Cronaca

Rigopiano, urla e insulti dopo la sentenza: parenti vittime rischiano fino a 5 anni

"Fate schifo": lo sdegno dei parenti delle vittime di Rigopiano sotto la lente della magistratura. Rischiano fino a 5 anni di detenzione.

“Il fatto non sussiste”: così si è chiuso il primo grado della sentenza per la valanga di Rigopiano che ha visto assolvere 25 dei 30 imputati per la tragedia del 18 gennaio 2017 in cui morirono 29 persone travolte dalla valanga che spazzò via letteralmente il lussuoso resort di Farindola. I parenti delle vittime che hanno assistito alla sentenza il 23 febbraio scorso gridando tutto il loro sdegno. Urla e lacrime che sono state considerate sanzionabili e imputabili come “oltraggio a magistrato”, perseguibile quindi d’ufficio.

Dopo oltre sei anni dalla tragedia di Rigopiano, 1.318 giorni dalla prima udienza del 16 luglio 2019, ben 15 rinvii e le aule separate in piena emergenza Covid, il giudice di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha emesso 25 assoluzioni (tra cui l’ex prefetto) e 5 condanne tra cui l’attuale sindaco di Farindola. Al primo cittadino, Ilario Lacchetta, sono stati inflitti 2 anni e 8 mesi. Condannati i funzionari della Provincia, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio a 3 anni e 4 mesi, il gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso a 6 mesi e il tecnico Giuseppe Gatto a 6 mesi. Assolti l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco e tutti gli altri imputati. Il verdetto ha scatenato la reazione dei parenti delle vittime. Nel caos qualcuno aveva gridato contro il giudice: “Vergogna, vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo”. Alcuni parenti erano stati trattenuti a stento dalle forze dell’ordine, costrette a a bloccare la tentata aggressione al giudice, blindato in aula. Tra i presenti c’era anche Giampiero Matrone, che nella tragedia di Rigopiano perse la moglie, ed il cuoco Giampiero Parete il primo che diede – inascoltato – l’allarme. “Giudice, non finisce qui”, ha detto Matrone in aula dopo aver ascoltato la sentenza. “Non me lo aspettavo. Oggi è morto lo Stato italiano. Questa tragedia ha colpito noi in primis, ma poi tutta l’Italia. Ho messaggi di vicinanza da parte di tutti. È andata come non speravamo”.
“Sei anni buttati qua dentro! Per fare che? Tutti assolti, il fatto non sussiste! Quattro minuti di chiamata! Chi ha chiamato mio fratello? Chi ha chiamato?” , ha esclamato dopo la sentenza Francesco d’Angelo, fratello di Gabriele d’Angelo, cameriere presso la struttura che circa cinque ore prima della tragedia aveva chiamato il Centro coordinamento soccorsi della prefettura per chiedere che le strade fossero liberate dalla neve affinché i clienti potessero lasciare la struttura. Alle sue urla hanno fatto eco quelle degli altri famigliari delle vittime, infuriate per la leggerezza delle pene inflitte. I loro legali hanno già annunciato che presenteranno ricorso.

Rigopiano, la sentenza: tante assoluzioni, le urla dei parenti “Li avete uccisi due volte”

Urla, lacrime e insulti nei confronti della magistratura che adesso la Procura della Repubblica di Pescara si farà carico di trasmettere, per competenza, ai magistrati di Campobasso gli atti relativi alle proteste. L’indagine dovrà quindi essere affidata ad altro distretto di Corte d’Appello: saranno dunque i giudici di Campobasso, competenti per l’Abruzzo, a prendere in mano l’inchiesta. Che può già contare su una vasta serie di riprese, oltre che di testimonianze. Proprio da quelle riprese le forze dell’ordine dovrebbero riuscire a identificare le persone che hanno messo in atto comportamenti nei confronti dei quali è ipotizzabile una violazione del codice penale. Per il reato di oltraggio al magistrato, la pena è della detenzione fino a 5 anni nel caso, abbastanza probabile, dell’aggravante, rappresentata dalla frase “da chi ti sei fatto scrivere la sentenza?”. Da valutare c’è anche il il peso di alcune espressioni dal possibile tono minaccioso.

Il testo della sentenza: le condanne e le assoluzioni

In esclusiva, su IlCapoluogo.it, la sentenza con le condanne e le assoluzioni in primo grado per la tragedia di Rigopiano.

Rigopiano, il testo della sentenza: le condanne e le assoluzioni

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