Pescina, un viaggio di emozioni verso il titolo Capitale della Cultura: il primo video promozionale
Pescina brilla, si racconta ed emoziona nel suo cammino verso il sogno Capitale italiana della Cultura 2025. Lanciato il primo video promozionale, storia, territorio e amore.
Pescina brilla, si racconta ed emoziona nel suo cammino verso il sogno Capitale italiana della Cultura 2025. Lanciato il primo video promozionale, storia, territorio e amore.
Con un breve video Pescina si avvicina al giorno della presentazione della propria candidatura alla Commissione del MICper la corsa al titolo di Capitale della Cultura 2025. La Città di Silone e Mazzarino chiama la carica delle aree interne e dell’intera provincia dell’Aquila, pronta a sostenere Pescina nel cammino verso un sogno autentico e condiviso.
Le risorse di un territorio, la ricchezza della sua storia, la letteratura che ha ispirato, i paesaggi incontaminati, la cultura di riti e tradizioni, un passato pieno e un futuro da scrivere. Più forte dello spopolamento, la ricetta di Pescina vuole rilanciare il suo territorio e quello che le sta intorno, per questo il Dossier rilancia una sfida che ormai le aree interne portano avanti da anni, con coraggio.
“La Cultura non S-Popola”, questo il titolo scelto per una candidatura che ha chiamato a raccolta la determinazione di una terra e il suo sogno di rilanciarsi. Terra di borghi, di centri ognuno caratteristico ed ognuno bellissimo a suo modo, terra di rinascite. Anche attraverso la cultura. Così Tiziana Cucolo, presidente del Centro Studi Ignazio Silone e direttrice del Comitato promotore della candidatura, descrive il primo video promozionale che accompagnerà la candidatura di Pescina nel suo cammino in questa nuova sfida. I video saranno pubblicati tutti sulla pagina Facebook realizzata per sostenere Pescina nella sua candidatura, Visit Pescina – Finalista Capitale Italiana della Cultura 2025.
Terra permeata da un tempo disadorno e severo
specchio d’acqua ad essa sottratto
ad estendere innaturali confini agresti
dimora di solitudini e silenzi
gelosamente custoditi da antiche montagne
percorse da originari tratturi
ove ancor riecheggiano echi di pastori
tra greggi pascenti della storica transumanza.
Terra di fortezze
chiese ed antichi portali
di santi e povera gente
di rigoroso cristianesimo ed ancestrale religiosità.
Terra di cultura e valore
di artisti intellettuali e scrittori
che tenacemente raccontarono
di genti abbandonate al doloroso strappo
da antiche sedie a luoghi lontani.
Vivere dove si può
per tornare dove si spera
riprendendo il manuale del buon Cafone che tutto vince
anche la nostalgia.
Per tornare a riposare le membra stanche
tra le braccia della materna zolla.
Terra di speranza e ritorno
di cuori forti e gentili
generosi artefici di una cultura che non spopola…
perché la cultura, non spopola.