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Lettera dal futuro, a 14 anni dal sisma un corto per ricordare Nicola e Maurizio

5 aprile 2023 | 07:45
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“Lettera dal futuro”, uno dei brani del libro “Macerie dentro e fuori” del giornalista Umberto Braccili diventa un corto per ricordare, a 14 anni da quel 6 aprile, Nicola e Maurizio, studenti universitari che persero la vita sotto le macerie. 

“Lettera dal futuro”, uno dei brani del libro “Macerie dentro e fuori”, pubblicato nel 2010 dal giornalista Umberto Braccili diventa un corto per ricordare, a 14 anni da quel 6 aprile, Nicola Bianchi e Maurizio Natale, due studenti universitari che persero la vita sotto le macerie.

6 aprile 2023, 14 anni dopo un corto voluto dalla Onlus “Associazione vittime universitarie sisma 2009”(Avus 2009)presieduta da Sergio Bianchi, che ha perso il figlio Nicola durante il sisma. Fu creata dopo il terremoto del 6aprile 2009 a L’Aquila, come diverse altre associazioni,per capire il perché di tante morti tra gli universitari sotto le macerie: studenti che vivevanoin edifici crollati sotto i colpi della natura, quella maledetta notte di 14 anni fa, alle 3.32.

Dal 2014 grazie alle donazioni e agli incassi registrati con il libro “Macerie dentro e fuori”, a cura del giornalista Umberto Braccili, è nato il Premio per la migliore tesi sulla prevenzione sismica, con oltre 200 tesi presentate in un decennio dai neolaureati delle università italiane. Quest’anno il primo premio è stato vinto da un architetto aquilano, Federica Frattura, che ha sviluppato il delicato rapporto tra ricostruzione e socializzazione nel capoluogo di regione. “Lettera dal futuro”, un brano del libro pubblicato nel 2010, è stato scritto da Umberto Braccili e realizzato dall’associazione Aternum di Pescara. La regia è di Pino Assorgi.

Sono gli ultimi giorni di Nicola e Maurizio, conLiviana e Marilisa.
Quattroventennni, Lorenzo Cozzi, Francesca Di Berardino, Letizia Pomante e Patrizio Giuliani, si sono immedesimati nei protagonisti di quei drammatici giorni. Il cortometraggio racconta delle rassicurazioni arrivate dalle istituzioni e della certezza, da parte dei ragazzi,di abitare in un appartamento in via D’Annunzio ritenuto sicuro e che, invece, venne giù come un panetto di burro avvicinato ad una fiamma.
I due ragazzi morirono sotto le macerie, come altri 52 universitari fuori sede in vari condomini.Le ragazze si salvarono per pura fortuna.
Quattordici minuti di cortometraggio per evidenziare 14 anni di dolore per familiari e amici che ancor oggi cercano le responsabilità perquel dramma, tra sentenze della magistratura oscillanti e prescrizioni che hanno ormai chiuso le loro storie.