Sisma 2009, il recupero “miracoloso” del Sant’Antonio di Gatti ridotto in frantumi

6 aprile 2023 | 10:00
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Sisma 2009, il recupero “miracoloso” del Sant’Antonio di Gatti ridotto in frantumi

L’arte che rivive dopo la furia distruttrice del sisma: era ridotta in “1000 pezzi”, per l’esattezza 800 frammenti. Ricordiamo l’imponente lavoro di restauro della scultura di Sant’Antonio Abate, realizzata da Saturnino Gatti.

La furia del sisma lo aveva polverizzato, riducendolo in “mille pezzi”, per l’esattezza erano 800 frammenti: la nuova vita della scultura di Sant’Antonio di Saturnino Gatti dopo l’imponente restauro.

La scultura di Sant’Antonio Abate, santo centrale nella cultura e nella devozione popolare abruzzese, realizzata da Saturnino Gatti (1463 ca-1518 ca) si trovava fino al terremoto del 6 aprile 2009 all’interno del Museo Nazionale d’Abruzzo ospitato nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila. Fu il Consorzio Le Arti ad operare lo studio di fattibilità attraverso la ricomposizione certosina dei frammenti, restituendo la scultura dopo un lavoro che ha impiegato una sofisticata struttura di sostegno ai tre moduli che compongono la statua. A ricordare l’imponente lavoro di restauro, proprio in questi giorni in cui ricorre l’anniversario del sisma del 6 aprile 2009, è la dottoressa Luciana Arbace, ex direttrice del Polo Museale d’Abruzzo.

statua sant'antonio abate, saturnino gatti

Giudicata “irrecuperabile” nel maggio 2009, all’indomani della raccolta degli oltre 800 frammenti dalle macerie del Castello dell’Aquila, la scultura è stata inserita in un progetto di recupero delle opere danneggiate dal sisma finanziato dal MIBACT. “Per iniziativa dell’allora competente Soprintendenza BSAE fu effettuata in via preliminare la catalogazione dei frammenti; si è dato corso al restauro vero e proprio solo dopo aver accertato l’effettiva possibilità di ricomposizione. L’appassionante e certosina opera di assemblaggio, prima in blocchi più piccoli, poi di dimensioni maggiori, è approdata ad un più che soddisfacente livello di leggibilità del manufatto”, si legge sul sito dei beni culturali.

Intervento di restauro: Consorzio Le Arti (Antonella Amoruso, Elisabetta Biscarini, Giulia Cervi, Silvia Pissagroia); struttura di sostegno Giovanni Santinelli. Responsabile del procedimento Anna Colangelo, direttore dei lavori Caterina Dalia.
La foto allegata è stata pubblicata dalla dottoressa Arbace.

sant'antonio abate, saturnino gatti