Cronaca

Strage L’Aquila, si indaga sui permessi per le armi di Vicentini: oggi l’autopsia

L'AQUILA - Strage in famiglia a Tempera: si indaga sul porto d'armi. Il medico Carlo Vicentini possedeva 11 fucili e due pistole, poiché appassionato cacciatore. Oggi l'autopsia. 

L’AQUILA – Strage in famiglia a Tempera: si indaga sul porto d’armi. Il medico Carlo Vicentini possedeva 11 fucili e due pistole, poiché appassionato cacciatore. Oggi l’autopsia.

Si indaga per fare chiarezza sul porto d’armi e sulle diverse certificazioni che avevano permesso al medico aquilano Carlo Vicentini, 70enne, di possedere in casa ben 13 armi. Con una di queste, una pistola, il medico – ex primario di Urologia all’ospedale di Teramo – ha ucciso tutta la sua famiglia e poi si è tolto la vita. Vicentini possedeva 11 fucili e due pistole: al momento non sono emerse irregolarità riguardo ai certificati di rilascio esaminati. Il medico deteneva numerose armi poiché era un appassionato cacciatore.
Oggi è in programma l’autopsia sui corpi delle quattro vittime: secondo quanto riporta Il Centro, l’ipotesi più concreta è che l’ex primario avesse premeditato da qualche settimana il suo piano.

La scoperta della strage a Tempera è avvenuta nel primo pomeriggio di venerdì: tuttavia, in base ai primi accertamenti e in attesa dei risultati dell’autopsia, le morti risalirebbero a circa 36 ore prima del ritrovamento. Vicentini ha ucciso a colpi di pistola la moglie, Carla Pasqua, 69enne, e figli Massimo, 42enne, disabile grave, e Alessandra, 36 anni. Poi si è ucciso.
Sembra che il medico avesse cominciato ad accusare il peso della malattia del figlio Massimo, in stato di aggravamento, in particolare dopo essere andato in pensione, lo scorso gennaio.

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Sequestrate le armi, la villetta in cui è avvenuta la strage e disposti accertamenti sulla pistola utilizzata per l’omicidio suicidio.
Titolare del fascicolo aperto in Procura è il Pm Guido Cocco. Oggi alle 12,30 partiranno gli esami autoptici sui corpi delle vittime: in seguito arriverà il nulla osta per la riconsegna delle salme ai familiari e sarà fissata la data dei funerali. Intanto gli investigatori hanno ascoltato un amico del medico e una sua nipote: sono stati loro ad aprire le porte della villetta, allertando le forze dell’ordine. Ascoltato anche un paziente con cui Vicentini aveva una visita in programma a cui non aveva poi dato risposta.

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