Termina il Ramadan, appello dall’Aquila: “Riconoscere fine digiuno come giorno di festa”

20 aprile 2023 | 12:16
Share0
Termina il Ramadan, appello dall’Aquila: “Riconoscere fine digiuno come giorno di festa”

La fine del Ramadan si celebra domani, venerdì 21 aprile. L’appello lanciato dal presidente Abdula Salihi, dell’Associazione Rilindja

Il 21 aprile terminerà il Ramadan, dall’Aquila l’appello affinché sia riconosciuto come festa il giorno della rottura del digiuno, l’ “Eid al Fitr”.

La fine del Ramadan si celebra domani, venerdì 21 aprile. Secondo il calendario lunare musulmano rappresenta il nono mese dell’anno 1444 .
Il nome della festa della rottura del digiuno è l’Eid al-Fitr e rappresenta la seconda ricorrenza più importante del mondo islamico, che sancisce la fine del mese sacro e del digiuno per antonomasia.
La festa inizia la mattina presto, con la preghiera alle ore 7.00 nei luoghi di culto presenti nel territorio. All’Aquila una moschea è stata allestita a Bazzano e un’altra nella zona Pile. Dopo la preghiera, seguono visite a parenti e amici e un grande pranzo insieme.

ramadan moschea bazzano

“Importante sottolineare – dice il presidente dell’associazione culturale Rilindja Abdula (Duli) Salihicome negli anni sia arrivato un segnale importante nella città da parte di molte aziende, in particolar modo quelle edili, ossia riconoscere l’importanza di tale festa per i musulmani e concedere ai propri dipendenti il giorno di permesso per poter festeggiare Eid al-Fitr con le loro famiglie. Un rispetto che non può non avere come finalità una convivenza pacifica e armoniosa, alimentando ancor di più il percorso di integrazione. Questo mi porta, in qualità di membro del tavolo interreligioso della Prefettura dell’Aquila, a riaffermare nuovamente un grazie sincero e profondo a tutte le aziende e non solo, dimostrando rispetto, solidarietà e comprensione”.

Di qui l’appello rivolto a tutte le attività che hanno dipendenti musulmani. “Chiedo ai titolari – prosegue Salihi – di dare loro la giornata di domani come riposo, permettendo così di concludere questo mese sacro. Di fatto non tutti i titolari vengono informati della circostanza dai propri dipendenti, forse perché alcuni hanno paura che, assentandosi nel giorno della festa, potrebbero avere ripercussioni importanti sul lavoro. Inoltre – conclude – rivolgo un appello anche alle associazioni di categoria di rendersi promotrici e sensibilizzare l’importanza e il valore di questa festa.