Calunnia nei confronti del sindaco di Roccaraso, Cassazione conferma la condanna in Appello

29 marzo 2023 | 17:46
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Calunnia nei confronti del sindaco di Roccaraso, Cassazione conferma la condanna in Appello

La Cassazione conferma la condanna per calunnia ai danni del sindaco di Roccaraso, mossa da Alessandro Amicone.

La Corte di Cassazione con sentenza del 28 marzo scorso ha dichiarato inammissibile il ricorso di Alessandro Amicone avverso la sentenza resa dalla Corte d’Appello dell’Aquila per il reato di calunnia, confermando la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione e pene accessorie, alle spese processuali ed alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel giudizio dalle parti civili, dinanzi la Suprema Corte, il Comune di Roccaraso e Francesco Di Donato.

Amicone, ex vice sindaco di Roccaraso, con esposti e querele dallo stesso presentate alla Procura della Repubblica di Sulmona nell’arco temporale che va dal 2013 al 2015 aveva accusato falsamente Francesco Di Donato  qualificati come illegittimi ed arbitrari.

Le parti civili erano così costituite: Comune di Roccaraso in persona del Sindaco pro tempore, assistito dall’avvocato Gianluca Museo del Foro dell’Aquila, Francesco Di Donato, assistito dall’avvocato Sergio Della Rocca del foro di Sulmona, la Pizzalta S.P.A. e Luca Colecchi, assistita dall’avvocato Perrucci del Foro di Pescara, Mauro Del Castello e SIFATT S.r.L., assistito dall’avvocato Giacomo Gentile del foro di Pescara, Alessandro Amicone è stato assistito dall’avvocato Amedeo Ciuffetelli del foro dell’Aquila. Come si legge nel capo di imputazione: “secondo Amicone il sindaco Di Donato avrebbe commissionato lavori ‘contra legem’ privi di regolare gara d’appalto, al fine di costruire opere di dubbia utilità che verrebbero oggi godute senza alcun titolo dalle due società amiche che gestiscono gli impianti sciistici Sifatt srl e la Pizzalto S.p.A.; irregolarità inerenti la costruzione di un tunnel in località Le Gravare di Roccaraso; irregolarità nell’affidamento del materiale ed attrezzature ai gestori degli impianti di risalita; irregolarità sui lavori per la collocazione delle fibre ottiche e presunto indebito utilizzo da parte della Sifatt srl e Pizzalto SpA; presunta assenza di un atto deliberativo che prenda in considerazione delle migliorie avute con i lavori sugli impianti e piste in concessione agli attuali gestori; presunta occupazione senza titolo da parte di Sifatt e Pizzalto di un parterre costruito per l’occasione dell’evento mondiale di sci; presunta esistenza di un forte legame tra il Sindaco di Roccaraso e i gestori degli impianti sciistici che spesso sfocerebbero in irregolarità o favoritismi dei medesimi gestori;irregolarità inerente l’ordine di servizio emesso dal Sindaco all’ufficio tecnico che avrebbe favorito appalti a favore della società Sifatt gestore degli impianti; presunti rapporti di commistione tra il Sindaco Di Donato e la D.M.C. favoritismi per presunto posizionamento costruzione dell’Impianto Refolo”.