Storia e territorio

Il mulino Cavalli sogna l’acqua d’un tempo

Il mulino Cavalli sogna i vecchi tempi. Giuseppe invece disegna un futuro migliore, con annesso punto vendita. La storia.

Il mulino Cavalli sogna l’acqua d’un tempo. Intanto Giuseppe disegna un futuro migliore, con annesso punto vendita. La storia.

Il mulino Cavalli a Teora, Pizzoli, non è più quello di una volta. Non si sente più l’acqua, perché l’acqua al mulino non arriva ormai da anni. Non per questo le macine si sono fermate, ma certo l’atmosfera è cambiata e i prezzi dovuti ai rincari delle materie prime portano ad aumentare i costi ai clienti.
“C’è una diga naturale, che impedisce all’affluente dell’Aterno che giungeva fino al nostro mulino di arrivare” – così Giuseppe Cavalli, erede della famiglia, illustra la situazione in cui versa il suo mulino.
“Ho chiesto aiuto” racconta al Capoluogo.it; ha provato ad iscriversi a bandi per il rifacimento di antichi edifici rurali, ma ancora nulla. Eppure non vuole mollare, ha un obiettivo molto chiaro: far tornare il mulino ad acqua alla sua vecchia funzione perseguendo la strada verso l’ecosostenibilità, l’economia green, riducendo così al massimo l’impatto sull’ambiente. Verrebbe sfruttata la forza dell’acqua grazie all’uso sapiente di antiche costruzioni ingegneristiche atte ad indirizzare quella potenza verso una sana e sostenibile produttività.
“Il mulino Cavalli fu un punto di riferimento durante la Seconda Guerra Mondiale. Così raccontava mia nonna molto lungimirante all’epoca quando lo acquistò. Oggi sarebbe molto amareggiata”.
Giuseppe sogna di rinnovare il mulino senza stravolgerne la natura, anzi rinnovandolo per renderlo accogliente e familiare così da poter ospitare sia visitatori che clienti interessati solo alla macinazione dei cereali.
Dietro alla costruzione, a ridosso del letto (ormai asciutto) del corso d’acqua, Giuseppe ha iniziato a realizzare un percorso sensoriale attraverso le diverse erbe officinali da lui piantate, tutto in perfetta connessione con la natura, compresa la scalinata in legno che ben vi si fonde. Ci sono alberi dall’alto fusto che fanno ombra in estate e che, grazie a delle piccole casine, rappresentano luoghi sicuri e protetti per uccellini gioiosi che lì trovano riparo.
Giuseppe sarebbe disposto a mollare tutto per dedicarsi interamente al suo mulino, integrandovi un laboratorio e pensando ancora più in grande, ci vedrebbe bene anche un punto vendita. Mantiene viva la speranza ma tra il rincaro delle materie prime e la mancanza di acqua non riesce a vedere ancora un futuro florido. Per adesso volgendo lo sguardo al suo mulino vede soltanto una cartolina in bianco e nero di un mulino antico ad acqua, dove l’acqua non scorre più e gli ingranaggi non funzionano più. Dove tutto è fermo, o quasi.
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