Il ricordo

Maurizio Blasetti e quell’ultimo caffè insieme: “Non tengo rimpianti”

IlCapoluogo.it ha chiesto a Federico Vincenzoni, capo del progetto editoriale di TuttoSport, un ricordo di Maurizio Blasetti, istituzione di Tagliacozzo con il suo storico forno, recentemente scomparso. L'ultimo caffè insieme: "Non tengo rimpianti".

IlCapoluogo.it ha chiesto a Federico Vincenzoni, capo del progetto editoriale di TuttoSport, un ricordo di Maurizio Blasetti, istituzione di Tagliacozzo con il suo storico forno, recentemente scomparso. L’ultimo caffè insieme: “Non tengo rimpianti”.

Se ci chiedessero di fare delle similitudini, di trovare degli aggettivi o semplicemente di descrivere Maurizio Blasetti, non ci sarebbe nulla che gli renderebbe onore; era molto più di quello che ha rappresentato, persino più della simpatica e turbolenta energia che trasmetteva. Per i romani villeggianti era “er matto che fa la pizza bona”. Per chi tutti i giorni dell’anno, andando a scuola, passava davanti il suo forno, era semplicemente “Maurì”. E quando provavi a pagare, la risposta era quasi sempre “Vidi de ittene a fanculo” (cit).
Per chi ha avuto occasione di frequentarlo anche fuori dai contesti della sua amata Tagliacozzo, è stato un amico allegro, generoso e cordiale, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Amico di chi non poteva nulla e di chi poteva molto. Amico dei più anziani e dei più giovani. Sapeva riconoscere le persone. E sapeva essere riconoscente. Sempre. Era veloce. Intuitivo. Gli piaceva spaventare il prossimo per capire dalla reazione che tipo fosse. È stato autista, fornaio, girovago di mondi clandestini, frequentatore di salotti buoni. Amante della vita che ha vissuto. E anche di quella che vivevano gli altri.
“Sei andato a sciare” “Si Maurì, era bellissimo” “Puzzi fiorì a zio!”

maurizio blasetti

(Maurizio Blasetti, il primo a destra)

Ha sofferto. Si è divertito. Ha lavorato tanto. Ha giocato anche con le cose serie. E, ahinoi, le cose serie non hanno giocato con lui.
“Non tengo rimpianti”, chiosava al termine dell’ultimo caffè consumato insieme. Quando ormai la forza del suo spirito cedeva alle debolezze fisiche.
Maurizio era unico, non replicabile e tendenzialmente non divulgabile, ma gli si perdonava tutto perché si partiva sempre dal presupposto che potesse eccedere. Mattatore dentro e fuori dal suo negozio sempre meta di pellegrinaggio per i clienti che richiamati dal profumo del forno venivano intrattenuti dall’avanspettacolo compreso nel prezzo della pizza rossa più buona di sempre. Quando aveva qualcosa da raccontare riguardava gli amici e i momenti trascorsi con loro. Sapeva tanto di tutti. Persino del cavallo vincente nel Grand Prix di Deauville, il tempio del galoppo francese. La Sua vita è stata una corsa. E ogni giorno ha scommesso su se stesso. Per il gusto del gioco. Per la gioia di vivere. Per sfidare la sorte. Buon viaggio Maurizio Blasetti, in arte Triske.

maurizio blasetti

(Maurizio Blasetti, il primo da sinistra)

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