Il bar pasticceria Cioni va all’asta

All’asta, con offerta minima di 256 mila euro, lo storico bar Cioni: fuori dalla vendita il laboratorio, che continua la produzione a uso esclusivo.
Il 5 maggio prossimo ci sarà la prima vendita senza incanto dei locali che hanno ospitato per anni la storica pasticceria Cioni, con annesso forno e bar, che si trova a L’Aquila, in zona San Sisto.
Il nome era sempre quello della storica famiglia di fornai aquilani Cioni: ma il locale negli ultimi anni, prima della chiusura definitiva e dopo il lockdown del 2020, aveva cambiato gestione. Un luogo caro agli aquilani, famoso per i suoi dolci, ma soprattutto per le pizzette rosse, “sugose” e friabili e i tramezzini, variegati e super farciti, che non potevano mancare nei buffet delle feste dell’epoca, Di domenica, era quasi un rito andare da Cioni per comprare un vassoio di pastarelle, colorate, alla frutta, al cioccolato o con la mitica crema pasticciera.
La storia dell’azienda Cioni ha inizio quasi 100 anni fa, nel 1926, in centro storico, zona Fontesecco, dove Celso Cioni – il capostipite e nonno dell’omonimo Celso, direttore di Confcommercio scomparso nel 2021 – avviò l’attività di panificazione, insieme alla moglie Amelia Fedelini. Un’attività prospera e longeva che è andata avanti per oltre 60 anni.
Il lotto all’asta, come riportato nella procedura, è unico e riguarda una porzione di fabbricato al piano seminterrato, con annessi locali di ripostiglio e servizi igienici, ubicato tra via San Sisto e via San Franco di Assergi, con ingresso su ambedue le strade. Dalla descrizione, pertanto, è escluso il laboratorio pasticceria, situato al piano di sopra, che ancora continua la sua produzione ad uso esclusivo, però, per la fornitura di cornetti in qualche bar cittadino.
La vendita avverrà presso lo studio del notaio Federico Magnante Trecco, appositamente delegato dal giudice Jolanda Rosa. Come ricorda Il Messaggero, chi volesse partecipare, dovrà presentare, entro le 12 del 4 maggio, le offerte in busta chiusa, presso lo studio del notaio. Per aggiudicarsi i locali, l’offerta minima sarà di 256 mila euro, pari al 75% del prezzo base fissato a poco più di 340.641 euro. In caso di gara il rialzo minimo sarà di 7 mila euro, in pratica tra il 2 e il 3% del prezzo base.