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Parco Gran Sasso, 28 guardie ecologiche volontarie ferme dal 2013

3 aprile 2023 | 13:02
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Parco Gran Sasso, 28 guardie ecologiche volontarie ferme dal 2013

Parco nazionale del Gran Sasso: “Ventotto guardie volontarie ferme dal 2013. Si lamenta l’assenza di personale specializzato, ma noi non veniamo contattati per poter contribuire alla tutela del territorio”. 

Parco nazionale del Gran Sasso: “Ventotto guardie volontarie ferme dal 2013. Si lamenta l’assenza di personale specializzato, ma noi non veniamo contattati per poter contribuire alla tutela del territorio”.

Il Capoluogo raccoglie la segnalazione di una guardia ecologica volontaria. Nel 2013 furono formate 30 Guardie per l’attività da svolgere nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: “eppure dal allora non siamo mai stati arruolati. Perché? “. La segnalazione di Carlo, appassionato di montagna e innamorato del Gran Sasso.
“Oltre dieci anni fa – racconta Carlo – appresi la bella notizia che il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga aveva in programma la formazione di 30, dico trenta, Guardie volontarie. Aderii subito e, malgrado il corso non si tenesse in zona, affrontai insieme a molti altri il corso (con relative spese) e l’esame finale. In ventotto fummo dichiarati a tutti gli effetti Guardie Ecologiche Volontarie. Furono acquistate le divise e, in pompa magna fummo ufficialmente ‘Arruolati’. Bene, da allora siamo fermi, con le divise nell’armadio”, sottolinea la Guardia ecologica alla nostra redazione.

“Come tutti ben sanno – continua – il Parco del Gran Sasso, per la sua estensione e per i problemi dei grandi afflussi nel periodo estivo, avrebbe bisogno di una sorveglianza continua: sorveglianza che noi guardie potremmo offrire in modo totalmente gratuito. Non si comprendono, dunque, i motivi di una   attesa tanto lunga. Perché privarsi di un simile potenziale umano che non recherebbe costi, se non piccoli rimborsi spese per le trasferte? Si legge continuamente che il corpo dei Carabinieri Forestali, i tecnici faunistici ed i botanici del Parco lamentano forti carenze di personale specializzato, totalmente insufficiente in ragione dei 150000 ettari del Parco.Potremmo essere impiegati nella lotta al dilagare del Senecio (pianta infestante non autoctona), per il censimento degli animali, o ancora per la semplice ma importantissima informazione sul corretto comportamento da adottare nel Parco, insomma potremmo essere presenti. Mi viene il dubbio che non ci sia un vero interesse per la tutela del territorio”, conclude.