Allarme pediatri in Valle Peligna, ancora nessuna nomina

Cresce la preoccupazione per la mancanza di pediatri in Valle Peligna. “Dopo le rassicurazioni, nulla. Nessuna nomina”, afferma l’avvocato Catia Puglielli. A fine mese è prevista l’uscita di un ulteriore pediatra.
Valle Peligna, l’allarme pediatri non rientra. Ora sono preoccupati anche i medici di base: “Le rassicurazioni non bastano. Nessuna nomina di un sostituto per il pediatra andato in pensione. Comunità disorientate”, dura presa di posizione da patre dell’avvocato Catia Puglielli, del Tribunale per i Diritti del Malato.
“Nonostante le rassicurazioni pubbliche della ASL ad oggi non è ancora avvenuta la nomina di un sostituto per il pediatra andato in pensione. Una situazione destinata a peggiorare con l’uscita di un ulteriore pediatra a fine mese“. Un quadro preoccupante quello dipinto dall’avvocato Catia Puglielli, del Tribunale per i Diritti del Malato.
Il Capoluogo aveva ricostruito la situazione pediatri in Valle Peligna spiegando che per due pediatri di base è arrivata la pensione, si tratta di Giuseppe Biancolino e Giuseppe Cercone. Si torna ad affrontare, allora, una vicenda complicata, già vista in Valle Subequana circa cinque anni fa: stavolta sono oltre 1400 i bambini che, con il pensionamento dei due pediatri si ritrovano nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale nelle aree interne.
L’avvocato Puglielli continua: “Ho inviato una richiesta di informazione alla ASL1 per conoscere i tempi di definizione delle procedure per l’insediamento di un nuovo pediatra. Ho fatto presente all’Azienda sanitaria anche le preoccupazioni di alcuni medici di base, in quanto molte famiglie a causa della lacuna si stanno riversando nei loro studi medici, al fine di ottenere prescrizioni mediche necessarie per la cura di patologie dei bambini. L’efficienza di un’amministrazione impone che gli utenti debbano essere informati e non lasciati soli a se stessi: almeno un minimo di informazione andrebbe data, le comunità si ritrovano disorientate, nel timore di perdere un servizio essenziale”, conclude l’avvocato.