Grandangolo

In 50mila per L’Aquila Città dello Sport, Bizzarri: “Riportiamo in città i Campionati nazionali Universitari 2029”

Dai numeri di "L'Aquila Città Europea dello Sport", alla situazione delle strutture sportive, quindi l'obiettivo di riportare, nel 2029, i Campionati nazionali universitari a L'Aquila. A Grandangolo l'intervista al professor Francesco Bizzarri, presidente CUS L'Aquila

Dai numeri di “L’Aquila Città Europea dello Sport”, alla situazione delle strutture in cui svolgere attività sportiva, passando per l’obiettivo di riportare, nel 2029, i Campionati nazionali universitari a L’Aquila, 20 anni dopo il terremoto.
A Grandangolo l’intervista al professor Francesco Bizzarri, presidente del CUS L’Aquila, “Sos piccole società sportive, con la nuova legge in vigore da luglio rischiano di sparire”.

“Il Cus L’Aquila è in ottima salute, non ha debiti e porta avanti un’attività importante”. Descrive così la situazione attuale del Centro Universitario sportivo il suo Presidente, Francesco Bizzarri, ospite della trasmissione Grandangolo.
L’attività di Francesco Bizzarri lo porta a stare a contatto coi giovani che fanno sport ad alto livello. Per questo, tornato dai Campionati nazionali universitari di Sci, ci sono già altri impegni in corso, ma è anche tempo di bilanci, come quello che saluta il grande contenitore di eventi che è stato L’Aquila Città Europea dello Sport, che ha preso vita nell’intero arco del 2022.
“È stata una cavalcata fantastica. All’inizio non avevamo idea di come sarebbe stata la risposta della città, della regione e, in generale, di tutto il Paese. Sono stati più di 80 gli eventi ospitati, prevalentemente all’aperto, anche perché quando siamo partiti c’erano ancora numerose restrizioni pandemiche. Questi appuntamenti ci hanno portato a conoscere molte società e a far capire che si possono organizzare eventi, anche importanti – che come CUS abbiamo sostenuto economicamente – avendo riscontri rilevanti. Su tutti cito i Mondiali di break dance e il One Hundred, 160 km sul Gran Sasso. Pensate che la Rai brasiliana ha realizzato un documentario di 40 minuti su questo evento”, sottolinea Bizzarri.
“Sono arrivate circa 50mila persone a L’aquila nell’arco dell’anno, per prendere parte e assistere a questi eventi, con ritorni sicuramente importanti.
E proprio per non disperdere quanto di buono arrivato da L’Aquila Città europea dello Sport, continueremo anche quest’anno a ripetere l’esperienza, ciò grazie allo stanziamento di 400mila euro da parte del Comune dell’Aquila, per il quale vorrei ringraziare, in particolare, il sindaco Biondi e l’assessore Colonna. Siamo pronti per ‘L’Aquila rinasce anche con lo sport’ “. 

Ma qual è, oggi, lo stato di salute dello sport a L’Aquila?
“Dal mio punto di vista, oggi possiamo dire che lo sport si sta riprendendo. C’è una buona base e ci sono tantissime società che hanno ripreso la propria attività, alcune con qualche difficoltà, altre ormai stanno ingranando. E, nonostante la pandemia – che ha fiaccato molti settori, tra i quali in misura maggiore proprio lo sport – l’attività è ripresa e il termometro di questo quadro generale è stato proprio il grande contenitore di L’Aquila Città europea dello Sport e la risposta registrata”.

Qual è il livello degli impianti sportivi a L’Aquila?
“Quando è arrivata la Commissione per L’Aquila Città Europea dello Sport, questa ha visitato tutti gli impianti, compresi quelli in fase di costruzione, constatando che – una volta terminati i lavori – la città avrebbe avuto anche più impianti rispetto a quelli previsti per una popolazione di 60/70 mila abitanti. Ci sono purtroppo fasi di stallo legate al sisma e alle donazioni registrate, penso ad esempio al palazzetto vicino allo stadio, alla struttura del Palajapan o ad alcune palestre scolastiche, che andrebbero recuperate il prima possibile. Queste ultime, infatti, sono quelle strutture che permettono anche alle piccole società di fare attività sportiva“.
Proprio sul Palajapan, Bizzarri aggiunge: “Dopo la realizzazione della struttura esterna del palazzetto polifunzionale, si è esaurito il fondo da 5 milioni donato per il progetto: ma la struttura va completata. So che il Comune ha ricevuto dei fondi ed entro l’anno ci sarà un bando europeo: speriamo di avere il Palajapan a disposizione quanto prima. Soprattutto nell’ottica dei Campionati nazionali Universitari del 2029, che sogno di riportare a L’Aquila dopo 20 anni dal terremoto”.

Le società sportive, invece, come stanno?
“Partiamo da una precisazione. Il CUS dal primo gennaio scorso è diventato Federazione Italiana dello Sport Universitario, ricevendo aiuti concreti dai livelli nazionali, come il fondo ricevuto dal Credito Sportivo. Nel mentre, le piccole società – in difficoltà per le conseguenze della pandemia – hanno spinto affinché le scuole riaprissero le palestre agli esterni, in modo tale da utilizzarle e poter risparmiare sui costi”. 
Il futuro, però, sembra tutto fuorché roseo, poiché “oggi le società sportive sono costrette ad assistere all’iter di una legge – già approvata e che avrebbe dovuto entrare in vigore da gennaio, poi posticipata al mese di luglio prossimo – che impone di assumere una precisa quota di personale: da quello tecnico al personale addetto alle pulizie. Ciò costituirà un impegno eccessivamente gravoso per molte società. Ritengo che ci sia il rischio concreto di far sparire, soprattutto, le piccole società, le quali si ritroverebbero alle prese con costi eccessivi.
Del resto, l’alternativa per sopravvivere sarebbe soltanto una: aumentare i prezzi. Ma così facendo, si otterrebbe l’allontanamento di molte famiglie. Già oggi, infatti, nei casi di famiglie con più figli, registriamo sul territorio difficoltà a far sostenere attività sportiva a bambini ed adolescenti; nonostante i prezzi a L’Aquila siano i più bassi d’Abruzzo.

Ricordo, a tal proposito, un dato triste che potrebbe subire un ulteriore colpo, vista la situazione. L’Italia è al primo posto in Europa per adolescenti che non praticano sport. La speranza è che da qui al primo luglio siano fatte delle modifiche alla legge entrante”. 

Grandangolo va in onda tutti i venerdì sera alle 21:15 sul Capoluogo e su Laqtv.

L’intervista

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