Abruzzesi nel mondo

I fratelli Russo, i Re Mida del cinema americano dal tocco abruzzese

I fratelli Anthony e Joe Russo, mamma abruzzese e padre siciliano per i registri e produttori di successo nel cinema statunitense.

I fratelli Anthony e Joe Russo, mamma abruzzese e padre siciliano per i registri e produttori di successo nel cinema statunitense.

I fratelli Anthony e Joe Russo sono considerati i registi ed i produttori di grande successo nel cinema statunitense, nativi nella “Little Italy” della città di Cleveland, rispettivamente il 3/2/1970 e l’8/7/1971, da una famiglia oriunda, con la madre originaria di Spoltore(Pe) ed il padre siciliano, con il nonno materno arrivato adolescente, come operaio delle industrie siderurgiche dell’Ohio, stabilendosi nella cittadina di Steubenville, dove nacque nel 1917, Dino Crocetti, con il padre di Montesilvano, diventato famoso con il nome di Dean Martin, come cantante ed attore unico. Un talento innato per le arti visive, con la passione già coltivata in gioventù per il cinema, anche italiano, che li porterà sempre in tandem a studiare ed a laurearsi nella Università locale della “Case Western Reserve”, iniziando il loro percorso nel dorato mondo di celluloide, dirigendo ed autoproducendosi la loro prima commedia, nel 1997, dal titolo: “Pieces”. Questa opera d’esordio non passò inosservata, segnalata ad un regista di successo come Steven Soderbergh, che 5 anni dopo gli affidò un film, in stile italiano: “Welcome to Collinwood”, con il remake del celebre “I soliti Ignoti” del regista Mario Monicelli del 1958 (nel cast anche George Clooney). Un lancio di successo per i “Russo Brothers“, che nei primi anni del nuovo secolo, si spostarono sulla televisione con una nuova serie della Fox, dal titolo “Ti presento i miei“, che fu’ premiato con un Emmy. Da questo positivo debutto in tv, le grandi reti compresero il raro talento dei due fratelli, che da allora abbineranno sempre più il ruolo di registi e produttori, con nuove serie di successo, fino ad: “Animal Practice“. La svolta definitiva, arrivò però a metà del decennio, dirigendo il famoso “Capitan America – The Winter Soldier“, seguito da altri capitoli della saga, nel 2016 e subito dopo ad “Avengers End game. AGBO”. Una vera e propria scuola di talenti artistici, chiamati da tutto il globo, richiamando l’epopea d’oro del cinema americano, divenuto grande con i registi ed attori della diaspora europea, fuggiti dalle dittature. Una forte impronta restata fino ad oggi, anche per la grande saga abruzzese-siciliana dei Russo, come ricordato più volte dai fratelli: “Veniamo da una grande famiglia italiana… e cerchiamo di prenderci cura dei nostri attori e collaboratori, ……che possano sviluppare al meglio la loro creatività e il talento. La nostra storia è quella di una famiglia d’immigrati. Abbiamo apprezzato come i nostri nonni e genitori ci hanno raccontato delle loro storie, di come siano venuti dalla povertà in Italia e ce l’abbiamo fatta in America“. Anthony e Joe Russo sono così diventati negli anni un fenomeno di successo, con le loro qualità tecniche ed il fiuto dimostrato per diverse serie di successo, arrivando ad essere il motore del “Marvel Cinematic Universe”, passando senza steccati dal cinema alla televisione, con i loro film di cassetta. Questi vengono accuratamente seguiti da una strategia mirata di comunicazione, anche sui social, dove registrano milioni di follower, con la promozione di immagini delle serie. La loro reputazione nell’ambiente iper competitivo dello “star system“, a stelle e strisce, resta elevatissima, avendo fatto guadagnare grandi somme di danaro, specie da un pubblico di giovanissimi, con film come “Avengers: Endgame“, che ha sbancato i botteghini internazionali, con quasi 3 miliardi di dollari. In particolare questa serie stellare, con i loro sequel, prima nel 2018 con “Infinity War“, hanno battuto tutti i record possibili. Certamente quando si raggiungono primati così elevati, il problema resta conservarli, difronte ad un pubblico sì sempre più fidelizzato, ma alla ricerca di novità ed emozioni, che non sono facili da assicurare, in un mondo del “Metaverso“, ovvero della dimensione virtuale così effimero e cangiante. Con la NIAF ed ISDA, le associazioni di italo-americani, i fratelli Russo, da alcuni anni promuovono un concorso per giovani talenti, provenienti da tutto il mondo, con le loro opere varie, per riscoprire le radici comuni, da trasmettere alle future generazioni. Chissà se verranno premiati anche i giovani registi provenienti dal “Made in Abruzzo”, come Davide Di Nisio, segnalatosi già con il suo la “Radice del Male”, sull’eccidio di Celano del 1950.

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