Il Carnevale è una grande manifestazione popolare che affonda le sue radici nella notte dei tempi.Gli Antichi Egizi onoravano la dea Iside (della fertilità, della maternità e della magia) con una festa in maschere di vario genere. E’ un evento variopinto in cui ogni scherzo è concesso – tanto che un vecchio proverbio recita “a Carnevale ogni scherzo vale”.
La ricorrenza del Carnevale è diffusa e amata in tutto il mondo da grandi e piccini; basta pensare al Carnevale di Rio a quello di Venezia, di Viareggio o, nel vicino Lazio a quello di Ronciglione, in provincia di Viterbo, dove ogni anno milioni di turisti da ogni Paese si ritrovano per coloratissimi festeggiamenti. Attrici principali sono le maschere poiché in passato il mascheramento rappresentava un temporaneo rovesciamento dell’ordine precostituito, da cui derivava anche la pratica dello scherzo e della dissolutezza, dello sfottò. Si trattava, infatti di una forma di scherno nei confronti dei potenti ma anche dei vizi e dei tipi umani. Proprio per questo motivo, ogni zona d’Italia possiede la sua maschera di Carnevale tradizionale e caratteristica, legata ad un preciso periodo storico – artistico. Una vecchia filstrocca che abbiamo appresa fin dalla scuola elementare diceva: “è romano Rugantino, pur romano è Meo Patacca, siciliano il buon Pasquino di Verona Facanappa”. Poi altre di primaria importanza quali: Pulcinella per la Campania, Pantalone per il Veneto, Gianduia per il Piemonte, Arlecchino per la Lombardia, il dott. Balanzone bolognese e la furba Colombina di origini veneziane additata come fidanzata o moglie di Arlecchino. La cultura e le tradizioni dell Abruzzo montano, come quelle delle altre Regioni italiane, sono un patrimonio da diffondere e difendere in quanto scrigno in cui sono racchiuse le nostre tradizioni, usi e costumi. Anche attraverso questo variopinto appuntamento invernale dedito agli scherzi, al divertimento, alla gioia collettiva. Come per il Natale anche questa festività è particolarmente apprezzata e amata dai bambini per via delle celebrazioni in maschera, la simpatica abitudine di organizzare scherzetti agli amici e, in tutta Italia, secondo le tradizioni locali, si mangiano buonissimi dolci. Nel nostro paese quelli tipici per eccellenza sono le gustose castagnole, e le frappe. Per la chiesa cattolica il significato del carnevale era quello di riflettere e ricongiungersi a Dio sebbene, come per altre festività religiose , le origini del Carnevale sono molto più antiche e risalgono al periodo pre-cristiano quindi pagano. La chiesa cattolica , nel Medievo, non era particolarmente d’ accordo con i riti carnevaleschi infatti vietava o quantomeno non vedeva di buon occhio i suoi eccessi delle epoche antiche perchè erano propri del mondo pagano, che si voleva superare. A prescindere da queste notizie di carattere storico in Alto Aterno il Carnevale, con i suoi modi allegri scherzosi e sfarzosi, è stata sempre occasione di socialità, di coesione, di divertimento. Per tanti anni a Cesaproba di Montereale ci sono state delle grandiose sfilate con dei carri allegorici improntati alla cronaca, alla satira politica, all’attualita con grande partecipazioni di pubblico. Ancor prima, ai tempi della mia infanzia a Cabbia, mio paese d’origine, pur in un clima di ristrettezza economica ma di grande fantasia popolare , per cui ci si mascherava con le poche misere cose di cui si disponeva, si facevano delle bellissime feste. Ricordo che il paese era diviso in due fazioni quello “delli mascari brutti e quello delli mascari belli”. i primi erano da tutti temuti per cui alla loro vista era un fuggi- fuggi generale. Loro si sporcavano le mani con il fondo delle cottore, nere quanto la pece poiché venivano utilizzate per cucinare ed allora c’era solo il fuoco, e rincorrevano la gente, particolarmente le ragazze per tingerle. I secondi erano molto più affabili e ci si intratteneva volentieri a dialogare e scherzare per cercare di riconoscerli.
Doveroso ricordare che nel 2005 fummo noi di Cabbia ad organizzare un carro denominato: “i mestieri de na ota” che sfilò a Montereale in occasione di una festa organizzata dall Amministrazione comunale. Ciò a dimostrazione di un profondo attaccamento alla materna terra, alle sue tradizioni, alla propria cultura. Nonostante lo spopolamento dei montani borghi qualche bella manifestazione resiste ancora al trascorrere del tempo e da la reale dimensione della capacità organizzativa e di vitalità che i nostri territori hanno sempre avuta. Una grande festa di carnevale, per bambini ed adulti , organizzata dalle mamme di Montereale e Capitignano, allieterà il carnevale dell’Alto Aterno. Il particolare, divertente e colorato, evento si terrà sabato 18 febbraio a partire dalle ore 16. 30 presso la sede della Proloco di Montereale sita in via di porta Marana, 7. Musica , animazione, truccatrici, coriandoli baby dance e sflilata delle maschere renderanno allegro il trascorrere delle ore. Insieme vivremo un clima festaiolo in un pomeriggio ricco di gioia , scherzi e sorrisi che solo il carnevale può e sa dare. Bravissime, complimenti alle mamme dei due comuni dell’Alto Aterno che con il loro impegno hanno dato una risposta alle esigenze di tanti bambini che hanno diritto a momenti di gioia. spensieratezza dopo due anni di eventi ridotti al lumicino. A causa della pandemia. Un segnale davvero importante per l’intero territorio.Il Carnevale di quest’anno vuole essere soprattutto il ritorno a una tradizione importante, alla socialità a quella sana voglia di star bene insieme in una Comunità che si rispetti.
