Bomba Avezzano, funziona il Piano disinnesco, Di Pangrazio: “Grande prova di organizzazione da parte della città”

Con la bomba fatta brillare alle 15:53 di domenica 26 febbraio si è conclusa l’operazione disinnesco dell’ordigno rinvenuto ad Avezzano. Il Prefetto: “Importante banco di prova per la comunità, grazie allo sforzo di tutti”. Di Pangrazio: “Prova di organizzazione e maturità”.
BOMBA AVEZZANO – Missione sicurezza compiuta ad Avezzano.
La bomba rinvenuta in un cantiere in zona Cupello è stata fatta esplodere alle 15:53 di domenica 26 febbraio, dopo il trasferimento nella cava della ditta Celi a Massa d’Albe. Il piano disinnesco è stato messo in atto con imponenti sforzi da parte del Comune di Avezzano, delle forze dell’ordine, della Protezione civile, con il prezioso coordinamento della Prefettura dell’Aquila.
Di Pangrazio: “La città ha dimostrato di saper rispondere a questo tipo di situazioni con grande maturità e organizzazione”.
BOMBA AVEZZANO – Non capita tutti i giorni di rinvenire un ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale – Mark 65, nome in codice AN-M65 – del perso di 454 kg e con oltre 250 kg di esplosivo. Per questo il piano per il disinnesco della bomba è stato laborioso e ha richiesto una mobilitazione a 360 gradi, tra personale comunale, forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile, servizi sociali, trasporti sospesi e una maxi zona rossa rientrante in un raggio di 1481 metri dal punto di rinvenimento dell’ordigno. Ben 20mila i cittadini evacuati, tra i quali circa 500 gli ultra ottantenni. Le attività di disinnesco sono state eseguite dagli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano.
Il Capoluogo ha raccontato la cronaca della giornata in cui Avezzano si è mobilitata per il disinnesco della bomba. Dopo aver concluso le evacuazioni entro le 8:30, alle 9.30 in punto sono cominciate le operazioni tecniche ed operative del disinnesco vero e proprio dell’ordigno, con la prima fase del “despolettamento”, necessario a garantire la sicurezza durante il trasporto della bomba verso il sito di Massa. Intanto treni e bus erano stati sospesi nell’area interdetta per via delle operazioni.

Un piano imminente per garantire la riuscita delle attività di disinnesco e, al contempo, assicurare la pubblica incolumità di tutti, per il quale il primo cittadinoGiovanni Di Pangrazio aveva fatto appello allo spirito di sacrificio di tutti, affinché le operazioni si concludessero al meglio.
La tabella di marcia è stata rispettata e all’indirizzo del primo cittadino è arrivata una lettera di apprezzamento da parte del Prefetto dell’Aquila, la dottoressa Cinzia Torraco per il lavoro svolto. “Le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico rinvenuto in Avezzano hanno costituito un importante banco di prova per la comunità locale. Il risultato raggiunto, con la piena riuscita dell’intervento entro i tempi previsti e in totale sicurezza, è stato il frutto di una sinergica attività di pianificazione ed esecuzione, nella quale tutte le componenti coinvolte hanno assicurato il loro prezioso contributo […] La matura partecipazione della collettività, adeguatamente informata sulle finalità delle operazioni, ha consentito la minimizzazione dei disagi e un sollecito ritorno alla normalità, grazie anche allo sforzo organizzativo profuso dagli uffici comunali.
Desidero pertanto esprimere il mio personale apprezzamento per l’egregio lavoro svolto, nella consapevolezza che ciascun Ente abbia operato per il raggiungimento del bene primario della sicurezza e dell’incolumità pubblica“.
“È stata una prova di grande organizzazione – commenta il sindaco Di Pangrazio, ascoltato dalla redazione del Capoluogo – che ha dimostrato il grande senso di responsabilità dei cittadini che hanno lasciato le loro case e hanno rispettato le regole stabilite per il Piano di disinnesco. Avezzano ha dimostrato, ancora una volta, di riuscire a gestire queste situazioni, anche grazie ad un sistema capillare di informazioni che la comunità ha recepito con disponibilità”. Per rispondere all’evacuazione, necessaria per l’intera mattinata, anche numerose attività cittadine – esterne dal perimetro interdetto – si sono messe a disposizione anticipando gli orari di apertura: dalle piscine ai supermercati, fino ad attività ricettive: per fornire ai cittadini un luogo in cui trascorrere qualche ora, in compagnia, in attesa che in centro città si svolgessero le operazioni in tutta sicurezza.
Testimonianze ulteriori di una collaborazione totale, che ha contribuito al perfetto esito del Piano disinnesco.
“Tutto è andato come previsto, secondo un piano studiato, dettagliatamente predisposto e grazie anche al coordinamento delle operazioni da parte della Prefettura dell’Aquila, in particolare con i delegati, i dottori Di Stefano e Girolami. Ringrazio i dipendenti degli uffici comunali, la Protezione civile, il settore dei Servizi Sociali del Comune, che hanno organizzato al meglio i trasferimenti delle persone con maggiori necessità. Lo sforzo di tutti è stato encomiabile. Un grazie va anche alle forze dell’ordine, il cui sopporto è stato fondamentale per garantire ordine e sicurezza in un’area vasta del territorio interessata dal Piano. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco. E poi, ancora, la Croce Rossa, sempre presente con il proprio supporto per la cittadinanza”.
Un piano sicurezza vero e proprio. Questa volta non una semplice ma elaborata simulazione, come era stata la maxi esercitazione di Protezione civile di qualche anno fa, ma un’operazione necessaria per la sicurezza della città e dei suoi cittadini, dopo il ritrovamento del grosso ordigno avvenuto lo scorso 11 febbraio. “La città ha dato prova di saper reagire agli imprevisti, con organizzazione e maturità”, conclude Di Pangrazio.