Calcio

L’Aquila 1927, la festa promozione a #nonsolocalcio: identità rossoblu’ e aquilanità per una squadra all’altezza della città

Domani è arrivato: L'Aquila 1927, la grande festa per la vittoria del campionato e il progetto Serie D. Il presidente Barberio ed il centrocampista Mantini ospiti di #nonsolocalcio: l'identità rossoblù sta tornando in ogni angolo della città de L'Aquila.

“Domani è arrivato”: un domani di festa, un domani di soddisfazioni, di felicità e di voglia, tanta voglia, di leggerezza: è questa l’aria che si respira in casa L’Aquila 1927, dopo la vittoria del campionato e la promozione in Serie D. La stessa portata negli studi di #nonsolocalcio.

Sono dieci giorni, ormai, che questa promozione è stata agguantata, ma il sorriso non sparisce dal volto dei protagonisti. In studio con la conduttrice Eleonora Falci e la giornalista sportiva Claudia Giannone, infatti, torna come ospite, sempre graditissimo, il presidente rossoblù Massimiliano Barberio, già presente in trasmissione nel mese di novembre, per presentare alla città la grande due giorni del 95ennale della società rossoblù: evidentemente, il presidente è l’uomo delle feste, dato che ogni volta in cui è ospite de IlCapoluogo c’è qualcosa da festeggiare.

“Quella di questi giorni – ha affermato Barberio – è stata non solo la festa della squadra, ma di tutta la città. Abbiamo festeggiato sotto la pancia della curva, anche temendo il maltempo che, invece, è stato clemente. Come ha detto un tifoso, ‘la sfortuna è morta a San Benedetto dei Marsi‘. E’ stata davvero una bella festa, partecipata, con molte persone: donne, bambini, ragazzi, la squadra e tutti noi. Non è stato un campionato semplice, senza contare che questi ragazzi avevano una spada di Damocle sulla testa e rischiavano di pagare per la delusione degli anni precedenti. E’ bello vedere che in città si sta ritornando ad avere un’identità rossoblù: c’è un po’ dei nostri colori in ogni angolo, con gagliardetti nei bar e maglie incorniciate. Senza contare che quest’anno abbiamo venduto più di 1600 maglie, ed è bello vedere grandi e piccoli che le indossano in giro”.

Ad affiancare il presidente, è il centrocampista rossoblù, ed aquilano, classe 1998 Giorgio Mantini, giocatore che, ormai si sa, nonostante la giovane età può vantare un’importante carriera tra Serie C, Serie D ed Eccellenza, quest’ultima proprio nel momento in cui ha scelto di sposare il progetto della propria città.

“Soprattutto per me, è stata un’emozione unica che non ricapita tutti i giorni. Vedere la gioia sul volto di tutte le persone, dopo tutto quello che abbiamo passato in tutti questi anni, è gratificante. Per me, questa è stata una stagione indelebile, marcando la ‘D’. Dopo l’anno scorso dovevamo ripartire, come L’Aquila città è sempre ripartita dalle sofferenze. Quest’anno abbiamo avuto una squadra fatta di uomini ed è stato fondamentale l’aiuto di tutti quanti, anche di chi ha giocato di meno. Senza di loro non saremmo arrivati a questo punto. Abbiamo fatto una grande cosa, anche nel chiudere presto questo campionato.”

Una stagione da ricordare, iniziata nel modo giusto con la costruzione di una squadra vincente, costituita da giocatori dalle grandi qualità, e proseguita ancor meglio, con una serie di risultati che non hanno dato scampo alle avversarie. Come spesso si è detto, infatti, l’unica vera rivale de L’Aquila era se stessa: vincere non è mai semplice e non è mai scontato, e la vera chiave per mettere in cassaforte il risultato era mantenere sempre alta la concentrazione.

Adesso, si può, e si deve, realmente iniziare a pensare al futuro, quello al di là dei due impegni rimasti in campionato contro Il Delfino Curi Pescara e Ortona. Quello in Serie D.

“Siccome l’anno scorso non abbiamo avuto modo di programmare e siamo dovuti ripartire di corsa – ha proseguito il presidente Barberio – quest’anno abbiamo un minuto di respiro per ragionare e costruire. Il peso che portiamo con il nome de L’Aquila non permette di andare in Serie D solo per salvarci. Qualcosa bolle in pentola, ma non è il momento per fare proclami. Costruiremo una squadra importante come la città merita. L’anno scorso con Bernardini, Epifani e Di Giovanni parlammo di costruire una squadra che fosse forte per l’Eccellenza e da non stravolgere per la Serie D. Potrebbe essere questa la linea. Poi il calcio è strano, come ci ha dimostrato San Benedetto dei Marsi. Certo – ha aggiunto scherzosamente – se arrivasse lo sceicco e confermasse solo Mantini, cederemmo la società.”

Mantini che fa parte, come il presidente ha tenuto a ricordare, di un progetto più ampio che riguarda l’aquilanità: un discorso di identità che parte dai bambini della scuola calcio, che hanno il sogno di arrivare in prima squadra. Ciò che è accaduto con Mantini, e non solo; ciò che lo stesso Barberio ha definito “un campionato vinto”. Lo stesso centrocampista rossoblù ha parlato del futuro, ma, questa volta, del proprio: “Spero di rimanere qui: proseguire in Serie D con questa maglia sarebbe un motivo ancor di più di orgoglio. Vedremo come andrà a finire.”

Ma a vestire i panni del giornalista, ponendo una domanda ai presenti, è stato in chiusura proprio il presidente della società: “L’avete mai vista L’Aquila così contenta, e gli aquilani con le lacrime agli occhi?”. La risposta è, naturalmente, no. E, in una settimana come quella del 6 aprile, tutto questo assume un valore ancor più importante.

#nonsolocalcio, 18′ puntata: promozione dell’Aquila 1927 in serie D. In studio Eleonora Falci, Claudia Giannone, Massimiliano Barberio, Giorgio Mantini

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