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Bollo auto 2009 e 2010, la Regione chiede la riapertura termini rottamazione cartelle

Bollo auto 2009 e 2010: "Regione obbligata a riscuote per evitare il danno erariale, ma chiederemo riapertura termini per la rottamazione delle cartelle".

Bollo auto 2009 e 2010: “Regione obbligata a riscuote per evitare il danno erariale, ma chiederemo riapertura termini per la rottamazione delle cartelle”.

“Sulla questione degli avvisi di pagamento relativi alla tassa automobilistica per gli anni 2009 e 2010 è quantomeno paradossale che a cavalcare la polemica siano esponenti di quel Partito democratico che per anni hanno governato in Abruzzo e in Italia senza mai minimamente preoccuparsi né di formulare una norma che consentisse di andare incontro alle esigenze dei cittadini né di adoperarsi per promuovere la rottamazione delle cartelle”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in riferimento alla vicenda del bollo auto, aggiungendo: “Provvedimento sul quale hanno sempre sdegnosamente votato contro denunciando l’immoralità di un ‘condono’ fiscale. Oggi la Regione Abruzzo si trova di fronte all’obbligo di dover riscuotere quelle somme per non rischiare di incorrere in un danno erariale alle casse pubbliche generato dall’eventualità di una prescrizione delle cartelle che in questi giorni sono state notificate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. Sono pienamente consapevole, comunque, che quella del terremoto rappresenti una ferita ancora aperta per le nostre comunità e per questo motivo è forte la volontà della Regione e del sottoscritto di attivarsi presso il governo nazionale per avviare una interlocuzione con l’obiettivo di individuare un percorso condiviso che auspicabilmente porti alla riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle relative ai bolli auto sospesi nel post terremoto e che i costi di mora e sanzioni non gravino sui contribuenti”.

La vicenda è sorta nel momento in cui molti cittadini si sono visti recapitare cartelle esattoriali relative al bollo auto proprio del 2009. Nonostante la prescrizione in tre anni,  i termini sono ripresi solo nel 2022, vista la possibilità di rateizzazione in dieci anni. Tutto regolare, quindi, ma se la ratio della prescrizione ha ragion d’essere anche relativamente alla difficoltà di conservare le ricevute per molti anni, si comprende lo sconcerto dei cittadini, chiamati a pagare dopo 14 anni. Sarà infatti difficile contestare una cartella esattoriale di tanti anni prima, a meno di essere maniaci delle ricevute. Adesso la palla passa al Governo nazionale.

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