Rete dei Parchi letterari abruzzesi, legge unica a livello nazionale

27 aprile 2023 | 19:11
Share0
Rete dei Parchi letterari abruzzesi, legge unica a livello nazionale

La Rete dei Parchi letterari abruzzesi è finalmente legge unica, a livello nazionale. Il ruolo dell’Ente Provincia nella gestione delle politiche territoriali e del turismo.

La Rete dei Parchi letterari abruzzesi è finalmente legge unica, a livello nazionale. Il ruolo dell’Ente Provincia nella gestione delle politiche territoriali e del turismo.

La pubblicazione sul B.U.R.A. della Legge Regionale del 21 aprile 2023.N.20 (Disciplina del sistema culturale regionale), certamente pone la nostra Regione all’avanguardia nazionale, in particolare per la previsione (art.37), del riconoscimento della sua rete dei Parchi Letterari Abruzzesi: da quello storico del Comune di Anversa degli Abruzzi, dedicato a Gabriele D’Annunzio, a quello aperto intitolato a Benedetto Croce, promosso dai comuni di Pescasseroli, Raiano e Montenerodomo, arrivando nel 2022 a quelli costituiti dalle Città di Pescina per Ignazio Silone ed in ultimo di Ovidio, deliberato da Sulmona. In realtà un disegno, che auspicabilmente dovrebbe completarsi, con la proposta in itinere avanzata dalla Città di Pescara, di un Parco Letterario Metropolitano dedicato a “Flaiano-D’Annunzio”, in sinergia con Anversa degli Abruzzi, in particolare sulla figura del “Vate”. Una previsione legislativa, che consentirà da subito di programmare un’azione sinergica dei Parchi Letterari Abruzzesi, nel contesto delle generali politiche culturali, valorizzandone in primis non solo le singole figure letterarie, filosofiche e poetiche, ma legandole ancor più alla promozione dei propri territori, facendole assurgere ad eccellenti “Testimonial“. Tutti capaci di implementare le stesse politiche turistiche, in tutte le sue declinazioni: museali, storiche, archeologiche, ambientali e di ritorno, in vista dell'”Anno delle Radici“, favorendo le visite dei nostri emigranti, da tutto il mondo. Un lavoro, apprezzato dallo stesso circuito nazionale, guidato con dinamismo dal Presidente Stanislao De Marsanich, che ha fatto dell’Abruzzo un vero e proprio “laboratorio d’innovazione”, capace di meglio sperimentare ed arricchire il profilo dei Parchi Letterari, sempre più proiettati anche all’estero, dal Belgio, alla Francia, alla Norvegia e presto in Grecia, valorizzati con le stesse Giornate Europee. Una strategia avanzata ed innovativa, capace di rappresentare un catalizzatore per le politiche culturali, non solo per i territori già vocati, ma specie per le sue aree più interne e marginali, a cui la Città di Pescina, candidata a Capitale della Cultura 2025, ha dedicato l’incisivo Dossier:”La Cultura non Spopola”, con la sua doppia valenza, da debolezza a leva di sviluppo. Un risultato comunque apprezzato, nel panorama culturale italiano, per la “Città di Silone e Mazzarino “già pronta per nuove sfide e traguardi. In particolare va chiesto ai vertici regionali di sostenere sistematicamente l’intera filiera della cultura, anche varando un proprio riconoscimento per premiare la “Capitale della Cultura d’Abruzzo”. Un obiettivo importante ed ambizioso, per rafforzare e monitorare il circuito regionale, orientandolo maggiormente in qualità ed nell’ottica di una sua “distrettualizzazione“, senza una sterile competizione campanilistica. Solo così una piccola Regione, potrà rendere più visibile ed incisiva la politica di promozione delle sue magnifiche Province, “Città d’Arte e Borghi Autentici”, tutti capaci d’offrire l’ospitalità d’alta qualità, affiancando alle sue tradizionali offerte turistiche, anche le eccellenze dei suoi Parchi Letterari. Questi risultano tra i più belli in assoluto per storia, cultura e bellezze paesaggistiche, con la straordinaria varietà delle sue tradizioni enogastronomiche, ad elevata sostenibilità ed integrazione, al fine di assicurare avanzati servizi ed un profilo sempre più internazionale, per un’utenza diversificata, ricca e destagionalizzata. Un sogno ad occhi aperti? Non proprio, guardando ad altre “Buone Prassi“, come quella della Provincia Autonoma di Bolzano, con il suo “Piano per lo Sviluppo del Turismo 2030”, che ha coniato un originale “TourisMut” ovvero il “Turismo Coraggioso”, con una sostenibilità assoluta, anche con il varo della “Stella Verde”, di garanzia di tutte le sue strutture turistico-ricettive, capaci in primis di salvaguardare l’identità dei territori ed il rispetto del suo habitat, che ospita anche specie protette  a rischio, come l’orso. Un mix di modelli simili per la Regione del “Guerriero di Capestrano”, con altrettante “attrazioni fatali”, specie per il suo turismo montano, con ben tre Parchi Nazionali ed uno Regionale, arricchito da impianti sciistici rinomati, che vanno ancor più sostenuti, come per la “Costa dei Trabocchi“, da politiche di infrastrutture e di servizi avanzati ed integrati sul territorio. Questi gli enti di area vasta come le Province, possono meglio assicurare, in sinergia con la gestione dei loro Comuni. Così si possono superare concretamente le lentezze ed i vincoli burocratici regionali, recuperando sì l’elezione diretta per i propri organi, ma altresì di alcune funzioni essenziali, peraltro già restituite in alcune Regioni del Nord, specie per garantire i servizi essenziali ai piccoli comuni, privi di risorse umane e finanziarie. Nel 2021 si ricorda ancora il caso eclatante del piccolo Borgo di Calascio(AQ), dove il nuovo Sindaco eletto, Paolo Baldi, imprenditore turistico, è entrato in Municipio, con gli ultimi dipendenti che uscivano, restando solo a presidiare ed incontrare i suoi pochi cittadini, passando dalla gioia allo sconforto.