Il grazie

Ucraina, Shevchenko ringrazia L’Aquila: “Il vostro aiuto è stato importante, grazie a tutti”

L'Aquila - Ucraina, solidarietà e gratitudine. Il grazie del campione Andriy Shevchenko agli aquilani per gli aiuti ricevuti

L’Aquila – Ucraina, solidarietà e gratitudine. Il grazie del campione Andriy Shevchenko agli aquilani per gli aiuti ricevuti.

Parole di gratitudine dal campione ucraino Andriy Shechenko rivolte al Comune dell’Aquila, agli aquilani e a quanti stanno aiutando l’Ucraina, in ginocchio a causa di 13 terribili mesi di guerra. Il video è stato proiettato nel corso della cena di beneficenza organizzata dall’associazione 24 febbraio per raccogliere fondi destinati all’ospedale pediatrico di Trostyanets. Una cena che ha riscosso molto successo e partecipazione da parte di aquilani e non solo.

Ospitalità, raccolte fondi e non solo: l’aiuto dell’Aquila non si ferma.  
“Per più di un anno la nostra Madrepatria ucraina ha scelto la sua libertà a costo della vita dei nostri cittadini e abbiamo davvero bisogno di supporto. 

Sono qui per ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare per aiutarci: so che il lavoro non è stato facile, ma è stato importante. Ogni piccola donazione ha fatto la differenza. Un ringraziamento particolare al Comune dell’Aquila, al sindaco Pierluigi Biondi, al vice sindaco Raffaele Daniele, alla popolazione aquilana e a tutti i componenti dell’associazione che ha realizzato progetti a favore dei connazionali che si trovano in una situazione critica. Grazie a tutti“.

Parole di gratitudine per gli aiuti e l’amore ricevuto dal campione Andriy Shevchenko, bandiera del calcio ucraino, pallone d’oro, per anni centravanti da record del Milan, oggi allenatore.
Il grazie è rivolto a tutti coloro che hanno aiutato tante persone in difficoltà nell’Ucraina piegata dalla guerra, quella guerra che va avanti da oltre un anno ormai, senza sosta. Soprattutto, Shevchenko ringrazia L’Aquila e gli aquilani che, con le loro donazioni, “hanno fatto tanto”. Con loro, l’associazione 24 Febbraio, nata poche settimane dopo l’attacco della Russia all’Ucraina.
Se si trattasse di una partita di pallone, come le tantissime che hanno visto Sheva protagonista, potremmo dire che questa volta si gioca per la solidarietà: per offrire sostegno, ristoro e sollievo a chi, ogni giorno, soffre in mezzo a un inferno di distruzione, tra bombardamenti, attacchi improvvisi e continue sirene d’allarme. Più che vita, una lotta alla sopravvivenza di un Paese intero e della sua gente. Una gente che “ha scelto la libertà”, per usare le parole dell’ex Pallone d’oro ucraino.

Il Capoluogo ha raccontato l’aiuto dell’Aquila all’Ucraina: non solo raccolte fondi da inviare lì, dove la guerra non accenna a placarsi, ma anche l’ospitalità a quanti sono arrivati in città, cercando riparo e accoglienza. Come Sergiy Grechyn, che non era in Ucraina il 24 febbraio 2022.
Si trovava, infatti con la nazionale ucraina di ciclismo, di cui è allenatore, in Turchia: stavano preparando la stagione, complice il clima più mite. La sua famiglia è a Dnipro, compresi i suoi tre figli, uno solo maggiorenne. Dal 10 marzo è all’Aquila insieme ad altri 24 fra atleti e staff della nazionale ucraina di ciclismo under 23 e Juniores: vivono nel progetto case di Roio.
E a L’Aquila c’è anche Natali Ilnitska, lei arrivata in città da qualche anno, ben prima della guerra. E proprio a L’Aquila ha messo su famiglia. Sempre lei con altri volontari, aquilani e non, ha fondato l’associazione 24 febbraio, nata – come ricordavamo – poche settimane dopo l’attacco della Russia sul territorio ucraino, per aiutare chi stava iniziando ad arrivare in Italia, ma anche i tanti che, in questi terribili mesi di guerra, sono rimasti in Ucraina.
Alla prima raccolta materiali, organizzata in Piazza Duomo il 6 marzo 2022, L’Aquila ha risposto presente: due tir da 24 tonnellate pieni zeppi di cibo, vestiario, coperte. Materiale destinato a chi era rimasto in Ucraina. Tanti bambini, famiglie: ma anche uomini al fronte, per dar loro qualche pantalone o qualche giacca più pesante per le fredde nottate di guerra, visto che l’equipaggiamento iniziale era piuttosto scarno.
A questa sono seguite tante altre raccolte che hanno raggiunto diverse località.
L’Aquila conosce bene cosa vuol dire avere bisogno d’aiuto, per questo risponde sempre presente quando qualcuno è in difficoltà. L’aiuto non si ferma e non si fermerà, con il cuore lì. Perché di fronte alla sofferenza siamo tutti più vicini.

Ucraina, un anno dopo: l’associazione 24 febbraio e le tante forme della solidarietà

Ad oggi, l’associazione 24 febbraio ha già inviato circa 85 tonnellate di aiuti umanitari e a diverse organizzazioni che, successivamente, hanno ridistribuito gli aiuti in base alle esigenze della comunità. Attualmente l’Associazione è impegnata nel progetto “Generatori per l’Ucraina”, il cui obiettivo è raccogliere fondi e acquistare generatori da inviare in Ucraina per la fornitura stabile di energia elettrica nei luoghi in cui è assolutamente necessaria, come ospedali, scuole, rifugi e safepoint.
Tante le iniziative che continuano a moltiplicarsi sul territorio aquilano e abruzzese, come il “ritratto solidale”: il fotografo aquilano Giulio Alesse ha messo a disposizione la propria macchina fotografica per dei ritratti personalizzati, con il ricavato destinato alle attività dell’associazione.
Di solidarietà in solidarietà: tanto materiale, già in possesso dell’associazione perché proveniente da altre raccolte, è stato donato per l’emergenza terremoto in Siria.

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