Santa Matilde di Germania, per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 14 marzo.
Il 14 marzo ricorre la commemorazione di Santa Matilde di Germania. Santa Matilde nacque intorno all’895 presso Engern, in Sassonia, da Teodorico di Ringelheim conte di Westfalia, e da Rainilde di Frisia. Affidata alle cure della nonna paterna, la badessa Matilde I, crebbe presso il monastero di Herford sana e forte, divenendo una donna bella, istruita e devota. Qui rimase fino al 909, quando i genitori la diedero in moglie, appena tredicenne, al trentatreenne Enrico l’Uccellatore, figlio del duca Ottone di Sassonia, così chiamato per la sua passione nella caccia del falco. Subito dopo la nascita del primogenito Enrico succedette al padre e verso il 919, quando re Corrado di Germania morì senza prole, divenne Imperatore.
Enrico era spesso costretto ad allontanarsi a causa delle frequenti guerre e sia lui che i sudditi attribuivano le vittorie che conseguiva sul campo di battaglia alle preghiere e al coraggio della regina Matilde. La donna, avversa agli sfarzi della corte, conduceva una vita quasi monacale, mostrandosi generosa e caritatevole verso tutti. Le sue ingenti elemosine attirarono le ire dei figli che l’accusarono di sperperare il tesoro della corona, arrivando a chiederle un rendiconto delle sue spese e a premere affinché si ritirasse in convento, per preservare il patrimonio familiare. Santa Matilde, profondamente amareggiata, lasciò tutta la sua eredità ai figli. Dopo una breve riappacificazione, dettata da esigenze di stato più che da sincero pentimento degli eredi, Matilde si ritirò nei monasteri da lei fondati, in particolare a Nordhausen. Verso la fine del 967 una febbre che la disturbava ormai da tempo si aggravò ulteriormente e la regina, presagendo vicina la fine, chiese di essere sepolta a Quedlinburg, con suo marito.
Le rappresentazioni iconografiche sono solite raffigurare Santa Matilde in abiti regali, con in mano il modellino di una chiesa – a ricordo delle sue fondazioni monastiche – o una borsa di denaro, simbolo della sua generosità.
