L’Aquila per la Pace, “Fermiamo la guerra in Ucraina”: sit in a un anno dall’inizio del conflitto

L’AQUILA – A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, manifestazione per la pace in piazza Regina Margherita: “Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta”.
L’AQUILA – A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, manifestazione per la pace in piazza Regina Margherita: “Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta”.
Una manifestazione in piazza Regina Margherita è stata indetta venerdì 24 febbraio a un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina. A organizzare è l’Assemblea L’Aquila per la pace, un’organizzazione spontanea che riunisce più realtà al suo interno. L’iniziativa, in programma alle 18.30, confluisce nella rete continentale “Europe for Peace”. “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace – si legge nel messaggio dei promotori – tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. Di fronte a un continuo allargamento della guerra e al pericolo di escalation anche nucleare l’assemblea per la pace dell’Aquila aderisce alla mobilitazione di Europe for Peace e chiede alle organizzazioni della società civile, ai gruppi di cittadini, alle amministrazioni di mobilitarsi. Lo si potrà fare aderendo alla manifestazione cittadina o comunque promuovendo nel territorio momenti di pace”. Tra questi sono indicati presìdi e sit-in di fronte ai Municipi, assemblee, momenti di silenzio e preghiera. “L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, gli Usa, le Nazioni Unite – scrivono ancora i promotori – devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta”. L’assemblea avanza la proposta di destinare i fondi per le spese militari destinate all’Ucraina invasa dalla Russia di Putin alle popolazioni vittime del sisma recente in Turchia e Siria. “L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra – si legge ancora nel manifesto dell’Assemblea – Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e operino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione”.

“La pace – si legge nella nota – è la vittoria di cui abbiamo bisogno! Di fronte a un continuo allargamento della guerra e al pericolo di escalation anche nucleare l’assemblea per la pace dell’Aquila aderisce alla mobilitazione di EUROPE FOR PEACE e chiede alle organizzazioni della società civile, ai gruppi di cittadini, alle Amministrazioni di mobilitarsi. Lo si potrà fare aderendo alla manifestazione che si terrà a L’Aquila il 24 febbraio, o comunque promuovendo nel territorio momenti di Pace, Presidi e sit-in di fronte ai Municipi, Assemblee, momenti di silenzio e preghiera.
L’OMBRA DELLA GUERRA ATOMICA SI STENDE SUL MONDO: La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future. METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI
QUESTA GUERRA VA FERMATA SUBITO: L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture. Rispettiamo la resistenza ucraina ma sosteniamo convintamente chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE: L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, gli USA, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’UMANITÀ ED IL PIANETA DEVONO LIBERARSI DALLA GUERRA: Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso. L’ONU CONVOCHI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE. OCCORRE GARANTIRE LA SICUREZZA CONDIVISA.
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA ALLA LIBERTÀ DEGLI ALTRI POPOLI E COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI. Art. 11 della Costituzione. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e operino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione. Chiediamo che i fondi per le spese militari siano destinati alle popolazioni vittime del terremoto in Turchia e Siria”.