioni, nel Paese”.
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