Il piano

Bomba Avezzano, il maxi piano disinnesco: 1500 metri di zona rossa e 20mila persone da evacuare

Bomba Avezzano, un maxi piano per disinnescare l'ordigno da oltre 200 kg di esplosivo. 20mila gli evacuati. Le fasi dell'operazione di domenica 26 febbraio

BOMBA AVEZZANO – Un maxi piano per l’operazione di disinnesco della bomba rinvenuta in zona Cupello, ad Avezzano. Domenica 26 febbraio 20mila le persone evacuate entro le 8,30 del mattino: forze dell’ordine, Protezione civile, Centro operativo comunale, tutti in prima linea per la pubblica sicurezza e per fornire assistenza alla popolazione che dovrà lasciare temporaneamente il proprio ricovero. Di Pangrazio: “Cercheremo di limitare i disagi per quanto possibile. Chiediamo alla popolazione un sacrificio necessario per evitare qualsiasi rischio”.

Mille libbre, cioè circa 450 kg di peso, di cui oltre 200 kg di esplosivo. Mai era stata rinvenuta prima in Italia una bomba di simili dimensioni. Anche per questo saranno ben 20mila le persone da evacuare in città, al fine di consentire le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico, risalente alla Seconda Guerra mondiale. La bomba è stata trovata in un cantiere in zona Cupello e la predisposizione delle operazioni necessarie alla bonifica dell’ordigno – programmate per domenica 26 febbraio – ha richiesto una lunga fase di approfondimento da parte degli interlocutori che hanno preso parte alle riunioni tecniche precedenti la strutturazione del Piano operativo.
I cittadini interessati dall’evacuazione dovranno lasciare le proprie abitazioni o le strutture in cui soggiornano entro le ore 8:30, mentre il suono della sirena rappresenterà la chiusura delle operazioni e, di conseguenza, la possibilità di fare rientro a casa.
Vigili del Fuoco, Asl, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Protezione civile, interruzione di treni e autobus, poiché ferrovia e terminal bus rientrano nella “zona rossa”: una maxi operazione dall’organizzazione rigida e meticolosa. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ascoltato dalla redazione del Capoluogo, ha evidenziato:
“Questo Piano può servire a testare l’organizzazione del COC (Centro operativo comunale), del COM (Centro operativo misto), l’organizzazione delle forze di polizia e di tutte le autorità coinvolte. Sarà utile per capire come il Comune riesce a coordinare un’operazione di tale portata. Da quando è stata scoperta la bomba – aggiunge Di Pangrazio – si sono comprese fin nell’immediato le problematicità legate alle operazioni di messa in sicurezza che sarebbero state necessarie, per poter procedere, poi, all’esplosione controllata dell’ordigno”.

Si passerà all’esplosione controllata, appunto, solo una volta che saranno stati rimossi gli inneschi, quando l’ordigno bellico sarà sistemato su un mezzo e trasportato nella Cava di Celi Calcestruzzi, a Massa d’Albe: qui avverrà l’esplosione. Sarà interdetto il tragitto che percorrerà il mezzo speciale dedicato al trasporto della bomba e saranno, altresì, interdette le zone comprese nel raggio di evacuazione.
I varchi saranno controllati dalle forze dell’ordine.
“Purtroppo l’evacuazione rappresenta un sacrificio per i cittadini – continua il primo cittadino ascoltato dalla nostra redazione – ma è un atto necessario per scongiurare qualsiasi infinitesimale ipotesi di rischio, legato alle operazioni da effettuare”.
A complicare l’organizzazione del “Piano Disinnesco”, infatti, c’è la stessa collocazione della bomba: ritrovata proprio in una zona adiacente il centro cittadino e, come spiegato dagli artificieri, l’esplosione di un ordigno di queste dimensioni può scagliare schegge fino a una distanza di circa 1500 metri, con la relativa onda d’urto che può, potenzialmente, provocare danni fino a 824 metri di distanza.

Le operazioni di domenica costituiranno “Uno sforzo enorme da parte di tutti, ma per l’appunto necessario. Noi siamo pronti. Cercheremo di alleviare il più possibile i disagi per i cittadini, garantendo aiuto alle persone con disabilità che avessero necessità particolari e alle persone non autosufficienti. Ricordiamo – precisa Di Pangrazio – che nell’area interessata dall’evacuazione si trovano circa 500 ultraottantenni. Quel che è certo è che, come Comune, abbiamo messo in moto una grande macchina, in cui ogni soggetto avrà il proprio ruolo da adempiere: il tutto con il coordinamento della Prefettura“.
Un altro dato della maxi operazione di disinnesco riguarda i Volontari della Protezione civile, 50 quelli messi a disposizione dal Comune di Avezzano, mentre 80 sono stati messi a disposizione dall’Agenzia regionale.

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Ulteriori informazioni utili

Dalla giornata di ieri è iniziata la distribuzione del Vademecum predisposto dal Comune di Avezzano per in formare, in maniera capillare, omogenea ed esaustiva, la parte di popolazione interessata dalle operazioni di bonifica dell’ordigno bellico rinvenuto lo scorso 10 febbraio. “Questa abitazione o attività rientra nella zona ‘a rischio’. È, quindi, da evacuare per il tempo necessario alle operazioni di disinnesco. Durante le operazioni, sarà vietato trovarsi all’interno dell’area interdetta”. Incomincia così il testo del Vademecum. I residenti nella zona di rischio dovranno lasciare obbligatoriamente la propria abitazione entro e non oltre le ore 8 e 30 di domenica, per consentire di portare a termine, nella massima sicurezza e tranquillità, le operazioni di disinnesco. L’area individuata comprende un raggio di 1481 metri dal punto di rinvenimento dell’ordigno bellico. L’intervento dovrebbe concludersi intorno alle ore 13 di domenica. Il rientro, con la fine delle operazioni, verrà comunicato dal suono della sirena.
Come ribadito nella riunione di martedì 21 febbraio in Prefettura, le forze dell’ordine lavoreranno in sinergia e saranno presenti per evitare attività di sciacallaggio. Il raggio di 1481 metri dal punto di ritrovamento dell’ordigno è stato calcolato dagli artificieri dell’Esercito Italiano sulla base della distanza di proiezione di schegge, frammenti o detriti per via dell’effetto ‘frammentazione’.

Il piano di allontanamento dei cittadini predisposto dal Comune prevede una particolare attenzione rivolta alla fascia dei soggetti più fragili, tra i quali gli anziani, le persone affette da malattie e i cittadini con disabilità. Infine, tutte le persone che dovranno evacuare la propria abitazione saranno avvisate con cartelli affissi, comunicazioni sul sito istituzionale del Comune (www.comune.avezzano.aq.it), social network, mezzi audio e video. Gli ultraottantenni soli, che hanno bisogno di assistenza, potranno chiamare i numeri del COC (Centro Operativo comunale) 0863 1809815 e 3666712054.
Per quanto riguarda invece le persone non autosufficienti o “fragili” possono chiedere supporto, anche per il trasferimento, ai numeri 0862/1820989 o 0862/1820990.

Si ferma anche lo sport

A causa delle operazioni per la rimozione dell’ordigno bellico, la partita di campionato tra l’Isweb Avezzano Rugby e Cavalieri Union Rugby di Prato, prevista per domenica 26 febbraio alle 14.30 allo stadio “A.Trombetta” del capoluogo marsicano, nell’ambito del campionato di serie A 2022/2023, è ufficialmente rinviata d’ufficio. La gara verrà recuperata il 12 marzo alle 14.30.

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