Ferrovia dei Parchi, disavventura di Pasqua: “Lasciati in mezzo a neve e nebbia dalla Transiberiana”

11 aprile 2023 | 15:51
Share0
Ferrovia dei Parchi, disavventura di Pasqua: “Lasciati in mezzo a neve e nebbia dalla Transiberiana”

Sabato santo di disagi per una famiglia in viaggio sulla Transiberiana, il treno storico di Ferrovia dei Parchi. “Arrivati a Campo di Giove c’erano neve e nebbia fitta. Di ritorno in stazione il treno era già ripartito, senza attenderci neanche 5 minuti nonostante i disagi”

Doveva essere un bel viaggio sulla Transiberiana nel sabato santo, in vista della Pasqua: era arrivata anche la neve. Invece la gita si è trasformata in una brutta disavventura.
La denuncia: “Il meteo non era buono, ma Ferrovia dei Parchi non ci ha concesso di spostare la data del viaggio. Poi siamo stati lasciati con i bambini a Campo di Giove, nevicava e c’era nebbia fitta. Ho provato invano a contattarli. Così si trattano i turisti?”.

Ferrovia dei Parchi, la disavventura di una famiglia in viaggio sul treno storico Transiberiana. Passeggeri rimasti a piedi nella stazione di Campo di Giove, dopo essere arrivati con soli 5 minuti di ritardo, a causa dei disagi causati dal maltempo che si è registrato sabato in diverse zone d’Abruzzo.
Ora la famiglia chiede il rimborso. Il Capoluogo raccoglie la segnalazione di una lettrice, che ha scritto al sindaco di Sulmona per far presente l’accaduto. Ufficiale richiesta di rimborso da parte della famiglia coinvolta.
Ho soggiornato con la mia famiglia a Sulmona la notte del 07/04/2023, per poter effettuare la tratta turistica in treno storico il giorno successivo. Pacchetto acquistato da tempo e pagato salatamente. Considerate le condizioni meteo avevo già chiesto a Ferrovia dei Parchi la possibilità di posticipare il viaggio o se era previsto un programma alternativo in caso di maltempo,ma mi era stato risposto che era tutto confermato e che non c’era possibilità di cambiare il biglietto, in quanto si tratta di un treno turisticoe non di un normale treno di linea. Siamo partiti ed arrivati a Campo di Giove dove nevicava, con una fittissima nebbia.
I bambini erano completamente bagnati e infreddoliti e abbiamo dovuto rifugiarci in un ristorante per asciugarci. Al ristorante sono arrivate diverse persone dopo di noi, la luce andava e veniva quindi le cucine si bloccavano e ci sono stati alcuni ritardi. Anche il bancomat non funzionava per i problemi elettrici”.

Insomma, una serie di problemi che ha portato la famiglia ad arrivare in stazione “correndo per quanto possibile con i bambini, in mezzo ad una nebbia fittissima”, alle ore 14,35. L’orario previsto per l’appuntamento era trascorso da soli 5 minuti. Il treno, però, non c’era. Continua il racconto della lettrice: “Ho provato a cercare un numero per contattare i responsabili del tour e dire che stavamo arrivando, ma nelle mail da loro ricevute c’erano solo i numeri degli uffici, ai quali non rispondeva nessuno. Quando siamo giunti alla stazione il treno era già partito. Una signora del personale a bordo – quando ci ha consegnato i depliant del treno con i vari pacchetti – ci aveva assicurato che il treno avrebbe aspettato tutti. Abbiamo pagato un pacchetto di 468€ per essere lasciati al freddo sotto una fittissima nebbia e sotto la pioggia, in una stazione in cui non passa alcun treno, senza neanche la possibilità di contattare il personale dell’agenzia o del treno”.

Insieme alla famiglia che si è ritrovata coinvolto nello spiacevole episodio, anche un altro gruppo: una famiglia con un bambino di 12 mesi, un altro di 4 anni circa e un bambino più grande, di circa 7 anni. A questo punto, dopo aver contattato una guida turistica che li aveva accompagnati il giorno precedente in un tour per Sulmona, “chiedendole se riusciva a farci avere i numeri di qualcuno della Staff a bordo del treno, senza essere mai richiamata”, la lettrice spiega di aver ricontattato il gestore del ristorante in cui era stata a pranzo con la sua famiglia lì, nella tappa a Campo di Giove,“il quale si è gentilmente offerto di offrirci rifugio dal freddo e dalla neve”.
Dopo più di due ore in cui attendevamo di capire cosa fare, la famiglia rimasta a piedi con noi ha ricevuto una chiamata da qualcuno, presumo dell’Agenzia o della Ferrovia dei Parchi, così ho chiesto di parlarci anche io. La signora, però, non intendava ascoltarmi: è stata piuttosto sgarbata ed offensiva. Le ho chiesto la possibilità di venirci a prendere o di organizzarci un transfer per Barrea, come era previsto nel programma, o in alternativa per un’altra tappa, in modo da riuscire a riprendere il treno. Ancora, se tutto ciò non fosse possibile, ho chiesto un modo per tornare a prendere le auto a Sulmona. La signora, tuttavia,mi ha detto che l’unica soluzione era attendere fino alle 21:30, l’orario in cui la Transiberiana sarebbe ripassata a Campo di Giove, per riportarci a Sulmona. Ovviamente, con quelle condizioni meteo era impensabile restare con i bimbi altre 5 ore sotto la nebbia e il nevischio, così il gestore del ristorante, gentilissimo, vedendoci in difficoltà si è offerto di riaccompagnarci alle auto – lasciate a Sulmona – non appena avesse terminato il lavoro. Sia noi che l’altra famiglia siamo rientrati a Sulmona verso le 17.30“.

La lettrice autrice della segnalazione aggiunge di aver avanzato anche un’ulteriore proposta all’indirizzo della Ferrovia dei Parchi: “Ho scritto e riscritto alla Compagnia dei Parchi per chiedere la possibilità di effettuare la tratta da noi pagata nei due giorni successiviin cui eravamo ancora in zona o, in alternativa, di rimborsarci, ma l’unica risposta è stata che non sono previsti rimborsi per ritardi dei passeggeri: questo, senza considerare le condizioni meteo, il disagio causato lasciandoci al freddo, senza alcuna possibilità di contattarli né di raggiungerli con mezzi pubblici.
Mi hanno anche scritto che si sono preoccupati di contattarci per proporci un transfer da noi rifiutato, cosa assolutamente non vera. Sono stata io a chiedere un transfer e mi è stato risposto in malomodo, spiegandomi che ci avrebbero raggiunto solo alle 21:30, al rientro del treno. Ma non si tratta di un treno di linea, per il quale se si arriva tardi si può partire con quello successivo: inoltre, la stazione in cui siamo stati lasciati non prevede partenze di altri treni né di bus. Credo inoltre che, date anche le condizioni meteo, fosse doveroso aspettare e accertarsi che tutti fossero saliti. Se ci sono imprevisti del genere suppongo che sia corretto, almeno, tornare a prendere eventuali passeggeri rimasti a terra”.

“Premetto – conclude la lettrice nella sua denuncia – che non sono stata né maleducata né irrispettosa, mentre chi ha parlato con me al telefono (che non era il mio, ma apparteneva alla famiglia rimasta a piedi insieme a noi) è stato davvero poco rispettoso della situazione.
Ho lavorato per anni nel settore del turismo e credo fortemente che il nostro territorio abbia tantissimo da offrire: ma l’ospitalità va curata. Il turismo non deve essere considerato solo come un’attività spilla soldi, si deve mirare alla soddisfazione del cliente.
Il turismo, infatti, è prima di tutto accoglienza, ospitalità. E il cliente che si trova bene sicuramente tornerà, parlerà bene del territorio e farà altra pubblicità. Nel mio caso così non è stato: mi sembra più che ragionevole chiedere il rimborso, se non per l’intero pacchetto almeno per la tratta del treno turistico non effettuata, con conseguenti disagi.
Vi chiedo gentilmente – la richiesta al primo cittadino di Sulmona e all’assessore al Turismo – di aiutarci ad ottenere il rimborso. Non navighiamo nell’oro: questa spesa è stata frutto di sacrifici per la nostra famiglia. Un regalo per i bambini che regalo, alla fine, non è stato”.

Foto di Giovanni Casacchia