L’Aquila è una città orgogliosa e resiliente, c’è molto da imparare. L’omaggio della premier Giorgia Meloni a L’Aquila, nel 14′ anniversario del sisma del 2009.
“La città la trovo molto orgogliosa, resiliente: una città che offre l’esempio prima di lamentarsi, poi c’è anche da lamentarsi e spesso della politica. Questa è una città da cui c’è molto da imparare“. Una città che “ha avuto la forza di rialzarsi: c’è bisogno di fare di più sulla ricostruzione pubblica. Sono in corso, così come per il PNRR, le procedure per attuare una semplificazione anche di questi processi. Ma ovviamente non potevamo mancare nell’anniversario, come omaggio alle vittime e agli oltre 100mila sfollati che ci furono al tempo“. Così la premier Giorgia Meloni arrivando a L’Aquila per l’anniversario del terremoto del 6 aprile 2009.
Meloni è giunta in città per assistere alla Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo dell’Aquila, Cardinale Giuseppe Petrocchi, in suffragio dei 309 defunti del sisma, con la lettura dei loro nomi durante la preghiera eucaristica
Una chiesa simbolo dell’Aquila, quella delle Anime Sante: fu edificata a partire dal 1713 in memoria delle vittime del terremoto dell’Aquila del 1703, e restaurata dopo il sisma 2009 grazie al sostegno del governo francese.
Pochi minuti prima, al Parco della Memoria, è stata svelata dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, la stele in ricordo delle vittime: su di essa è inciso un croco, il fiore dello zafferano, immagine identitaria del territorio aquilano e simbolo scelto dal Comune dell’Aquila a testimonianza di una tragedia che non può e non deve essere dimenticata.
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La stele è stata realizzata dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila in acciaio corten, lo stesso di quella posta al centro del monumento alle vittime del terremoto, ed è inclinata di 6.3 gradi proprio a riproporre simbolicamente un numero che è impresso nella memoria di chi ha vissuto la tragica notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009.
Proprio al Parco della Memoria giungerà, questa sera, la fiaccolata, con partenza alle 21:30 da via XX settembre: ad accendere il braciere della memoria due donne. Si tratta Cansu Sonmez, 30 anni, originaria di Izmir (Smirne), e Rasha Youssef, ricercatrice siriana in città da anni. Il filo rosso del terremoto e della speranza a legare, questa notte, L’Aquila, la Turchia e la Siria, colpite dal devastante terremoto di febbraio.
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