Amatrice, crollo palazzine Piazza Sagnotti: la Corte d’Appello conferma le condanne

Terremoto Amatrice, confermate le condanne in Appello per il crollo delle Palazzine in Piazza Sagnotti. Si tratta delle condanne in primo grado arrivate con la prima sentenza storica nell’ambito dei crolli del Centro Italia. “Concause umane determinarono il crollo”.
Terremoto Amatrice, confermate le condanne in Appello per il crollo delle Palazzine in Piazza Sagnotti.
Confermate in Appello, a Roma, le condanne per il crollo delle due palazzine di edilizia popolaredi Piazza Augusto Sagnotti, ad Amatrice, in seguito al terremoto del 24 agosto 2016. Accolte quindi, dalla Corte d’Appello, le richieste del sostituto procuratore generale Francesco Mollace
per i crolli che causarono la morte di 18 persone.
Confermata dunque la condanna per due imputati: Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap, condannato in primo grado a nove anni, e Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio -Genio Civile, condannato a cinque anni. Per tutti gli imputati l’accusa è di omicidio colposo plurimo, crollo colposo,disastro e lesioni. Disposto invece il non luogo a procedere per Luigi Serafini, per incapacità irreversibile di partecipare al processo. È invece deceduto Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice, condannato a sette anni in primo grado. Morto in precedenza anche Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp. Il tribunale aveva condannato tutti gli imputati e i responsabili civili (Ater, Regione Lazio e il Comune Amatrice) al risarcimento dei danni in favore delle parti civile, da quantificare in sede civile.
Il Capoluogoaveva approfondito la condanna arrivata in primo grado per il crollo delle due palazzine di Piazza Sagnotti. Si trattò della prima sentenza storica nell’ambito dei crolli del sisma del Centro Italia, ora confermata anche dalla Corte d’Appello di Roma. Il terremoto di Amatrice non fu un evento eccezionale, “ci sono delle concause umane determinanti il crollo delle Palazzine di Piazza Sagnotti”, questa la motivazione alla base del dispositivo della sentenza, arrivate nel febbraio 2021, dopo il pronunciamento di settembre 2020. Il giudice Carlo Sabatini aveva stabilito, nella sentenza, “concause umane determinanti il crollo, dovuto a difetti di progettazione, di esecuzione e a reiterate omissioni nelle procedure di verifica delle opere”. Avvocato difensore dei familiari delle vittime Wania Della Vigna. “Si è stabilito, in merito alle cause del crollo, che la scossa sismica di sicuro non fu un evento eccezionale, né eccezionale negli effetti. Sono stati ravvisati difetti di progettazione ed esecuzione”, ci aveva spiegato la legale, nell’intervista che di seguito riproponiamo.
Una sentenza, questa, che va nella direzione opposta a quella che, nell’ottobre scorso, ha scosso non solo L’Aquila ma l’intero territorio nazionale, in merito alla “corresponsabilità”di alcune delle vittime del crollo di una palazzina in via Campo di Fossa, nel sisma 2009 a L’Aquila. In quel caso, la giudice Monica Croci ha parlato nella sentenza di “condotta incauta” delle vittime: diversi i ricorsi presentati nel merito. A maggio è in programma la prima udienza sul ricorso in Appello.