Politica

Palazzo Regione Pescara, D’Alfonso: Evitiamo sprechi e finzioni

"Non vanno sprecati né il tempo, né le risorse e neanche le dedizioni professionali del migliore personale regionale. Mancano 11 mesi alla fine della legislatura regionale: evitiamo spreco, pentimento e finzioni”. L'on. Luciano D'alfonso interviene sui lavori per il nuovo palazzo della Regione Abruzzo a Pescara.

Il punto del parlamentare dem Luciano D’Alfonso sul dossier riguardante i lavori al palazzo della Regione Abruzzo di piazza Unione a Pescara dove ha sede il consiglio regionale.

“Sono trascorsi 49 mesi dal febbraio 2019 e le aree di risulta del Comune di Pescara, finanziate dalla Giunta D’Alfonso, non hanno fatto un centimetro avanti, se non la razionalizzazione di 16 milioni di euro ereditati dalla passata legislatura. Avevamo anticipato che il palazzo della Regione nelle aree di risulta è un mero ballon d’essai dopo il fallimento del bando delle aree di risulta, diramato in odio alle regole del libero mercato e senza nessuna consapevolezza della ventennale storia precedente. Il ballon d’essai si sta dettagliando in tutti i particolari: non c’è niente!”, ha detto l’onorevole dem e ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, durante la conferenza che si è tenuta questa mattina a Pescara

“L’edificazione del nuovo palazzo della Regione a Pescara è un intervento maestro che deve condurre la rinascita della città verso il destino della ‘Nuova Pescara’ ma che, calato all’interno degli atti deliberativi del Comune, serve solo a giustificare il niente che si è combinato in questi lunghissimi mesi a far data dal febbraio 2019”, ha aggiunto D’Alfonso. “Non vanno sprecati né il tempo, né le risorse e neanche le dedizioni professionali del migliore personale regionale. Mancano 11 mesi alla fine della legislatura regionale: evitiamo spreco, pentimento e finzioni”.

Come riportato da Rete 8, ha rilanciato ancora D’Alfonso: “Pescara si può permettere di buttare al vento gli ultimi 11 mesi di legislatura regionale? Pescara si può permettere di giocare con qualche bando farlocco per individuare un progettista internazionale che non avrà modo di combinare nulla? In sintesi: Pescara si può permettere di mettere in campo una finzione per nascondere quello che non si è fatto?”. 

Non è arrivato il momento di fare una operazione-verità in linea con le Delibere di collocazione urbanistica del 1993, del 1998, del 2003, del 2008, che hanno sempre situato la Cittadella delle Amministrazioni (della vecchia e della nuova Pescara) in corrispondenza dell’ex quartiere 3? Pescara si può permettere di distogliere uno dei migliori direttori della Regione Abruzzo ad inseguire un fantasma con sembianze di mostro, ovvero l’impossibile palazzo della Regione nelle aree di risulta? Sarò costretto a fare personalmente un avviso di garanzia morale, assumendo momentaneamente una competenza giudicante, per impedire la dilapidazione delle risorse temporali, professionali ed economiche del nostro Ordinamento territoriale. Se continuiamo a non utilizzarli – conclude il deputato – i soldi per le aree di risulta (ereditati dall’amministrazione regionale che ho guidato) perderanno capacità realizzativa, e non soltanto per l’aumento del costo dei materiali”.

In quell’area vanno realizzati: un grande parco di 80.000 mq come giacimento per la nuova Pescara e per la nuova Regione; una straordinaria funzione culturale che ne aiuti l’attrattiva; la scorrevolezza della domanda di trasporti pensata per i prossimi cento anni. “Iniziamo a trovare le risorse ulteriori della finanza pubblica e quelle provenienti dal libero mercato attraverso strumenti idonei, per cercare di arrivare ad una copertura di almeno 100 milioni di euro. L’idea di un palazzo della Regione in quell’area sta impedendo anche il progetto delle aree di risulta in quella stessa porzione di città. Il centrodestra di Regione e Comune, in coppia, sta sembrando sempre più l’asino di Buridano, perché non sa se lavorare alle aree di risulta o al Palazzo della Regione: tristemente non sta facendo né l’una né l’altra cosa“. 

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