I messaggi di cordoglio

Addio Raffaele Colapietra, il cordoglio dell’Aquila per la scomparsa del suo illustre storico

L'Aquila e l'Abruzzo piangono la scomparsa dell'illustre storico Raffaele Colapietra. Il cordoglio del mondo politico e istituzionale

L’Aquila e l’Abruzzo piangono la scomparsa dell’illustre storico Raffaele Colapietra. Numerosi i messaggi di cordoglio dal mondo politico e istituzionale in ricordo del professore.

“I libri hanno un’anima e quest’anima ‘contamina’ i lettori. Pensando al professore Raffaele Colapietra, non possiamo non andare con la mente alle sue tante pubblicazioni che, più di qualunque biografia, ne tracciano la conoscenza, il portato culturale, il respiro sociale…la sua aquilanità”. Lo scrive il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nel giorno della scomparsa del professore Raffaele Colapietra.

Scomparsa Raffaele Colapietra, Biondi: “Le sue opere continueranno a insegnarci la grandezza dell’Aquila”

Il ricordo del senatore Guido Quintino Liris.

Se ne va un pezzo di storia dell’Aquila e un custode della storia stessa della città, un personaggio spigoloso che non ha mai risparmiato critiche alla sua stessa comunità, a partire dalla classe dirigente. L’Aquila perde un suo illustre cittadino, patrimonio di saperi che non si è mai sottratto di condividere soprattutto con le nuove generazioni a cui trasmetteva, in ogni occasione e fino all’ultimo, tutte le conoscenze acquisite in una vita sui libri”.

Il cordoglio del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio

“Con la scomparsa di Raffaele Colapietra l’Abruzzo, e in particolare la città dell’Aquila, perde uno studioso e uno storico che con le sue numerose pubblicazioni ha tracciato un percorso di memoria. A nome personale e dell’intera giunta regionale porgo il cordoglio per questa perdita”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

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Addio allo storico Raffaele Colapietra

Il cordoglio del Pd L’Aquila

“L’Aquila perde uno dei suoi figli più illustri: ci ha lasciato lo storico Raffaele Colapietra; era nato di mercoledì, il 24 novembre 1931, “alle 10 di sera in via Cascina, nel quarto di Santa Maria, battezzato in Santa Maria Paganica, con radici dunque molto profonde in città”amava raccontare. Una perdita incolmabile: lo storico e studioso è stato un simbolo di indipendenza intellettuale e di spessore civile. Colapietra ha attraversato un pezzo di storia dell’Aquila, di cui conosceva vizi e virtù, corsi principali e stretti vicoli, piazze, cortili di palazzi nobiliari e chiostri che ne raccontano secoli di vita. Docente di storia moderna presso l’Università di Salerno fino al 1990, Colapietra ci ha donato saggi fondamentali sulla storia sociale e sulle classi dirigenti del Mezzogiorno italiano in età moderna e contemporanea, occupandosi, con passione, della Napoli vicereale, di Masaniello, della transumanza nonché dei partiti politici italiani fra XIX e XX secolo”, la nota di cordoglio del PD L’Aquila.

“All’Abruzzo e alla sua L’Aquila in particolare ha dedicato diverse monografie, oltre a numerosi articoli. Insignito dall’Università degli studi D’Annunzio dell’Ordine della Minerva, fu tra i simboli del post terremoto, fieramente unico nel voler continuare ad abitare la sua casa in centro città sebbene gravemente lesionata dal sisma del 6 aprile 2009. Vogliamo ricordarlo con le sue parole, parole di amore per la città dell’Aquila che non aveva mai voluto celebrare in modo vuoto e retorico: La sorte ha fatto sì che io non avessi, nella mia lunga vita, il conforto di una vicinanza femminile giovanile: non ho avuto una sorellina, non ho avuto una figlioletta da proteggere. Questo è stata L’Aquila per me, una figlioletta da difendere: rispetto all’Aquila, sono sempre stato nella posizione di chi deve aiutarla, e non mi sono mai inebriato delle sue magnifiche sorti e progressive; la città deve essere innanzitutto amata e rispettata, non glorificata in forme dissennate altrimenti si perde il senso delle proporzioni e si sfiora il ridicolo. E che debba essere ridicolizzata mia figlia, mia sorella, santo iddio proprio no. L’aquilanitas è la cosa più vuota che possa esistere, una espressione astratta, senza senso, di cui purtroppo si fa largo uso. Piuttosto, avrei voluto che le cose veramente aquilane venissero valorizzate, che si conoscesse meglio la storia della città. Proveremo a trarre ancora insegnamento dal suo pensiero. Per ora, grazie Professor Colapietra. Addio”, conclude la nota del PD.

Il cordoglio di Italia Viva

“La comunità di Italia Viva esprime tutto il proprio dolore per la perdita dello studioso Raffaele Colapietra , ci ha lasciato un gigante, un appassionato dell’Abruzzo e della sua amata L’Aquila. Ai familiari le nostre sentite condoglianze accompagnate dal senso di gratitudine per il suo enorme lavoro”, così in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.

Le parole di cordoglio dell’onorevole Stefania Pezzopane, consigliere comunale e già parlamentare.

“Ci ha lasciati il professor Raffaele Colapietra. Oltre al dolore personale, perché ero a lui molto affezionata, ho la consapevolezza che muore una persona irripetibile, impossibile da emulare, unico in tutto. Un padre nobile della città. La prima volta che l’ho visto era ai miei esami di Stato, al Liceo classico Domenico Cotugno, membro esterno di prove di maturità davvero ardue. Ne ero terrorizzata, tutti propagandavano la severità del professor  Colapietra ed anche il suo burbero carattere. Fu severo e molto esigente, vado sempre assai fiera del mio voto alto in quella prova, perché la feci con lui, con domande non scontate e non accomodanti. Dopo di allora, mi è capitato tante volte di partecipare a convegni ed iniziative con lui. La sua competenza, il suo insegnamento sono baluardi. Ma soprattutto dopo il 6 aprile è diventato un simbolo, con il suo modo trasgressivo di vivere l’emergenza in casa sua, circondato dai gatti, forte e strenuo difensore della città, della sua storia, di una sua nuova prospettiva legata al patrimonio storico inestimabile e non conosciuto. Ci ha aiutati nel difendere la città da predoni di ogni tipo. Mi faceva piacere leggerlo ed ascoltarlo. La sua severità, ormai, non mi spaventava, anzi, la cercavo per liberarmi da certa ipocrisia che a volte riempie i confronti e i dibattiti. Ricordo una sua intervista in cui spese parole belle per me. Le conservo come tesori. Grazie prof per quello che mi hai dato, per il messaggio eterno che hai rivolto all’Aquila, di cui conoscevi ogni pietra, ogni angolo, ogni luce. Ed ogni ombra”.

 SCOMPARSA PROF. COLAPIETRA, IL CORDOGLIO DELLA SOPRINTENDENZA

Il Soprintendente Cristina Collettini e il personale tutto delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie L’Aquila – Teramo e Chieti – Pescara esprimono il più vivo cordoglio per la scomparsa del Prof. Raffaele Colapietra. “E’ stato uno studioso appassionato ed entusiasta, mente lucida e brillante; vera memoria storica della città dell’Aquila, del suo territorio e dell’intero Abruzzo. Il suo lavoro di storico non ha avuto confini lasciandoci un corpus di opere importanti che sono ancora oggi punto di riferimento per molti studiosi. Oggi se ne va un intellettuale e una mente critica ma il suo impegno sarà la nostra eredità, i suoi studi e le sue ricerche sono e saranno un punto di riferimento anche per il nostro lavoro”.

Il cordoglio di Enrico Perilli e Pierluigi Iannarelli (Sinistra Italiana L’Aquila)

“Con il Professore Raffaele Colapietra se ne va l’ultimo vero e coraggioso intellettuale della nostra Città. Pensatore e studioso noto a livello nazionale per la sua sterminata cultura, erudizione e libertà di pensiero, lontano da qualsivoglia indottrinamento e scelta di convenienza. Colapietra famoso per la sua cultura storiografica oltre che politica era una delle pochissime personalità che conosceva la storia d’Italia, dell’Abruzzo e di L’Aquila in maniera estremamente approfondita. In Città la sua voce si è levata costantemente contro ogni forma di abuso del potere e soprattutto contro le tante manifestazioni della mediocrità culturale, politica e intellettuale che purtroppo in questa Città, come lui stesso amava dire, non sono mai mancate. Ricordiamo la battaglia al fianco di molti di noi contro la sciagurata intitolazione della piscina comunale al gerarca fascista Adelchi Serena. Colapietra storico, al contrario di altri, non cedette mai alla retorica del concittadino che tanto aveva fatto per L’Aquila, ma di Adelchi Serena rilevò la gravità della sua complicità con il fascismo e la sua pavidità come uomo che lo condusse a partecipare ai peggiori crimini nazifascisti. Grazie alla sua indipendenza, nel panorama politico, non lesinò critiche alla Città, ai cittadini e alle varie classi dirigenti che nel corso degli anni si sono alternate alla guida del Capoluogo. Oggi sicuramente la Città è più povera e di Colapietra ci piace ricordare tra le tante sue espressioni quella riferita all’aquilanità che certo non riteneva un valore e che ebbe a dire un giorno, scrivendoci anche su questo un libro, “C’è modo e modo di essere aquilani”. Sicuramente il modo del Professore Colapietra era quello più nobile, coraggioso e libero”.

Americo Di Benedetto e Il Passo Possibile piangono la scomparsa del Professore Raffaele Colapietra

“La nostra città piange la scomparsa del Professor Raffaele Colapietra, studioso rigoroso, illustre ricercatore, docente di Storia moderna e Storia dei partiti e movimenti politici, tra i più appassionati e carismatici cittadini aquilani”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il Consigliere regionale Americo Di Benedetto, i Consiglieri comunali de ”Il Passo Possibile” Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia e il Presidente dell’Associazione civico-politica Fabrizio Ciccarelli. “Ha fatto parte della Deputazione abruzzese di Storia patria, in qualità di socio e poi di deputato, rispettivamente dal 1966 e dal 1973, agli inizi degli anni 90 si dimise autonomamente dall’Università, ritirandosi fin da subito a vita privata, così potendo dedicarsi alla scrittura delle sue opere. Nel rilevarne l’altissimo impegno culturale e morale, ricordiamo le sue peculiari doti di gentiluomo dal garbo antico e nello stesso tempo di intellettuale battagliero, sempre pronto, grazie allo spessore della sua profonda conoscenza dei fenomeni storici e sociologici che l’hanno interessata nel tempo, ad analizzare, criticare e difendere puntualmente la sua amata città in continua mutazione,non abbandonandola nemmeno dopo la tragedia del sima del 2009. Nei suoi interventi di forte impatto amava unire alla grande leggerezza oratoria la sua immancabile ironia, a volte con pungente sarcasmo, che rimarranno indimenticabili ai più. Nel giorno della scomparsa del Prof. Colapietra ci sentiamo di esprimere sentimenti di profondo cordoglio e di ricordarlo davvero con profondo affetto – concludono i rappresentanti di IL PASSO POSSIBILE”.

Paolucci su scomparsa del professor Colapietra: “Perdiamo un’intelligenza rara e indipendente, uno storico innamorato dell’Abruzzo e della sua città”

“Con Colapietra perdiamo uno storico illustre e un abruzzese innamorato della sua terra e della sua città. Le sue opere, la costante attenzione al presente e la passione per la ricerca sono un’importante eredità per i nostri giovani, a cui ha dedicato la sua vita di docente e di storico indipendente”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci. “Un’intelligenza di pregio, sempre pronta al confronto, un amante della ricerca quale strumento di conoscenza e una voce capace di fare sintesi fra l’insegnamento del passato e il futuro da costruire, progetto a cui non si è mai sottratto, dando sempre un contributo lucido e moderno. Tante le opere dedicate all’Abruzzo e a L’Aquila, la città dove è sempre rimasto, il suo lascito ha un grande valore per la nostra generazione e quelle che verranno”.

Morte Colapietra, Fina: “Ha lasciato il segno”

“E’ con dolore che apprendiamo della morte del professore Raffaele Colapietra, aquilano e abruzzese illustre”: lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico regionale. Fina prosegue: “Ho avuto il privilegio di confrontarmi più volte con lui, è stato una volta ospite della nostra rubrica di presentazioni di libri, ‘Dialoghi”. Colapietra ha lasciato il segno. Lucido, puntuale, naturalmente coltissimo, i suoi studi su Benedetto Croce sono un riferimento ben oltre il recinto e il prestigio degli addetti ai lavori. Rimane indelebile il suo modo di essere legato alla sua città, L’Aquila, coraggioso e controcorrente, che tutti hanno potuto constatare nella scelta di non lasciare la sua abitazione nell’immediato post – sisma. Rimane la sua viscerale avversione che manifestava nei confronti dei luoghi comuni. Rimane per noi l’insegnamento allo sguardo attento e smaliziato, alla diffidenza verso gli stereotipi e la retorica vuota. L’amore per L’Aquila e per la storia manifestato con il senno della critica e della razionalità”.

Il cordoglio dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo

“Con la morte di Raffaele Colapietra scompare lo studioso che ha dato un impulso decisivo alla divulgazione della storia del giornalismo abruzzese contemporaneo”. Lo afferma il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, esprimendo vicinanza a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. “Colapietra ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e alla divulgazione della storia e della cultura abruzzese con particolare interesse per il mondo dell’informazione. I giornalisti gli rivolgono un pensiero con gratitudine nella consapevolezza che i suoi studi hanno consentito a tutti noi di capire meglio il nostro passato e avere una visione più completa del nostro presente”.

Il cordoglio della Deputazione Abruzzese di Storia Patria

“La Deputazione Abruzzese di Storia Patria – scrive il presidente Fabrizio Marinelli – esprime profondo cordoglio per la scomparsa dell’ illustre studioso prof. Raffaele Colapietra, da oltre cinquant’anni autorevole componente del nostro sodalizio, autore di fondamentali e innovativi studi sulla storia del Mezzogiorno d’Italia, dell’Abruzzo e della sua città, e si dichiara onorata di aver potuto pubblicare i suoi principali saggi sulla storia dell’Aquila”.

“Lo storico Raffaele Colapietra, andato via in punta di piedi stamattina, – ha scritto Silvia Mantini, Prof.ssa Storia Moderna, Università dell’Aquila – è sempre stato un ponte tra passato e futuro e, dunque, un pilastro di Storia. Puntiglioso negli scavi d’archivio, di cultura trasversale dalle sue poderose opere sul Mezzogiorno, acuto, poliedrico, stimato dalla storiografia nazionale e internazionale, ineludibile per chi ha lavorato con lui: per L’Aquila il segno di “Una lunga storia d’amore” (R.C., 2011).”
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