Grandangolo

Terremoto in Siria, c’è bisogno di tutti: “Senza un aiuto esterno non risorgerà”

La Siria in ginocchio, dopo 12 anni di embargo e il devastante terremoto. Mimmo Srour promuove un'associazione per mandare aiuti: "I primi a rispondere sono stati gli ucraini".

La Siria in ginocchio, dopo 12 anni di embargo e il devastante terremoto. Mimmo Srour promuove un’associazione per mandare aiuti: “I primi a rispondere sono stati gli ucraini”.

“Appena abbiamo annunciato l’intenzione di costituire un’associazione con l’intenzione di mandare aiuti in Siria, la prima persona che mi ha chiamato è stata la signora Natalie di un’associazione ucraina presente all’Aquila, che ci ha messo subito a disposizione quanto avevano raccolto per l’Ucraina e non era stato ancora mandato. Un gesto di una bellezza unica”. Così Mimmo Srour, promotore dell’associazione per gli aiuti in Siria a seguito del terribile terremoto che si è verificato nella sua terra d’origine, ospite della rubrica Grandangolo.
“Alle tre di notte – racconta Srour – ho ricevuto la telefonata di mio fratello e ho pianto, perché nelle sue parole ho ritrovato il nostro 6 aprile. Non potevo rimanere con le mani in mano, avevo l’obbligo anche morale di fare qualcosa. Per questo, insieme a tanti amici abbiamo creato un’associazione per portare gli aiuti in Siria”.
Anche perché la situazione era già difficile di per sé: “Tutti voi conoscete più o meno la storia della Siria, con 10/12 anni di guerra a dir poco universale, le sanzioni americane e l’embargo a cui si attiene anche l’Unione Europea, con restrizioni talmente rigide che il Paese era allo stremo già da prima del terremoto. Adesso la Siria rischia di non risorgere più, senza un aiuto esterno. Perché è vero, dopo varie pressioni le sanzioni sono state sospese per sei mesi per quanto riguarda gli aiuti umanitari, ma per i primi quattro giorni le vittime sono rimaste sotto le macerie perché da soli non avevano la possibilità di iniziare i soccorsi e solo dopo il quinto giorno qualcuno ha iniziato ad arrivare, inizialmente da Iraq, Algeria ed Emirati. Ora teoricamente si possono mandare aiuti, ma vanno tutti in Turchia, che certamente pure ne ha bisogno, ma non si può lasciare la Siria a sé stessa”.
Da qui la decisione di promuovere un’associazione che, come precisa lo stesso Mimmo Srour, “non ha niente a che vedere con la politica”: “Per mandare gli aiuti abbiamo individuato due istituzioni, una fondazione umanitaria e l’arcivescovado greco ortodosso di Tartus, entrambe già impegnate su questo fronte. Gli aiuti andranno a loro, ma con un controllo puntuale che finiscano davvero nelle mani di chi ha bisogno. Non manderemo soldi, ma medicininali, strumentazioni mediche, alimenti a lunga conservazione, prodotti di igiene, pannolini, coperte. Raccogliamo anche denaro, ma servirà innanzitutto per costi spedizione, con quello che rimane compreremo quello di cui più c’è bisogno e lo invieremo.
Le donazioni in denaro possono essere effettuate attraverso bonifico sul conto corrente IT30O0832703602000000005374 BCC di Roma Agenzia 99 intestato a Associazione di solidarietà con il popolo siriano – causale – Donazione Terremoto Siria-Turchia 2023. Il centro di raccolta si trova in Via Rocco Carabba a L’Aquila; sarà presente nel posto per la raccolta il signor Hassan, reperibile al numero 338/9132393. La sede dell’associazione di solidarietà con il popolo siriano è a Bazzano sulla S.S. 17, contatti 380/1918423

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