Il caso

Cogesa, un altro colpo di scena: il Tribunale rimette in sella il vecchio cda

Il Tribunale per le Imprese dell'Aquila riabilita il vecchio cda Cogesa: revoca a valenza "ritorsiva". Franco Gerardini si è dimesso: il commento dei sindaci.

Il Tribunale per le Imprese dell’Aquila riabilita il vecchio cda Cogesa: revoca a valenza “ritorsiva”.

Nuovo colpo di scena nella vicenda Cogesa. Per oggi infatti era attesa la sentenza del Tribunale per le Imprese dell’Aquila che ha di fatto riabilitato il vecchio consiglio d’amministrazione del Cogesa, revocato il 30 dicembre scorso dall’assemblea dei soci. Niente a che vedere, però, con il famigerato numero legale, questione sollevata dai sindaci che avevano abbandonato la seduta. Per i giudici, infatti, la revoca – pur legittima sulla base del numero legale – ha “valenza ritorsiva e quindi abusiva del diritto” contro quel cda che aveva aperto lo stato di crisi nella partecipata.
Da capire a questo punto quale impatto avrà la sentenza sul Cogesa.

La riunione con le dimissioni di Gerardini

In un primo momento, la riunione prevista per oggi alla presenza dei sindaci, alla luce della sentenza arrivata come una mannaia, era stata disdetta dall’ormai ex di Cogesa Franco Gerardini: alla fine, si è tenuta lo stesso, nel pomeriggio, dopo un consulto col collegio sindacale e l’esplicita richiesta da parte di 35 sindaci di tenere ugualmente l’assemblea, pena appello in Cassazione. Franco Gerardini si è dimesso, ma gli atti adottati sono legittimi: questo il sunto di una riunione, molto accesa, che era stata convocata proprio per discutere la revoca della delibera del 30 dicembre scorso che il Tribunale per le imprese oggi non ha confermato.

“La sentenza conferma che non sono un abusivo perché gli atti adottati sono legittimi. Visto il difetto di giusta causa per la revoca del Cda, presento le mie dimissioni e affido al collegio sindacale il compito di convocare l’Assemblea” ha affermato nel corso del suo intervento Gerardini.

“La sentenza del Tribunale dell’Aquila, cui sono seguite le dimissioni dell’amministratore unico del Cogesa Franco Gerardini e il reintegro del Consiglio d’amministrazione, ripristina la legittimità in seno alla società” commentano i 35 sindaci
“L’attività dei sindaci, che hanno messo in discussione la correttezza della revoca del cda, è stata confermata dai giudici e anche dai numeri, visto che nell’assemblea di questa sera, prima convocata e poi disdetta, rappresentavano la maggioranza relativa delle quote e quella assoluta dei soci. Le dimissioni di Gerardini, tardive e superflue, sono solo l’esito scontato di una situazione che i primi cittadini avevano dimostrato di aver chiara sin da subito.
Adesso procediamo con la serietà che ci ha caratterizzato fino ad oggi, con la richiesta già formalizzata di una nuova assemblea che procederà in tempi rapidi all’individuazione della nuova governance”.
Alla fine dell’assemblea è stata redatta una richiesta al Presidente del Cda, Nicola Guerra, di riconvocazione dell’assemblea con lo stesso ordine del giorno.

L’impatto sulla trattativa con ASM

Da verificare, inoltre, anche l’impatto sulla trattativa con ASM, arrivata ai ferri corti con “l’ultimatum” dello stop ai rifiuti dall’Aquila, in caso di mancato accordo per la nuova convenzione per il conferimento rifiuti presso l’impianto di Noce Mattei.  La vicenda si inserisce nel braccio di ferro che va avanti da mesi tra le due società, per via delle tariffe di conferimento. Da parte sua, Cogesa chiede ad ASM delle tariffe più alte a causa di presunte problematiche legate alla “qualità” dei rifiuti provenienti da L’Aquila. L’ASM, di rimando, è decisa a mantenere le tariffe come da contratto, almeno per il periodo di riferimento dello stesso. La convenzione è scaduta e al momento si procede in proroga, ma la firma sul nuovo contratto tarda ad arrivare. D’altra parte se l’accordo deve riguardare anche il “pregresso”, ovvero le tariffe che in realtà sarebbero già state stabilite dal precedente contratto, ma che Cogesa vuole ritoccare al rialzo, diventa difficile ragionare sul nuovo. A questo punto, però, la trattativa potrebbe riprendere con un nuovo “soggetto”.

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