Ancora troppi incidenti sul lavoro, in Abruzzo 16 morti nel 2022

1 maggio 2023 | 09:53
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Ancora troppi incidenti sul lavoro, in Abruzzo 16 morti nel 2022

1 maggio e sicurezza sul lavoro: nel 2022 sono stati 16 gli incidenti sul lavoro in Abruzzo mortali, Teramo la provincia più colpita. Diversi gli incidenti registrati anche nei primi mesi del 2023

Il 2022 anno funesto per gli incidenti sul lavoro: Teramo maglia nera d’Abruzzo.
A L’Aquila 4 infortuni mortali

Incidenti sul lavoro, quali numeri per l’Abruzzo?16 infortuni mortali nei luoghi di lavoro nell’arco del 2022, un numero importante che, comunque, colloca la regione due punti sotto il dato della media nazionale. Dati che, tuttavia, fanno sorgere delle riflessioni, soprattutto oggi, nel giorno della festa dei Lavoratori. Sono già diversi, infatti, gli incidenti sul lavoro – alcuni dei quali mortali – che si sono verificati anche in questi primi mesi del 2023. Ciò a dimostrazione che la tendenza sugli episodi registrati nell’anno passato non stia facendo registrare, ad oggi, un’inversione di tendenza.
La festa dei lavoratori, ricorrenza che cade ogni 1° maggio, nasce proprio con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori, dopo lunghe battaglie. Scontri anche sanguinari per rivendicare l’assenza di diritti, l’eccessivo numero di ore lavorative, l’assenza di norme di sicurezza minime.
Paolo Capone, segretario generale del sindacato Ugl, che in questi ultimi giorni ha fatto tappa a Pescara con il tour nazionale Ugl
“La sicurezza è il tuo futuro”
, ha dichiarato: «L’Abruzzo, per incidenza infortunistica calcolata per milione di occupati, è, con un indice di 33, due punti sotto la media nazionale». «Nel 2022, gli infortuni mortali nei luoghi di lavoro, escluso quelli in itinere, sono stati 16. Un numero comunque molto significativo, anche in rapporto agli occupati di poco superiori a 484 mila unità. Le province di Teramo (5 infortuni mortali per quasi 120 mila occupati, con una incidenza di 41,8 punti e un posizionamento nella graduatoria nazionale al 39° posto) e di L’Aquila (4 infortuni mortali; l’incidenza, per effetto dei circa 109 mila occupati, è di 36,8 con posizionamento al 46° posto) sono quelle più a rischio. Al di sotto della media nazionale, sono Chieti (60° posto; 4 infortuni per 139 mila occupati e incidenza al 28,8) e Pescara (68° posto; 3 infortuni mortali per circa 117 mila occupati e incidenza pari a 25,7)».

Uno dei primi incidenti quest’anno nell’aquilano si è registrato a gennaio, quando un operaio, 48enne di Preturo, è rimasto schiacciato all’altezza della cassa toracica tra un bobcat e il camion su cui tentava di parcheggiarlo. È poi stato ricoverato in terapia intensiva per i traumi riportati. Risale a qualche settimana fa la tragedia a Teramo, dove un giovanissimo operaio di 24 anni è morto in cantiere in centro città, dopo essere precipitato da un’altezza di circa 10 metri, dietro la Chiesa di Sant’Agostino. Ancora solo lo scorso 17 aprile, un altro incidente sul lavoro si è verificato in un cantiere della ricostruzione a Prata d’Ansidonia. Un operaio di 60 anni è caduto in seguito al crollo di un solaio. Fortunatamente l’incidente non ha avuto esiti mortali.
Conclude il sindacalista Paolo Capone: “Occorre un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nel luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura“.

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