Rigopiano, la sentenza: tante assoluzioni, le urla dei parenti “Li avete uccisi due volte”

23 febbraio 2023 | 17:14
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Rigopiano, la sentenza: tante assoluzioni, le urla dei parenti “Li avete uccisi due volte”

Rigopiano, la sentenza del Tribunale di Pescara: tante le assoluzioni. Assolti l’ex Prefetto Francesco Provolo, perché “il fatto non sussiste”, e l’ex presidente della provincia di Pescara.

Rigopiano, la sentenza del Tribunale di Pescara: tante le assoluzioni sui 30 imputati. Assolto l’ex Prefetto Francesco Provolo, perché “il fatto non sussiste”, assoluzione anche per l’ex presidente della provincia di Pescara. Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta.

Rigopiano, è arrivata la sentenza: assolti 25 imputati su 30. Questa la sentenza di condanna appena pronunciata dal gup del Tribunale di PescaraGianluca Sarandrea, per la tragedia dell’Hotel Rigopiano diFarindola, travolto e distrutto il 18 gennaio 2017 da una valanga, evento in cui morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti. Due anni e otto mesi al sindaco di Farindola Ilario Lacchetta. L’accusa aveva chiesto per Lacchetta – sindaco attuale e all’epoca del disastro – 11 anni e 4 mesi. Assolti l’ex prefetto di Pescara,Francesco Provolo e, l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. Le accuse a carico dell’allora prefetto Provolo, per il quale era stata chiesta una condanna a 12 anni, erano: frode in processo penale e depistaggio, omissione di atti d’ufficio,
falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, omicidio colposo, lesioni personali colpose. Omicidio colposo e lesioni personali colpose erano i reati contestati all’allora presidente della Provincia di Pescara Di Marco e al sindaco di Farindola Lacchetta, quest’ultimo accusato anche di disastro colposo.

Caos nell’aula del Tribunale dopo la lettura della sentenza. Molti parenti urlano e contestano la decisione del giudice che ha assolto 27 dei 30 imputati. “Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti”. Queste le urla dei parenti delle vittime di Rigopiano alla lettura della sentenza da parte del giudice Sarandrea. Alcuni sono stati trattenuti a stento dalle forze dell’ordine.
Attenderemo le valutazioni della sentenza per valutare il ricorso all’Appello. Ciò che emergechiaramente è che è stato cancellato il reato di disastrocolposo“. Lo dice all’ANSA il capo della Procura pescarese Giuseppe Bellelli. Dal processo escono secondo la sentenza anche completamente le responsabilità della Prefettura e della Regione in capo ai soccorsi e ai presunti depistaggi.

Le condanne

Oltre al sindaco di Farindola, Lacchetta, sono stati condannati il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, PaoloD’Incecco e Mauro Di Blasio,a tre anni e quattro mesi di reclusione per le accuse di omicidio plurimo colposo e lesionimultiple colpose.
I due sono ritenuti responsabili relativamente al monitoraggio della percorribilità delle strade rientranti nelcomparto della Sp 8 e alla pulizia notturna dalla neve ovvero a quella relativa al mancato reperimento di un mezzo sostitutivo della turbina Unimog tg CK 236 NB fuori uso, nonché alla mancata chiusura al traffico veicolare del tratto stradale dellaprovinciale 8 dal bivio Mirri e Rigopiano. Gli altri due condannati sono Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo e amministratore e legale responsabile della società “Gran Sasso Resort & SPA” e Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell’hotel: entrambi sono stati condannati a sei mesi di reclusione per falso.

Le assoluzioni

Assolti invece l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, l’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco; il tecnico comunale di Farindola, Enrico Colangeli; i dirigenti della Regione Abruzzo Carlo Giovani, Carlo Visca, Pierluigi Caputi, Emidio Primavera; gli ex sindaci di Farindola, Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico; il dirigente regionale Antonio Sorgi; Sabatino Belmaggio, dal 2010 al 2016 responsabile dell’ufficio Rischio valanghe della Regione Abruzzo; Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni; Luciano Sbaraglia, tecnico geologo; il comandante della Polizia Provinciale di Pescara Giulio Honorati; il tecnico Tino Chiappino; l’ex capo di gabinetto della Prefettura di Pescara Leonardo Bianco; la dirigente della Prefettura Ida De Cesaris; l’imprenditore Paolo Del Rosso; il dirigente del Servizio prevenzione rischi e coordinatore del Coreneva dal 2001 al 2013, Vincenzo Antenucci; la Società Gran Sasso Resort & Spa srl; i vice prefetti Salvatore Angieri e Sergio Mazzia.
Assolti anche i dirigenti della Prefettura Giancarlo Verzella,Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva accusati di depistaggio per l’occultamento del brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio alla Mobile di Pescara.

Rigopiano

Sentenza Rigopiano, i commenti

“Ci sono tante cose in questo processo che non mi hanno convinto”: esordisce così Romolo Reboa, avvocato che assiste alcuni familiari delle vittime, commentando con i giornalisti la sentenza nel processo per il disastro di Rigopiano. Parla di cose “extra processo. Purtroppo i processi si fanno nei limiti del dedotto edel deducibile, ciò che avevo contestato l’ho contestatoespressamente in aula, l’ho contestato varie volte, non sononuovo a queste contestazioni. Voglio sia chiaro che chi è statodichiarato non colpevole in questo momento è non colpevole. Lalegge va rispettata. Il problema – conclude l’avvocato – era capire se i veri colpevoli stavano o meno dentro questoprocesso, ma questa è un’altra vicenda“. 

“Il mio pensiero va ad Alessandro, che lavorava lì dopo aver fatto tanti sacrifici, e alle altreventotto persone scomparse in un modo così drammatico. Penso chenon è giusto, perché lì con mio figlio c’erano tanti altrigiovani che stavano costruendo la proprie vite con fatica,impegno e tante speranze”

Antonella Maria Pastorelli, madre di Alessandro Riccetti, trentatreenne di Terni morto nella strage dell’hotel Rigopiano commenta così le 25 assoluzioni e le cinque condanne decise dal gup di Pescara al termine del processo per
quella tragedia. “Che penso di questa sentenza? Che è unavergogna” risponde all’ANSA.
“Credo – afferma ancora Antonella Pastorelli – che l’opinionepubblica debba farsi sentire di fronte a una sentenza delgenere. Ringrazio la Procura di Pescara, il nostro avvocatoGiovanni Ranalli e quelli di tutte le altre famiglie: siamostati sempre uniti in questi sei anni di battaglie. Spero soloche non sia questo l’esito finale, che l’appello possarestituire quella giustizia che finora non c’è stata.Combatteremo ancora e spero che il sostegno non venga mai meno”.