Bollo auto, pioggia di cartelle a 14 anni dal terremoto

23 marzo 2023 | 19:06
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Bollo auto, pioggia di cartelle a 14 anni dal terremoto

L’AQUILA – Molti cittadini si sono visti recapitare cartelle esattoriali relative al bollo auto. Sorpresa e sconcerto nello scoprire che si riferiscono all’anno del terremoto 2009.

L’AQUILA – Molti cittadini si sono visti recapitare cartelle esattoriali relative al bollo auto. Sorpresa e sconcerto nello scoprire che si riferiscono all’anno del terremoto 2009.

Numerose cartelle esattoriali sono state inviate a cittadini aquilani dall’Agenzia delle Entrate per la riscossione del bollo auto. Nulla di strano, ma a creare sconcerto è stato l’anno di riferimento, quello del terremoto 2009, anno in cui le stesse erano state sospese proprio a causa del sisma. A 14 anni dal sisma, quindi, chi non ha pagato il bollo 2009 (o anche chi lo ha pagato, ma non può dimostrarlo a distanza di 14 anni), viene chiamato a “regolare i conti” per una tassa che generalmente si considera “prescritta” in un triennio.
Com’è possibile, allora, che venga richiesto il pagamento di un bollo del 2009? A svelare il mistero, la stessa cartella esattoriale: “Da gennaio 2022 sono ripresi a decorrere i termini di prescrizione dell’attività dell’amministrazione regionale, quale ente impositore, per il recupero della tassa automobilistica regionale non versata per l’annualità 2009 dai contribuenti residenti nei comuni di cui ai decreti del commissario delegato n°3 del 16 aprile 2009 e n°11 del 17 luglio 2009″. Essendo ripresi solo nel 2022, quindi, i termini per la prescrizione sono quelli del gennaio 2025.
Tutto regolare, quindi, ma se la ratio della prescrizione ha ragion d’essere anche relativamente alla difficoltà di conservare le ricevute per molti anni, si comprende lo sconcerto dei cittadini, chiamati a pagare dopo 14 anni. Sarà infatti difficile contestare una cartella esattoriale di tanti anni prima, a meno di essere maniaci delle ricevute. A quel punto “basta” contestare la stessa cartella. L’alternativa, pagare un avvocato per procedere con accesso agli atti e quant’altro necessario in mancanza di una ricevuta di 14 anni fa. Insomma, si fa prima a pagare. Ma è giusto?