Metanodotto Snam Sulmona, via libera dal Tar Lazio: respinto il ricorso

6 marzo 2023 | 17:23
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Metanodotto Snam Sulmona, via libera dal Tar Lazio: respinto il ricorso

Confermata la legittimità del decreto con il quale il Ministro della Transizione Ecologica, nel marzo 2021, ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) per l’esercizio del Metanodotto Snam a Sulmona.

Metanodotto Snam Sulmona, il Tar del Lazio conferma la legittimità del Decreto con cui il Ministero della Transizione Ecologica, a marzo 2021, ha rilasciato l’autorizzazione Integrata Ambientale che autorizza la Centrale di compressione gas.

Resta confermata la legittimità del decreto con il quale il Ministro della Transizione Ecologica nel marzo 2021 ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale(Aia)per l’esercizio della Centrale di compressione gas della società Snam Rete Gas nel Comune di Sulmona. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dall’Associazione Forum Ambientalista.
I giudici, premettendo che il ricorso si colloca a valle di un articolato iter procedimentale che ha registrato numerose impugnative, tutte definite con sentenza di rigetto della magistratura amministrativa, si sono concentrati sulle numerose censure proposte, tutte relative alla legittimità degli atti che hanno portato al rilascio dell’Aia. Rispondendo al motivo di ricorso con il quale la ricorrente si doleva della mancata adeguata considerazione del rischio
sismico, i giudici hanno ritenuto che “il percorso procedimentale seguito sul punto appare lineare e scevro daincongruità”, avendo lo stesso, in tema di resistenza dell’opera ad eventi sismici, a un innalzamento degli standard disicurezza rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente“.

In tema di difetto di pubblicità e trasparenza in quanto si è sostenuto che “il pubblico” non fosse stato messo a conoscenza del reale rischio sismico, delle emissioni in atmosfera, su animali e piante, della mancata valutazione dei rischi accidentali, il Tar ha ritenuto che “non può revocarsi in dubbiocome la finalità sostanziale della partecipazione nellaprocedura in parola abbia avuto modo di realizzarsicompiutamente”.

In merito al progetto tanto contestato e travagliato del metanodotto Snam Il Capoluogo aveva ricostruito il punto della situazione lo scorso 15 febbraio, sottolineando proprio un altro ricorso pendente sull’opera, vale a dire quello promosso da WWF e associazione Salviamo l’orso, per cui l’udienza è stata fissata al 24 maggio prossimo. Un ricorso, quello del WWF, che oltre all’AIA contesta anche la VIA.
Infatti, i comitati No Hub del Gas pongono l’accento anche su un’altra questione: “I lavori di costruzione della centrale di compressione sono subordinati all’adempimento di tutte le prescrizioni specificate nel Decreto V.I.A. del 7/03/2011. Non può prescindere da tale obbligo, così come lo stesso Decreto sancisce in modo inequivocabile, che esse dovranno essere adempiute ‘in sede di progetto esecutivo e comunque prima dell’inizio dei lavori’. Una delle prescrizioni più importanti, per quanto concerne la centrale di compressione, è quella relativa ai sondaggi archeologici. Le attività che a partire dal primo marzo la Snam potrà svolgere nel sito di Case Pente, riguardano esclusivamente i sondaggi archeologici e la bonifica bellica. Pertanto, qualunque altra attività che fosse configurabile come ‘inizio lavori’ sarebbe una palese violazione di quanto sancito dal decreto V.I.A.”.
Infine, c’è anche un’altra questione da non sottovalutare:Il Piano della Qualità dell’Aria esclude la realizzabilità di nuovi impianti al di fuori delle aree industriali. Nella nota della Regione Abruzzo, prot. n. 99965 del 01.12.2020, si sostiene infatti che la compatibilità dell’impianto richiederebbe la localizzazione in area con definizione assimilabile di area industriale infrastrutturata, a fronte di una classificazione dell’area di insediamento come ‘zona agricola normale’, in cui sono ammessi solo insediamenti finalizzati alla produzione e prima trasformazione dei prodotti agricoli zootecnici”.

Ricordiamo che l’ok definitivo al progetto, per anni in bilico, è arrivato dal Governo ad ottobre 2022. Come specificato, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri convocata per il 5 ottobre, in cui il Governo aveva posto all’ordine del giorno la ‘Costruzione ed esercizio dell’opera denominata metanodotto Snam Sulmona-Foligno’, è stato presentato il decreto teso a superare la mancata espressione dell’intesa per quanto riguarda l’opera. Il presidente Marsilio in Consiglio dei Ministri aveva rappresentato le istanze provenienti dal territorio e le criticità che sono state espresse nel tempo, ripercorrendo il lungo e travagliato iter di quest’opera. Al termine dell’incontro aveva poi chiesto al Governo – e per tramite del Governo alla Snam – di assumere tutte le necessarie misure compensative a seguito della realizzazione del metanodotto.
Era stato quindi ribadito che l’opera in sé non serve all’Abruzzo – che riceve gas sia da nord che da sud – ma si tratta di un’opera strategica per l’intera nazione, come successivamente ribadito dal ministro Cingolani. Al termine del confronto con il Governo, il ministro Cingolani aveva rappresentato la necessità e l’urgenza di questa struttura, chiedendo a tutti i suoi colleghi ministri di approvare il punto in questione, che è stato approvato senza ulteriori condizioni. La Regione Abruzzo ha preso quindi atto della scelta del Governo italiano, secondo il principio di leale collaborazione istituzionale, ed ha garantito di adoperarsi per facilitare il rapporto con il territorio, anche con suggerimenti tesi a mitigare l’impatto dell’opera.
Nel mentre, tuttavia, il tempo dei ricorsi non è ancora finito.