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Sentenza Rigopiano, le reazioni

23 febbraio 2023 | 18:35
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Sentenza Rigopiano, le reazioni

25 assoluzioni e 5 condanne. È questo, in sintesi, il bilancio del processo su Rigopiano, dopo la sentenza emessa dal giudice Sarandrea del Tribunale di Pescara. Le reazioni delle istituzioni. 

25 assoluzioni e 5 condanne. È questo, in sintesi, il bilancio del processo su Rigopiano, dopo la sentenza emessa dal giudice Sarandrea del Tribunale di Pescara. Le reazioni delle istituzioni.

Cinque condanne e venticinque assoluzioni nell’ambito del processo sulla tragedia di Rigopiano, che portò alla morte di 29 persone.
Urla dei familiari delle vittime alla lettura della sentenza. “Li avete uccisi due volte”.
Le cinque condanne per il disastro di Rigopiano riguardano il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro mesi di reclusione ciascuno), il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta (due anni e otto mesi di reclusione), accusati tutti e tre di omicidio plurimo colposo e lesioni multiple colpose; il gestore dell’albergo e amministratore e legale responsabile dellasocieta’ “Gran Sasso Resort & SPA”, Bruno Di Tommaso, e il
redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell’hotel,Giuseppe Gatto (sei mesi di reclusione ciascuno), accusato di falso.
Arrivano le prime reazioni del mondo istituzionale dopo un verdetto che, rispetto alle richieste della Procura, è risultato essere ben più leggero. Le parole del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio“La Sentenza provoca dolore e sorpresa e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti. Nello stesso tempo, abbiamo il dovere – come rappresentanti delle Istituzioni – di rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del Giudice. Naturalmente, per esprimere un giudizio più completo e valutare le eventuali ulteriori azioni che la Regione potrà e dovrà intraprendere, dobbiamo attendere la pubblicazione delle motivazioni, che leggeremo e studieremo con la necessaria attenzione”.

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