Elisoccorso Abruzzo, alla scoperta delle apparecchiature in dotazione

L’AQUILA – In occasione del convegno per i 25 anni del servizio di elisoccorso in Abruzzo, IlCapoluogo.it vi accompagna alla scoperta delle tecnologie utilizzate dai soccorritori.
L’AQUILA – In occasione del convegno per i 25 anni del servizio di elisoccorso in Abruzzo, IlCapoluogo.it vi accompagna alla scoperta delle tecnologie utilizzate dai soccorritori.
Barelle di ultima generazione di appena 9 chili di peso, attrezzature per il trasporto pediatrico, ventilatori polmonari portatili, massaggiatori cardiaci meccanici, a 25 anni dall’istituzione dell’elisoccorso in Abruzzo, tante cose sono cambiate dai quei primi momenti dal carattere “pioneristico”, come li ha definiti il dottor Pierfrancesco Fusco, del Comitato scientifico che ha organizzato a L’Aquila l’evento “Passato, presente e futuro del servizio di Elisoccorso in Abruzzo a 25 anni dalla nascita”. Per l’occasione è stata allestita anche una esposizione con alcuni dei macchinari presenti sull’eliambulanza, che servono quindi ad intervenire nei luoghi più impervi.
Si parte dall’indispensabile barella che per l’occasione diventa leggerissima, appena 9 chili, quelle di ultima generazione, con dispositivi per il trasporto pediatrico, entrambe le tipologie verricellabili.
A disposizione dei soccorritori, anche un ventilatore polmonare, progettato appositamente per la terapia ventilatoria del paziente soccorso, sia in ambulanza che in elisoccorso, in modalità invasiva e non.
Sull’eliambulanza anche un massaggiatore cardiaco meccanico, che sostituisce l’operatore per il massaggio del paziente in arresto cardiaco. Il dispositivo ingabbia in poco tempo il torace della persona soccorsa, calcolandone grandezza e resistenza che oppone al massaggio, per personalizzarsi in base alle caratteristiche del paziente.
“In questi 25 anni è cambiato tantissimo, – ha spiegato il dottor Fusco in occasione del convegno – siamo partiti da una fase pionieristica, nella quale si improvvisava e si tentava di capire quello che dovevamo fare; nel tempo ci siamo migliorati, allineandoci alle realtà nazionali, e oggi abbiamo raggiunto dei livelli di punta davvero notevoli, che ci consentono di intervenire in qualsiasi luogo e offrire all’utenza un servizio di qualità”.
“L’avvento dell’elisoccorso – ha aggiunto Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e speleologico abruzzese – ha risolto tanti problemi, soprattutto in montagna. Alla fine degli anni 70, quando abbiamo iniziato a lavorare con gli elicotteri, si facevano altre cose. Oggi c’è stata un’evoluzione importante, anche sulla sicurezza degli stessi operatori. Tutto questo ha permesso di velocizzare gli interventi, e con la collaborazione del 118 si è evoluta allo stesso modo la qualità”.
“Parliamo di un servizio regionale – ha spiegato il dottor Franco Marinangeli, direttore UOC di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale dell’Aquila – che ha avuto un suo percorso, una sua crescita che oggi rappresenta la punta di diamante dell’emergenza”.
