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Il Festival della Poesia di Genova

13 aprile 2023 | 10:25
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Il Festival della Poesia di Genova

Il Festival della poesia di Genova; il resoconto nell’appuntamento con la rubrica a cura di Valter Marcone.

Un resoconto del Festival della Poesia di Genova per l’appuntamento con la rubrica a cura di Valter Marcone.

“La poesia ha mille anni, ha la nostra età e deve ancora nascere” così scriveva Octavio Paz indicando quel percorso di durata e di spazio che passa -sempre- in noi. Sempre, anche quando la poesia è stata scritta da coordinate lontanissime e tic-tac trascorsi. E questo perché l’arte crea luoghi di possibilità attorno e dentro ai nostri luoghi quotidiani: apre spazi dove i metri sono pochi, apre il tempo quando ci soffermiamo a guardare e a toccare le vene sulle nostre mani. La poesia crea geografie del possibile, allargando la nostra. Ed ecco allora un piccolo elenco di luoghi dove i confini hanno un’altra ampiezza e la distanza diventa spinta per raggiungere, avvicinarsi.

Nel mese di giugno di ogni anno Genova si lascia abitare da poeti di ogni nazionalità. Grandi nomi ed esordienti accompagnano con letture, performance e approfondimenti le strette strade genovesi. Sono ventun anni che Pozzani ci “porta in dono la sua giacca logora,/ la sua resistenza/ e questa poesia smarrita (…)”. La Stanza della Poesia, fondata nel 2001 a Genova da Claudio Pozzani in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale, è un punto di riferimento per poeti affermati ed emergenti, critici, traduttori, semplici appassionati.
Sita in Piazza Matteotti nel cuore della città, la Stanza della Poesia propone ogni anno oltre 120 eventi gratuiti fra letture, presentazioni editoriali, performance, conferenze, concerti, mostre. Nei suoi locali ospita una biblioteca poetica internazionale, con riviste e volumi da tutto il mondo, consultabili in loco.
E a Palazzo Ducale si è svolta anche la 28a edizione del Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” dal 9 al 19 giugno 2022 .
Organizzato la prima volta nel 1995, il festival rappresenta la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia, con oltre 1.700 poeti e artisti intervenuti, con 120 eventi gratuiti ogni anno: 10 giorni consecutivi di programmazione e un format esportato in diversi Paesi del mondo tra cui Belgio, Francia, Finlandia, Giappone, Germania.
I 1700 autori sono arrivati da 89 Paesi del mondo, anche in rappresentanza di minoranze linguistiche e con poesie in Lingua dei Segni. Tra essi i premi Nobel Walcott, Soyinka, Milosz, Gao e Coetzee, e autori di successo come Mutis, Montalban, Gelman, Luzi, Linton Kwesi Johnson, Armitage, Evtushenko, Houellebecq, Lou Reed, Adonis, Darwish, Sanguineti, Guerra, Brines, Ferlinghetti, Gustafsson, Roubaud, Jodorowsky, Caparezza, Capossela, Vecchioni, Maraini, Grand Corps Malade, Greenaway, Amos Gitai, Frankie Hi NRG, Benni, Greg Lake, Ray Manzarek dei Doors, Lydia Lunch, Blixa Bargeld, Foà, Bergonzoni, Albertazzi, Haber e molti altri.
Parole spalancate è uno dei Festivail fondatori di Versopolis e ne è il referente italiano.
È stata la prima manifestazione letteraria in Italia a lanciare le letture poetiche in streaming, a tornare con gli spettacoli dal vivo dopo la chiusura della pandemia e a portare la poesia nelle periferie.Tutte le giornate di Parole Spalancate sono a ingresso gratuito.
Il tema del 2022 è stato : Utopia.
Parole spalancate 2022 ha avuto anche una seconda parte nel mese di settembre dello scorso anno con poeti emergenti nell’ambito del progetto europeo Versopolis, omaggi a Pasolini, spettacoli teatrali e concerti in esclusiva, reading e presentazioni di libri e molto altro.
Per la sezione “Ricostruzione poetica dell’universo”, che da anni esplora visioni alternative e nuovi scenari possibili per il futuro, l’ospite d’onore di quest’anno è stato l’imprenditore della moda Brunello Cucinelli, illuminato capo d’industria che ha uno stretto legame con la cultura e la poesia e ha fondato una sorta di città ideale a Solomeo.
I poeti presenti nel 2022 sono stati tra gli altri , gli italiani Magrelli, Brè, Anedda,Mascolo, Pazzi, Minore, Cavalli, Tavernati, Anedda, Burbank, Fontana, Lo Russo, Parrini, Dagnino e stranieri da tutti i continenti: Les Wicks (Australia), Damaris Roman (Colombia), Kamal Chowdhury (Bangladesh), Sahar Ajdamsani (Iran), Violaine Forest (Canada), Lamia, Makkadam (Tunisia), Ana Blandiana (Romania), Zahra Mroueh (Libano), Shannon Sullivan (Stati Uniti) e la partecipazione di Edith Bruck-
Altro grande ospite è stato Edoardo Boncinelli, celebre genetista e filosofo, autore di un libro di aforismi poetici dal titolo “Arcibaldone”.
Con la sezione “Scrittori da una realtà parallela”, curata da Marino Muratore, il Festival ha sviluppato e ampliato la sua attenzione verso il mondo della disabilità, già esplorata negli anni scorsi.
Sono stati svolti laboratori e incontri, con ospiti quali l’attore Cesare Bocci e Daniela Spada con un testo teatrale sull’improvvisa malattia che sconvolge l’ambiente familiare; Monica Traini con la storia di una bambina sorda; Guido Marangoni che con due libri e uno spettacolo ha raccontato la storia della sua figlia affetta da Sindrome di Down; Marta Telatin, autrice non vedente del libro “In tutti i sensi”, che teorizza l’esistenza di 27 sensi e non solo dei 5 conosciuti.
Molto importante è stata inoltre la sezione che “Parole spalancate” ha dedicato alla Voce in collaborazione con la Scuola Italiana di Cantoterapia e con il Festival del Doppiaggio “Voci nell’ombra” e che ha esplorato l’oralità nella poesia, la cantoterapia, il canto armonico, la voce teatrale, il canto lirico, il doppiaggio cinematografico.
Molto attese le presenze di Carlo Valli, attore teatrale e grande doppiatore – sua la voce di Robin Williams – a cui è andato il Premio Alberto Lupo e della cantante tedesca Anna-Maria Hefele, una delle esponenti di canto armonico e di sperimentazioni vocali più importanti al mondo.
Con questa edizione è stato inaugurato anche il Premio Alberto Lupo, per ricordare un grande artista genovese troppo spesso dimenticato, protagonista al cinema, in TV, in radio, in teatro e interprete della poesia in televisione.
Sempre per il tema dell’Utopia, sono intervenuti Paolo Albani, scrittore e studioso delle lingue immaginarie e Graziano Graziani, voce nota del programma Fahrenheit di Radiorai, che ha recentemente scritto un libro sulle nazioni immaginarie e micronazioni.
Le nuove tecnologie sono state le protagoniste della presentazione del Museo Immersivo in Realtà Aumentata/Virtuale dedicato al poeta ed intellettuale Luciano Morandini. Con speciali visori il pubblico si è potuto addentrare e ha potuto passeggiare negli spazi virtuali del museo MIRA.
Per la sezione “Poevisioni”, l’ospite d’onore è stato il regista polacco Krzysztof Zanussi, al quale sarà dedicata anche una retrospettiva con i suoi film più importanti, tra i quali “L’anno del sole quieto” che vinse il Leone d’Oro a Venezia del 1984.
Tra gli spettacoli proposti quest’anno da Parole spalancate c’è stato il recital poetico-musicale “Concierto para piano y voz emocionada” con Rosa Torres-Prado al piano e Lucia Alvarez alla voce, in collaborazione con l’Instituto Cervantes che ne ha curato la traduzione in italiano, il concerto del cantautore francese Reno Bistan che ha dedicato il suo ultimo album proprio alla città di Genova, il recital di poesia e flamenco “Il giunco mormorante” a cura di Marianna Maierù e lo spettacolo “Sinfonia poetica per una madre”, dedicato alla figura della madre nella poesia e nella musica.
Parlando di musica, è da segnalare la presenza di due grandi personaggi della musica italiana, che verranno a presentare due libri appena usciti e a loro dedicati.
l primo è Angelo Branduardi che sarà intervistato da Fabio Zuffanti a proposito del recente volume “Confessioni di un malandrino. Autobiografia di un cantore del mondo”
Il secondo è Patrick Djivas, storico bassista di Area e Premiata Forneria Marconi che, attraverso la presentazione della sua biografia intitolata “Vie lumière” e scritta da Louis Ny e tradotta in italiano da Claudio Pozzani, verrà al festival a raccontare l’epopea del rock progressive, aneddoti su grandi musicisti con cui ha collaborato e segreti della sua tecnica musicale.
Un altro evento speciale sarà Bloomsday, che quest’anno celebra il 100° anniversario della pubblicazione dell’Ulysses di James Joyce.
L’evento, che coinvolge un centinaio di lettori per 23 capitoli in altrettante location del Centro Storico genovese, avrà quest’anno un’edizione veramente speciale e in linea diretta con le grandi celebrazioni a Dublino.
Sono tornati anche i Percorsi Poetici, in collaborazione con Genova Voci, itinerari guidati che seguono le tracce lasciate da poeti e scrittori di tutto il mondo che hanno vissuto e soggiornato a Genova, con percorsi nuovi e con tematiche legate all’attualità.
Per il terzo anno è tornato inoltre il Salone dei Resilienti, l’unica fiera del libro interamente dedicata alla poesia con oltre 30 espositori tra case editrici, riviste, podcast, supplementi letterari.
Parole spalancate ha ospitato anche la prima edizione di “Sconfinamenti: tra poesia e traduzione”, incontro che riunisce i traduttori di poesia di tutta Italia, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Traduttori Interpreti (AITI).
E’ stato presentato il progetto di Parole spalancate denominato “Bosco PoEtico”, che prevede la creazione di nuove foreste con la piantumazione di alberi ad Avolasca (AL) in collaborazione con Phoresta Onlus.
A ogni albero viene abbinato un autore che è stato ospite del Festival in questi 27 anni (oltre 1800 di 91 nazioni mondiali), con eventi, sistemi di realtà aumentata, laboratori didattici e visite guidate con circuiti enogastronomici e paesaggistici.
Claudio Pozzani in un intervista a proposito dello spettacolo dice : “Un evento particolarmente toccante è stato Sinfonia poetica per una madre.Trattasi di un recital poetico-musicale dedicato alla figura-chiave dell’umanità, la madre, attraverso poesie di tutti i tempi e culture.Le canzoni spaziano da Tenco ai Pink Floyd, da Zucchero a ballate rock, da Barbarossa al Blues, con Claudio Pozzani alla voce recitante, Helga Corda al canto, Luca Borriello e Davide Faccioli alle chitarre e cori.”
Chiudo questa cronaca del festival che sarà riproposto anche per quest’anno nel prossimo mese di giugno proprio con alcuni testi da quello spettacolo .
Nel 1962 Pier Paolo Pasolini scrive la poesia Supplica a mia madre, nella quale evidenzia il suo dramma interiore riguardo il suo orientamento sessuale, al tempo infatti l’omosessualità non era in alcun modo accettata. Egli evidenzia fin da subito il suo bisogno di materna comprensione, riponendo in lei la sua unica ragione di vita.

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Nel 1965 Luigi Tenco fa uscire il suo nuovo disco musicale, tra cui è incisa la celebre canzone Vedrai, vedrai dedicata alla madre.

Quando la sera me ne torno a casa
Non ho neanche voglia di parlare
Tu non guardarmi con quella tenerezza
Come fossi un bambino che ritorna deluso
Sì, lo so che questa non è certo la vita
Che ho sognato un giorno per noi
Vedrai, vedrai
Vedrai che cambierà
Forse non sarà domani
Ma un bel giorno cambierà
Vedrai, vedrai
Non son finito, sai
Non so dirti come e quando
Ma vedrai che cambierà
Preferirei sapere che piangi
Che mi rimproveri di averti delusa
E non vederti sempre così dolce
Accettare da me tutto quello che viene
Mi fa disperare il pensiero di te
E di me che non so darti di più
Vedrai, vedrai
Vedrai che cambierà
Forse non sarà domani
Ma un bel giorno cambierà
Vedrai, vedrai
No, non son finito, sai
Non so dirti come e quando
Ma un bel giorno cambierà