Ucraina, un calcio alla guerra: L’Aquila 1927 e il sogno di esordire in prima squadra di Vlad e Yari

Vlad e Yari sono due ragazzi ucraini, arrivati all’Aquila nel giugno scorso dall’#Ucraina. L’Aquila 1927 li ha accolti nella loro famiglia e ora loro hanno un sogno: esordire in prima squadra
UCRAINA – L’AQUILA – 2400 chilometri di viaggio, da Kiev, fuggendo dalla guerra per cercare serenità e continuare a inseguire un sogno: quello di giocare a calcio.
Nel destino di 25 tra giovani atleti e istruttori ucraini c’era scritto che la strada per quel sogno passasse dall’Aquila, città che ha ancora impresso nel cuore il dolore del terremoto, l’angoscia di vedersi tutto strappato da un giorno all’altro, di non avere più una casa, una vita serena.
L’Aquila 1927è emblema di questa rinascita: la voglia di restituire serenità e solidarietà, almeno in parte rispetto a quanto si è ricevuto nel post sisma, si è così tradotta in ospitalità, collaborazione, fraternità. E così, accade che i ragazzi ucraini, fra i 10 e i 17 anni, arrivati in città alla fine di giugno 2022, si siano ambientati presto nel nucleo della squadra: cene e pranzi insieme, allenamenti, passaggi in auto, trasferte in pulman per una giornata al mare o per andare a vedere una partita all’Olimpico.
“Quando sono arrivati in città era ancora buio: li abbiamo fatti scendere direttamente allo stadio. Si sono tolti le scarpe e hanno iniziato a giocare a piedi nudi sul nostro campo” ricorda ancora Massimiliano Barberio, presidente dei rossoblù, che ha accolto nella grande famiglia dell’Aquila i ragazzi ucraini. Con grande umiltà ma in silenzio: “La solidarietà si fa in silenzio, abbiamo semplicemente fatto quello che potevamo perché ci tenevamo a dar loro un po’ di serenità”, sottolinea il presidente.
La società si è stretta attorno a loro, come si fa con i più piccoli della famiglia. Alcuni provenienti dalla Dinamo Kiev, altri dal settore giovanile dell’Orion, squadra della stessa zona, da subito sono stati abbracciati da solidarietà e sostegno: quello offerto dal comune dell’Aquila, che ha messo a disposizione assistenza e alloggi del progetto Case di Roio, alla Prefettura, al Centro servizi per il volontariato, all’Aquila 1927.

Ed è qui che Vladyslav Ropak e Yari Huba vogliono rimanere: sono loro i due ragazzi, classe 2005, che sono tesserati con la Juniores del club rossoblu. Ropak è stato anche aggregato in prima squadra, agli ordini di mister Epifani.
“Dell’Aquila ci piace tutto – ci hanno detto Ropak e Huba – Oltre ad essere grati alla città per averci accolto da questa estate, ci siamo resi conto che L’Aquila è davvero molto bella. L’accoglienza è stata ottima da parte di tutti, sia da parte delle persone e delle strutture che ci stanno fornendo l’ospitalità, sia da parte della società e della squadra”.
“Calcisticamente le cose stanno andando bene – continuano i due ucraini classe 2005 – L’ambiente è davvero amichevole e pronto ad aiutare”. Qualche difficoltà con la lingua, ancora: “Ma tutti sono molto compresivi e disponibili a capire e di questa cosa siamo molto grati a compagni e staff tecnico. Siamo qui per giocare ed il nostro obiettivo rimane quello di fare i calciatori nel vero senso della parola”.
Al momento il sogno è quello di esordire in Prima squadra. Con la società e una città intera al proprio fianco.