Da Pescina un viaggio nel tempo passato, con la nuova collana editoriale “Comete Scie d’Abruzzo”

Il viaggio nel tempo passato d’Abruzzo inizia dalla Città di Pescina. Presentata la nuova collana editoriale “Comete. Scie d’Abruzzo”.
Il viaggio nel tempo passato d’Abruzzo inizia dalla Città di Pescina. Presentata la nuova collana editoriale “Comete. Scie d’Abruzzo”.
La “Città di Silone e Mazzarino” non finisce di stupire. Pescina, dopo la Finale della Capitale della Cultura 2025, ha presentato il primo volume di una nuova serie di “Comete. Scie d’Abruzzo: Alexandre Dumas, Viaggio nel Fucino“,In un racconto di metà Ottocento (dopo la prima edizione dell’editore Adelmo Polla, di Cerchio), con la prefazione di una scrittrice abruzzese d’adozione, come Dacia Maraini.
Nella sala consiliare, stracolma di pubblico, la presentazione si è aperta con i saluti del sindaco, Mirko Zauri, che ha esaltato l’evento come una nuova tappa per valorizzare la storia di una terra antica come la Marsica, con il suo lago Fucino, prosciugato dal Principe Torlonia, trasformato nella grande piana agricola, aprendo così una nuova epopea dell’emancipazione e del riscatto della gente di “Fontamara“, evocata da Ignazio Silone.
Una nuova avventura editoriale che riprende vecchi testi in una nuova traduzione, con una sontuosa veste, come ha sottolineato il suo direttore, Peppe Millanta, grazie al lavoro certosino e qualificato dei ricercatori dell’Università “G.D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Quest’ultima rappresentata dal Docente di Letteratura Italiana e Moderna, Ugo Perolino che, con la ricercatrice Michela D’Isidoro, ha dispiegato il filo rosso che lega tutta la nuova collana editoriale, con un grande lavoro di studio e di ricerca, capace di restituire maggiore smalto ed immediatezza allo “Stupor Mundi“, che traspariva dai versi di tutti i grandi viaggiatori del “Gran Tour”, che attraversavano le terre di confine degli Abruzzi di allora, tra miti e leggende popolari.
Un confronto ed una riflessione sullo stesso valore attualizzato dell’informazione e della comunicazione, tra le sue bellezze paesaggistiche, storiche ed artistiche, rimarcate da una penna acuta del giornalismo televisivo Rai, nonché saggista, come Gianni Maritati. La sua analisi, dopo un’intensa giornata di confronti e di formazione con gli studenti pescinesi, ha registrato l’alto profilo culturale di una comunità orgogliosa delle proprie radici, ma innovativa, che si è sempre rialzata dalle terribili prove della storia e della natura, dopo il devastante sisma del 1915, con l’ambizione di ricostruire un nuovo futuro per i propri figli. Ora la luminosa prospettiva del “Parco Letterario Ignazio Silone“, già dal 2022, costituisce una punta avanzata del suo circuito nazionale ed internazionale, anche con il riconoscimento legislativo della sua rete regionale, con gli altri prestigiosi Parchi Letterari: dallo storico “G.D’Annunzio”, al “B.Croce”, fino all’ultimo intitolato al poeta “Ovidio”.
Dopo la discussione della sua prima tesi di Laurea, dell’Università’ G.D’Annunzio, si può aprire un ricco filone di ricerca sul grande scrittore di “Fontamara”, con la cattedra del Professor Ugo Perolino, che potrebbe consolidare una stabile collaborazione con lo stesso vitalissimo “Centro Studi Ignazio Silone“. Un tour nell’affascinante letteratura di viaggio, in 12 tappe, con i racconti di grandi personaggi, nei vari secoli, partendo dall’autore del “Conte di Montecristo“, a Ferdinand Gregorovius con la “Passeggiata per l’Abruzzo”, al famoso Edward Lear con le sue “Escursioni Illustrate negli Abruzzi“, a Primo Levi: “Abruzzo Forte e Gentile”, diventato emblema della tenacia della nostra terra. Un profilo virtuoso, che coinvolga altresì la “Casa Museo Giulio Raimondo Mazzarino“, attivando tra l’altro progetti europei, tra cui l’Erasmus Plus, accogliendo così gli studenti delle varie Università europee.
Così Pescina tra i “Borghi più Belli d’Italia”, potrà meglio valorizzare le sue stesse risorse ambientali e del “turismo lento” nel Parco Sirente Velino e come una delle porte d’ingresso dello storico PNALM. Qui sovvengono le parole del “Viaggio nella Marsica” di Ignazio Silone, dei primi anni’60 che: “fanno entrare uno spiraglio di luce per restituire il senso dell’incanto. E lo fanno in una cornice di piccoli paesi, di solitudini e nebbia, ai margini di un sogno dove risiede ancora la volontà di riscatto, mai veramente compiuto”.