La testimonianza

Porto Inter, tifosi fuori dal Do Dragao: la testimonianza di Lorenzo “Strattonati e schiacciati, non si respirava”

Porto Inter, un martedì di Champions ha rischiato di trasformarsi in un incubo. La testimonianza: "I poliziotti, in assetto antisommossa, cercavano di allontanarci. Eravamo ammassati sulle scale: ho temuto succedesse qualcosa di grave".

Da Roma a Oporto, per seguire la sua Inter, impegnata nel ritorno degli Ottavi di Champions League. Una serata speciale, che stava per trasformarsi in un incubo.
“Sono entrato tardi, ma sono stato più fortunato di molti altri tifosi. I poliziotti, in assetto antisommossa, cercavano di allontanarci. Eravamo in centinaia e centinaia, ammassati sulle scale: ho temuto succedesse qualcosa di grave”.

Quella di ieri, martedì 14 marzo, al Do Dragao, stadio di casa del Porto, non sarà ricordata solo come la partita in cui l’Inter accede ai quarti di Champions League dopo ben 12 anni, ma anche – purtroppo – per i fatti accaduti fuori dallo stadio. Centinaia di tifosi interisti, dopo aver oltrepassato i tornelli per l’accesso, sono stati respinti, poiché in possesso del biglietto per il settore ‘comune’. Terminati, cioè i tagliandi riservati al settore ospiti, in possesso di regolare biglietto si può comunque entrare allo Stadio, senza accedere alla curva locale, la parte più calda del tifo di casa. Ieri, però le cose sono andate diversamente. E il disagio ha interessato anche i possessori del biglietto per il “Settore Ospiti”, come racconta Lorenzo Longo al Capoluogo, tifoso interista originario di Celano, membro dell’Inter Club Goriano Sicoli, che da anni vive a Roma,
“Sono entrato intorno al 15esimo del primo tempo, quando dietro di me c’erano almeno 600 persone. Mi trovavo all’inizio delle scale per l’ingresso allo stadio e tanti tifosi che erano intorno a me sono entrati solo a inizio secondo tempo. La polizia era in assetto antisommossa, quindi spingeva i tifosi affinché non avanzassero. Intanto, i tifosi volevano salire: il risultato è stato una calca pericolosissima, proprio sulle scale. Eravamo schiacciati l’uno contro l’altro, si faceva fatica anche a respirare, tanto che ho dovuto chiedere di farmi spazio per non sentirmi male”. 

La situazione migliora quando Lorenzo riesce ad arrivare dinanzi al filtraggio delle forze di polizia. “Una volta avanzato, ho comunicato ai poliziotti di non sentirmi bene, poiché continuavo ad essere schiacciato e mi mancava l’aria. Nella concitazione del momento so solo che sono stato strattonato e spinto verso il settore ospiti. Preciso che io ero in possesso proprio del biglietto per quel settore. Sono stati soprattutto gli altri tifosi a restare fuori, quelli che avevano acquistato i biglietti fuori dal settore ospiti, comunque dal sito ufficiale del Porto”.

Ma quel è stato il problema?
Le rogne, in realtà, sono cominciate dalla sera precedente alla partita e sono andate avanti per tutta la giornata di ieri.
Fin dalla mattinata, infatti, si sono susseguite notizie, annunci e avvisi. Circa un migliaio i sostenitori nerazzurri che avevano acquistato i tagliandi in proprio, fuori dal circuito del club interista e, quindi, fuori dal settore ospiti, che ha una capienza di circa 2500 tifosi.
Per ore tutti loro hanno temuto di non poter entrate al Do Dragao, come prospettato dall’F.C. Porto, che – nella serata di lunedì – aveva diffuso un comunicato ufficiale in cui “proibiva categoricamente” l’eventualità che i nerazzurri fossero regolarmente mescolati ai tifosi del Porto. Fino alla mediazione della società nerazzurra.
C’è stato un trambusto incomprensibile. – continua Lorenzo – Inizialmente si era detto che l’ingresso a questi tifosi sarebbe stato vietato. Poi si è attivata la società dell’Inter con l’UEFA e con la Polizia portoghese. Sembrava si fosse giunti ad un compromesso: ai tifosi in possesso del biglietto per il ‘settore comune’ sarebbe stato consentito l’accesso, purché non avessero indossato sciarpe, maglie o accessori riconducibili al club nerazzurro. E pensare che all’andata, giocata al Meazza, non ci sono stati problemi di nessun tipo per i tifosi portoghesi.
Comunque,
arrivati allo stadio circolava voce che tutti i tifosi interisti, indipendentemente dal biglietto, sarebbero stati mandati nel settore ospiti. Anche in questo caso, una follia: il settore era già pieno. Insomma, un continuo susseguirsi di notizie contraddittorie che non era certamente rassicurante.

Se il Do Dragao era una bolgia, ieri, con i suoi 50mila spettatori, fuori la situazione era tutto fuorché ordinata.
I problemi sono cominciati quando all’arrivo dei tifosi interisti in possesso del biglietto per il settore comune, il personale addetto ai tornelli li ha respinti, mandandoli direttamente al settore ospiti. Naturalmente, una volta arrivati al settore ospiti, Steward e Polizia non potevano farli entrare, così si è creata la ressa, che ha causato ritardi negli ingressi anche per quei tifosi che – avendo invece il biglietto del settore ospiti – attendevano di poter entrare e prendere posto”.
“Alla fine molti sono entrati in ritardo. Alcuni tifosi dell’Inter Club di Pacentro sono stati fatti entrare solo dopo 30/40 minuti dall’inizio del primo tempo. Ma, al di là di questi disagi, la cosa più grave è la situazione di pericolo che si è creata all’esterno. Ho visto un adolescente strattonato violentemente da alcuni poliziotti e, ancora, ho visto ragazzi piangere, bambini rischiare di venire schiacciati. Scene surreali, che non dovrebbero mai accadere. Spero sia fatta chiarezza e che non avvengano più episodi simili: è in gioco l’incolumità dei tifosi”. 

Già nella serata di ieri, nel corso dell’intervista post partita, l’A.D. dell’Inter Giuseppe Marotta aveva annunciato che il club nerazzurro avrebbe presentato un esposto per avere spiegazioni sull’accaduto. Questo il commento arrivato, al momento, dalla UEFA:

La UEFA è stata informata che un gran numero di tifosi ospiti ha acquistato i biglietti nei settori di casa dello stadio.
I regolamenti UEFA stabiliscono che il 5% della capienza dello stadio deve essere fornito alla squadra ospite, in un’area riservata per i propri tifosi.La responsabilità per la gestione sicura e protetta degli spettatori e la relativa politica di emissione dei biglietti sono determinate dall’organizzatore della partita e dalle autorità competenti. Le misure di mitigazione sono state discusse tra i due club. La UEFA sta attualmente esaminando la questione“.

 

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