Addio Gilberto Malvestuto, patriota della Brigata Maiella

Se n’è andato Gilberto Malvestuto, patriota della Brigata Maiella, simbolo della Resistenza Abruzzese e Italiana. Avrebbe compiuto 102 anni il prossimo 21 aprile.
Se n’è andato nella notte Gilberto Malvestuto, patriota della Brigata Maiella, simbolo della Resistenza Abruzzese e Italiana. Avrebbe compiuto 102 anni il prossimo 21 aprile.
Patriota della Brigata Maiella, comandante della sezione mitraglieri. Il 14 giugno 1944 si arruolò nella Brigata Maiella, dopo che questa era arrivata a Sulmona, sua città natale, e l’aveva liberata da mesi di angherie, rastrellamenti, soprusi e violenza nazista.
Lui che il 21 aprile 1945 fu il primo ad entrare a Bologna, fra la gioia e le lacrime di chi incrociava quei patrioti. Se ne va un simbolo della nostra storia, amatissimo dalla sua città, Sulmona.
La camera ardente per rendereomaggio al partigiano Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale della Brigata Maiella, sarà allestita nella sala consiliare del Comune di Sulmona, a Palazzo San Francesco. Oggi sarà aperta dalle 14.30 alle 19 e domani dalle 8.30 alle 14.30. Alle 15 domani saranno celebrati i funerali nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, presenti esponenti di Associazioni combattentistiche e d’arma.
Aveva raccontato al Capoluogo quei giorni densi, pieni di coraggio: e lo aveva fatto con un trasporto e una lucidità incredibile. Siamo onorati di aver avuto l’onore di intervistarlo.
““Eroe? No, gli eroi sono altri. Eroi sono stati i miei familiari, i ragazzi della Brigata Maiella che hanno sofferto le stesse cose che ho sofferto io. I bombardamenti aerei, la stazione ferroviaria di Sulmona semidistrutta, con 22 morti tra i quali anche un mio zio. Noi non combattevamo contro l’uomo, ma contro l’ideologia nazista che minacciava la libertà, anche del pensiero”. Questo diceva, due anni fa, ai nostri microfoni il Comandante Malvestuto, lasciando un insegnamento. “Non dimenticate la storia”.

Il cordoglio del mondo politico e istituzionale
L’ANPI d’Abruzzo: Grazie, Gilberto!
Questa mattina, a 102 anni, ci ha lasciati il partigiano patriota Gilberto Malvestuto, Ufficiale al Merito della Repubblica italiana e combattente per la libertà, insignito di Croce di guerra al Valor Militare per la sua condotta nella Guerra di Liberazione, suggellata dall’ingresso trionfale nella città di Bologna all’alba del 21 aprile 1945, primo italiano tra i soldati degli eserciti Alleati.
Con Gilberto Malvestuto se ne va una storia di eroismo militanza e caparbietà.
Un uomo libero, in grado di ribellarsi e di combattere per la libertà fra rinunce e abnegazione. Una storia durata una lunga vita: negli ultimi anni il suo impegno è stato profuso nella testimonianza civile, soprattutto in veste di Presidente e membro del Direttivo dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea.
In sua memoria ricordiamo qualche cenno della sua storia per continuare a lasciarci ispirare.
“La sua prima ribellione, contro l’ammaestramento delle parole e del pensiero imposto dal fascismo, nasce tra banchi dell’istituto magistrale, accanto all’amatissima Leda Comitis, sua futura compagna, proveniente da una nota famiglia antifascista di Sulmona. La comunanza affettiva e di ideali socialisti con Leda lasciano un segno indelebile nella sua formazione e lo muoveranno in seguito verso i valori dalla Resistenza. L’8 settembre, appena nominato sottotenente, è a Montepulciano dove, in assenza di ordini superiori, rimane consegnato in caserma con il suo Battaglione per sostenere un eventuale attacco della Wermacht in procinto di occupare l’Italia centro-settentrionale. Quando, il 12-13 settembre, arriva l’autorizzazione ad abbandonare il presidio, Malvestuto si mette in viaggio per rientrare in Abruzzo.
Abbandonata l’uniforme di ufficiale dell’esercito italiano, fortunosamente raggiunge Sulmona dove passa, alla macchia, i nove mesi successivi. Quando nel giugno del 1944 la Banda Patrioti della Maiella valica la montagna e dilaga nella vallata peligna mettendo fine all’occupazione nazi-fascista, Gilberto sceglie per la seconda volta la strada della ribellione con l’adesione alla Resistenza. La sua è di nuovo una scelta morale: a 23 anni avrebbe potuto tornare a vivere liberamente, avendo intanto sostenuto e vinto un concorso pubblico nazionale per la qualifica di alunno d’ordine di stazione. Eppure decide di combattere per la “liberazione dei fratelli del Nord”, aderendo all’appello lanciato da Ettore Troilo, a cui resterà legato, anche nel dopoguerra, in un rapporto di stretta collaborazione e di profonda stima reciproca. Raggiunta la Brigata Maiella a Recanati, Malvestuto si arruola con il grado di sottotenente e viene assegnato alla Compagnia Pesante mista.
Dalla fine di ottobre 1944 prende parte ai combattimenti in Romagna e in Emilia, dove trascorre il lungo inverno del ’44 fino alla radiosa primavera che lo vede protagonista della liberazione di Castel San Pietro alla testa della sezione Mitraglieri che poi libererà Bologna – intanto insorta contro le forze tedesche e fasciste – il 21 aprile 1945. Tra le pagine più dolorose del suo Diario di guerra, c’è la perdita di Oscar Fuà, studente diciassettenne di Sulmona, caduto a Brisighella e quella del Capitano Mario Tradardi di cui Malvestuto vorrà portare il feretro a spalla. Tra le pagine più luminose, la solidarietà della popolazione di Modigliana, che lo ospita con i Maiellini la notte di Natale del 1944 e quella dei Bolognesi, di cui ha sempre ricordato il festoso abbraccio al termine della lunga avanzata lungo la Via Emilia.“I nomi di battaglia non contavano nella Maiella”, ha raccontato Malvestuto a Gad Lerner nella lunga intervista rilasciata lo scorso aprile per la trasmissione della RAI La Scelta: “noi combattevamo a viso aperto”.

In foto Gilberto Malvestuto, nella sua casa di Sulmona, con Gad Lerner, i familiari e i rappresentanti dell’ANPI in occasione dell’intervista per La Scelta, la trasmissione di Rai3 sui partigiani
“Il cordoglio e la commozione che esprimo sono quelli di tutto il Partito Democratico abruzzese. Ci ha lasciati il partigiano Gilberto Malvestuto, componente della Brigata Maiella, esempio luminoso di passione, coraggio, impegno civile”: lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Pd Abruzzo. Fina ricorda che “quando due anni fa inviai a Malvestuto una lettera di auguri in occasione del suo centesimo compleanno, scrissi un messaggio che vale la pena riproporre oggi, per ricordarlo: la Brigata Maiella è un vanto dell’Abruzzo nella Resistenza, una componente essenziale delle battaglie per la nascita della democrazia repubblicana. Con la Brigata Maiella l’Abruzzo trasmette i suoi valori e i suoi tratti essenziali, di rigore, di semplicità, di franchezza alla nuova Italia che nasce con la Resistenza. Grazie, Gilberto, con te e con i partigiani come te l’Italia e l’Abruzzo hanno un inesauribile debito di riconoscenza”.
“A nome della giunta regionale dell’Abruzzo – dichiara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – esprimo il cordoglio e la partecipazione per la scomparsa di Gilberto Malvestuto. Uomo coraggioso e combattente esemplare, ultimo ufficiale vivente di quella Brigata Maiella che ha scritto pagine di storia sul luminoso sentiero della libertà”.
“Piangiamo commossi Gilberto Malvestuto, che ci ha lasciato stamane” scrive il Pd dell’Aquila
Il partigiano, nato a Sulmona il 17 aprile del 1921, è stato combattente del Gruppo Patrioti della Maiella; ultimo dei comandanti della Resistenza, fu tra i primi ad entrare con la Brigata Maiella nella Bologna liberata, il 21 aprile del 1945.
Esempio luminoso di passione, coraggio e impegno civile, è stato protagonista di una delle pagine più gloriose della storia d’Italia, difendendo i valori universali e sacri di libertà, rendendo la nostra Regione orgogliosa di un figlio illustre e speciale.
“Non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere, quel che andava fatto”, ripeteva Gilberto, cercando di spiegare come il suo arruolamento nella Brigata Maiella, di cui comandò il reparto artiglieri, era un atto dovuto, necessario, irrinunciabile.
Una scelta di vita. La scelta giusta. E per questa scelta noi oggi lo ricordiamo e lo piangiamo.
Addio Gilberto, addio Partigiano!”
L’Onorevole Stefania Pezzopane ricorda Malvestuto con affetto. “Va via eroe che ha contribuito a liberare Italia da nazifascismo. Una vita spesa bene, nella gloria di aver difeso il suo paese dal nazifascismo e di aver liberato l’Italia. La sua partecipazione alla resistenza ed alla liberazione è storia d’Italia. Un uomo forte, umano, saggio, coraggioso, giovane ed eterno eroe. Averlo conosciuto ed averlo ascoltato è una grazia che mi tengo stretta al cuore. Fu fondamentale il suo apporto di racconto ed esperienza per l’otteninento della Medaglia d’oro al merito civile per la Provincia dell’Aquila da parte del Presidente Ciampi. Da Presidente della Provincia raccolsi in un libro edito dall’Amministrazione il suo eroico racconto perché si potesse far conoscere la sua storia alle giovani generazioni. Onore all’eroe partigiano d’Italia. Sentite condoglianze alla famiglia.”
Il presidente dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea (IASRIC), Carlo Fonzi, esprime a nome dei componenti dell’Istituto, il cordoglio per la morte del patriota sulmonese Gilberto Malvestuto. Avrebbe compiuto 102 anni il 17 aprile, è deceduto nella casa di riposo che lo ospitava da qualche anno. Nato a Sulmona nel 1921, fu il primo a entrare a Bologna liberata, al comando dei partigiani della Brigata Maiella che avevano combattuto per liberare l’Italia dai tedeschi. Malvestuto ha presieduto l’IASRIC dal 1989 al 1993.
Il cordoglio dei sindacati
I segretari regionali dei sindacati dei pensionati dello Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, esprimono il loro cordoglio per la scomparsa del partigiano della Brigata Maiella Gilberto Malvestuto.
Malvestuto è stato tra i primi ad entrate nella Brigata Maiella, ha partecipato alla Lotta di Liberazione, combattendo in prima linea, per liberare l’Italia dal Nazifascismo. Dopo la guerra ha continuato a dare il suo contributo, in difesa della democrazia e della libertà.
E’ stato costantemente impegnato nell’ANPI. Le sue interviste rimangono un riferimento importante per la storia della Resistenza abruzzese e italiana e costituiscono punto di riferimento di valori fondamentali per i giovani.
I sindacati regionali, in un momento così delicato per il nostro Paese, sottolineano la scelta di vita, il ruolo e l’impegno per la lotta antifascista e la difesa della Costituzione, per la quale hanno combattuto uomini come Gilberto Malvestuto. Anche in suo nome continueremo a difendere e a diffondere i valori della Costituzione e gli ideali della democrazia e della libertà.