ll pecorino di Giovanni, un viaggio tra i ricordi di un Abruzzo antico

La ricotta e il pecorino fatti in casa da Giovanni profumano dei ricordi della sua infanzia: un hobby che lo rende richiestissimo a cene e conviviali con gli amici.
Entrando a casa di Giovanni Lorenzetti si viene investiti dal profumo dei ricordi d’infanzia: sono quelli del pecorino o della ricotta appena fatti, ancora caldi, che rimandano a quegli odori persistenti e tipici nelle case dei nonni abruzzesi di una volta, dove c’era sempre qualcosa di buono e fatto in casa.

Da quei ricordi, da quegli scampoli di felicità, nasce la grande passione di Giovanni Lorenzetti per la storia del formaggio abruzzese che l’ha portato a coltivare un hobby insolito, quello della produzione di pecorino e ricotta 100 per cento aquilani. Nella vita è un bancario: storico dipendente della Ex Carispaq, oggi Bper, dopo il lavoro, torna nella sua casa di San Vittorino, dove ha allestito un ‘laboratorio’. Prende pentole di rame, strumenti del mestiere e si dedica alla produzione di formaggio e ricotta, rigorosamente da latte di pecora, proveniente del nostro territorio. Dalle sue sapienti mani, come se fosse un prestigiatore, escono fuori ricottine morbide come una piuma, o pecorino sapido e genuino, che diventano poi la portata principale di cene e conviviali tra lo stupore e l’ammirazione degli amici. “Il mio pecorino o la ricotta ovviamente non sono in vendita – spiega Giovanni Lorenzetti al Capoluogo – ai miei cari amici voglio regalare un ricordo della nostra infanzia, cercando di riportarli indietro nel tempo, quando i nostri nonni facevano queste cose per garantire la sussistenza a tutta la famiglia”.

Originario di Pettino, Giovanni è cresciuto nella casa dei nonni che lavoravano i campi, governavano il bestiame e da lì ricavano quanto serviva per andare avanti durante il lungo inverno aquilano. Erano proprio gli abruzzesi di una volta, che producevano olio, vino, salumi, latte e derivati. “Ero inebriato da quegli odori e da quei sapori: la lavorazione del maiale, la preparazione della salsa di pomodoro in estate o il vino in autunno per noi bambini diventavano veri e propri giorni di festa. Io, seppur piccolo, avevo tanta voglia di imparare e cercavo di carpire tutti i loro segreti. Poi, da adulto, ho cercato nei meandri della memoria quei sapori e, nel tempo libero, mi sono messo a studiare tutte le tecniche per riprodurre il formaggio in casa, proprio come mi aveva insegnato mio nonno”.
Uno studio approfondito, in chiave più moderna che è iniziato proprio dalla ricerca della materia prima ‘perfetta’, facendo le comparazioni tra le pecore allevate nel Lazio, in Abruzzo, in Sardegna e le relative produzioni di formaggio. “Scelgo latte che sia quanto più naturale possibile, per quanto riguarda l’attrezzatura uso la pentola di rame, proprio come si faceva una volta. Quando lavoro spesso c’è la musica ed è un’attività che mi rilassa e coinvolge totalmente. Il risultato finale è gratificante ed è bellissimo arrivarci tutti insieme, prima di metterci a tavola. Se ci sono dei bambini ancora meglio perchè mi piacerebbe davvero riuscire a tramandare qualcosa, facendo in modo che queste tradizioni che tanto identificano e rendono unico il nostro territorio non muoiano mai. Per i più piccoli è davvero un gioco: si divertono tanto, per loro la consistenza del pecorino o della ricotta a primo impatto sembrano plastilina e la modellano come se ci stessero giocando”.



Giovanni e il suo formaggio: il sogno di aprire una Pecoreria
Tutto ciò è solo una passione o magari più in là potrà diventare qualcosa in più? “Mi piacerebbe moltissimo aprire una Pecoreria, un luogo dove acquistare o mangiare sul posto solo prodotti ovini, pecorino, carne, ricotta, di origine controllata e allevati nel modo più naturale possibile. Ho 55 anni e manca ancora molto tempo per andare in pensione, ma intanto è bello anche cullarli i propri sogni”.
La ricetta del suo pecorino o della ricetta ovviamente sono top secret, ma chissà se presto non riusciremo ad avere un’esclusiva, magari in video, proprio per i lettori del Capoluogo.it!